Secondo fonti storiografiche, Il 14 febbraio 347 d.C. veniva martirizzato a Roma Valentino di Interamna Nahartium (oggi Terni, in Umbria). L’esperienza di vita di tale santo fu dedicata all’amore verso il prossimo e, col tempo, tale data si è consacrata come un giorno dedicato agli innamorati.
Nel mondo mediterraneo questo viene inteso oggi in senso strettamente romantico, mentre in America, soprattutto negli Stati Uniti, è una ricorrenza in cui si celebra l’amore in senso lato, includendo anche caratteristiche fraterne, genitoriali… insomma, tutte le declinazioni di detto, agrodolce sentimento.
Vogliamo inserire in questa sede anche quella calcistica: perché molti di noi tifosi si innamorano di una squadra, un calciatore, un allenatore… ed è proprio questo il bello del calcio.
Abbiamo indagato su chi e cosa abbia fatto innamorare i tifosi juventini: i più agée ancora ricordano le Roi Platini, primo prototipo di fuoriclasse moderno, che trascinò la Juventus alle sue più grandi e fulgide vittorie. I tifosi se ne ricordano per le sue giocate estrose, i suoi moltissimi gol e la sua fantasia costante in campo, al servizio della Vecchia Signora.
Impossibile poi non citare Roberto Baggio: giocatore dal talento (e dal fisico) cristallino, che ha diviso il tifo fra sostenitori e oppositori, ha regalato alla Juventus la sua ultima Coppa UEFA e, in generale, giocate dalla qualità altissima, garantita al limone.
Proprio il dualismo di percezione sul Divin Codino è parte del sentimento: come ogni giocatore aveva pregi e difetti in quantità più o meno variabili, ma è proprio la capacità di scatenare emozioni forti che lo rende un giocatore speciale - pochi potrebbero esprimersi in termini “tiepidi” quando si tratta del fuoriclasse di Caldogno, e i suoi sostenitori sono innamorati di lui al limite del fanatismo.
Qualsiasi innamorato juventino poi è stato colpito al cuore da un certo tipo di destro a giro sul secondo palo, una freccia di Cupido “alla Del Piero”: il Bocia scalzò proprio Baggio nel cuore dei tifosi juventini, regalando alla Signora quel maledetto trofeo mille volte inseguito, e donando in generale un repertorio di classe ed eleganza, un concentrato di “Stile Juve” come pochi.
Fu un caso eclatante di giocatore che amava la Signora tanto quanto Ella amava lui, e una fine dolorosa come quella consumatasi era forse l’unico modo per interrompere un legame così intenso.
Finora abbiamo nominato solo giocatori di classe e talentuosi, distintisi per questo; tuttavia, l’amore non è soltanto apparenza, ma spesso riguarda anche giocatori “sporchi”: citiamo ad esempio Antonio Conte, giocatore la cui cifra stilistica stava in grinta e tenacia più che nell’eleganza delle movenze, ma che, da calciatore e tecnico è stato amato. Il tradimento consumatosi con la terza squadra di Milano ha generato sentimenti contrastanti nei nostri “con-gobbi”, a riprova del fatto che Andonio è impossibile da dimenticare… Infine, una piccola menzione per Simone Padoin. Lo stereotipo di gregario, che però quasi nessun tifoso riesce a ricordare male: giocatore sicuramente di basso livello, ma che ci ha messo veramente sempre tutto per la sua Signora, un esempio di servitium amoris che Stilnovo spostati proprio, fino al punto di dimostrarsi al suo livello a prescindere da capacità tecniche e calcistiche. Insomma, amare è bellissimo: può far star male, può far gioire alla follia, può causare calde lacrime sia di tristezza sia di gioia. Oggi vogliamo celebrare tutto questo. Buon San Valentino!
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