Verona Juventus per i bianconeri avrà lo stesso esito della battaglia di Stalingrado?
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  • Nicola

Verona Juventus per i bianconeri avrà lo stesso esito della battaglia di Stalingrado?

Così come per le armate tedesche nella campagna di Russia che persero definitamente ogni possibilità di vittoria, la Juventus nel pareggio in riva all'Adige compromette la possibilità di vincere e di perpetrare il regime di vittorie instaurato dieci anni fa.

Prima o poi il ciclo degli scudetti doveva terminare e non esiste un modo gradevole di fermarsi. Tuttavia, va preso atto che non si può vincere sempre e mai come quest’anno i presupposti per trionfare in campionato con ogni probabilità non ci sono mai stati.


La partita

Una squadra volenterosa e determinata, non facciamo che la delusione del pareggio alteri eccessivamente i giudizi, dei ragazzi di Pirlo che aggrediscono la partita fin dal primo secondo, cercando di soffocare ogni tentativo degli scaligeri.

L'aggressione è continua così come il recupero palla, i bianconeri arrivano spesso in prossimità della zona di tiro.

È proprio la fase di conclusione però, ovvero il gesto più essenziale del calcio, cioè tirare in porta che latita o che non compensa l'enorme lavoro a monte.


La Juventus si presenta con il solito famelico Ronaldo, per capacità di concretizzare e cattiveria di giungere al tiro, il resto - ma va detto che i bianconeri ieri non aveva un attaccante di ruolo - sono bravi ragazzi che non hanno la cattiveria necessaria per tirare con la brama di segnare.

Basta leggere un paio di dati

I torinesi in campionato hanno realizzato 45 gol. Di questi ben 19 sono di Ronaldo, e bisogna scorrere parecchio per trovare il secondo miglior marcatore Federico Chiesa con 6 gol.

Ancor più indietro l'unico vero attaccante di ruolo, escludendo il lungodegente Dybala, Alvaro Morata il ragazzo sensibile che oltre ai problemi fisici sembra avvolto in uno dei suoi periodi depressivi.

Ma non c'è nemmeno il tempo di ragionare perché martedì è alle porte - si gioca con lo Spezia - poi Lazio e Porto in 9 giorni.

La tifoseria ha il taccuino degli appunti pieno di nomi e soluzioni, appaiono chiare a tutti le lacune di questa squadra.

Possibile che un esperto dirigente come Fabio Paratici non si sia accorto?

È possibile mettere in difficoltà gli ultimi 3 allenatori con scelte tattiche non appropriate?

Fin quando la società sosterrà veramente Andrea Pirlo?


Il tecnico Bresciano oggi è probabilmente il meno colpevole.

Le scelte fatte anche nell'ultima sessione di mercato si sono rilevate deficitarie, e non era nemmeno così difficile da comprendere.

Ma il non intervenire è una precisa scelta o un obbligo dettato dalla situazione economica?

Il rischio di compromettere la stagione e conti economici ha raggiunto ormai un alert warning inquietante.

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