È ancora la Juve di agosto
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  • Immagine del redattoreFrancesco Rea

È ancora la Juve di agosto

Un inizio di stagione da dimenticare, un mercato last minute dal ritmo schizofrenico e - non per ultimo - l’improvviso addio del calciatore più decisivo degli ultimi anni, hanno messo a dura prova qualsiasi tifoso bianconero.

Come naturale conseguenza di ciò, le chat a tema Juve ribollono per le discussioni assordanti e il bisogno di sfogarsi, e i temi d’altronde non mancano: si passa infatti con assoluta disinvoltura dalle critiche ad una dirigenza ritenuta non all’altezza, alla riscoperta dell’inadeguatezza della rosa, dalla profonda delusione per un mercato al risparmio, ai primi dubbi sull’allenatore. Qua e là ci sono anche pensieri distensivi e più equilibrati, ma non fanno abbastanza rumore. Proviamo dunque a ripercorrere quanto accaduto in questo inizio stagione e ad analizzare “la Juve di agosto”, su tutti i livelli.


Il Presidente


Se le chat strepitano, nella sede bianconera non vola una mosca. Nulla, veramente nulla da aggiungere a quanto già scritto da Elia Robino, sempre su questo sito.


Primo banco di prova della nuova dirigenza


Promosso il secondo, come accaduto con Fabio Paratici, la dirigenza - in primis nella figura di Fabio Cherubini - si è trovata ad affrontare una delle finestre di mercato più complicate degli ultimi anni. La recessione economica mondiale ha costretto a privilegiare ancora il bilancio, gravato da un monte ingaggi non sostenibile e dall’assoluta scarsa appetibilità di molti asset che compongono l’area sportiva. Le operazioni in entrata, seppure limitate nel numero, si dimostrano coerenti col piano di ringiovanimento già iniziato lo scorso anno, e con l’intenzione di ricreare uno zoccolo duro dal colore azzurro.

Tutto è stato però messo momentaneamente in secondo piano dalla cessione last minute di Cristiano Ronaldo, poiché è dura assorbire un colpo del genere, soprattutto se ti coglie di sorpresa. Le tempistiche probabilmente potevano essere diverse, in modo tale da poter gestire con più tranquillità il casting per identificare un eventuale sostituto, o più di uno. Alla fine, un vero e proprio sostituto non è stato acquistato, avendo accettato con consapevolezza di essere più deboli oggi, ma con la fiducia di migliorare rapidamente.


Nelle mani di Max


La Juve di agosto ha alimentato le preoccupazioni di tutto l’ambiente bianconero e ha fatto suonare un campanello d’allarme in vista delle prossime gare. La squadra ha mostrato i difetti strutturali della stagione passata e con l’addio del campione portoghese la qualità della rosa è stata messa ulteriormente in discussione. Sì, forse per la prima volta nella sua storia bianconera Massimiliano Allegri non ha tra le mani la rosa più forte del campionato, ma forse è questo il motivo per cui è stato scelto e per il quale è stato sottoscritto un rapporto lavorativo quadriennale. Come spesso sottolineato dal tecnico livornese, infatti, uno dei primi obiettivi di un allenatore è quello di migliorare il materiale che ha a disposizione, soprattutto se composto da calciatori giovani e di qualità.

Non per questo la vittoria deve passare in secondo piano e non è strano che la parola “scudetto” sia stata nominata più volte in conferenza stampa, com’è normale che sia.

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