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Un Sassuolo indigesto per una Juve sazia

Nella partita dell’ora di pranzo, una Juve con le carte rimescolate non riesce ad avere ragione di un Sassuolo in emergenza

(di Francesco Reina)


La Juventus si è presentata questa domenica all’Allianz dopo aver conquistato matematicamente il primo posto nel girone di Champions contro l’Atletico, e da imbattuta in coppa e campionato (unica squadra nei maggiori campionati europei). Ci si sarebbe aspettato dunque che questo Sassuolo sarebbe risultato ben poca cosa di fronte alla compagine di Sarri, apparentemente irresistibile. Così non è stato, e si è stati molto vicini a vedere l’imbattibilità infranta. I campioni d’Italia in carica hanno cambiato sei undicesimi dalla formazione di Coppa. Notevole la presenza di Emre Can a sinistra nel centrocampo a rombo, e la conferma di Bentancur. Ennesima occasione concessa a Bernardeschi sulla trequarti. Nella formazione del Sassuolo spicca la presenza del giovane Stefano Turati, portiere di appena 18 anni.

La Juventus inizia subito forte, applicando il tipo di pressing predicato da Sarri con diligenza: tentare la riconquista del pallone alta, o comunque impedire una ripartenza veloce e forzare l’attacco del Sassuolo a essere statico. Dal canto suo, il Sassuolo si schiera per portare superiorità numerica sulle fasce, dove il 433 di Sarri dovrebbe essere in svantaggio, in teoria. Il primo squillo della partita è della squadra di casa, quando al 6’ Emre Can viene pescato da solo di fronte alla porta dopo una combinazione sulla fascia tra Cuadrado e Bentancur. Il tedesco manca il tempo dell’intervento di un soffio. Bentancur e Emre Can sono i principali giocatori tirati in causa in questa fase della partita, con recuperi volenterosi, specialmente da parte dell’uruguaiano. La partita sembra promettente, i bianconeri riescono a entrare in area con maggiore facilità rispetto che con l’Atletico, anche se continuano a peccare di precisione sottoporta. Il primo gol della partita viene da una botta precisa da fuori di Bonucci, imbeccato da Bentancur al culmine di un’azione in cui il Sassuolo è stato costretto in area dal possesso prolungato degli uomini di Sarri. Il tempo per esultare è molto corto: quasi immediatamente dopo, Boga trova il gol, un ottimo scavetto a culmine di un’ottima combinazione con Caputo che gli permette di penetrare l’area, nonostante il presidio da parte degli juventini. In quest’occasione, il centravanti neroverde è stato completamente lasciato libero di fare da sponda per Boga, mentre la difesa di casa non ha il tempo materiale di reagire all’inserimento dell’ala degli emiliani.

La ripresa vede immediatamente i bianconeri in svantaggio. Su una palla difensiva apparentemente innocua, De Ligt e Buffon non si capiscono, consentendo a Caputo di arrivare a un tiro sporco che inganna il portiere. La Juve, trovatasi inaspettatamente in svantaggio, cerca di diventare più propositiva. Emre Can riesce a piazzare una palla bassa in area piccola su cui Higuain riesce ad arrivare, ma leggermente in controtempo, consentendo a Turati di bloccare. Ronaldo tenta una rovesciata scoordinata su calcio d’angolo, che Emre Can piazzato bene non riesce a deviare. Mister Sarri tenta di rimediare con delle sostituzioni. Al 53’ Dybala e Matuidi subentrano a Bernardeschi, praticamente mai in partita, e Emre Can, per dare più dinamismo all’azione. Da qui fino alla fine, è un monologo della Juve, ottima a costruire ma per nulla cinica. Il gol del pareggio arriva al 68’ su rigore, battuto diligentemente da Ronaldo. Il penalty è stato guadagnato da Dybala, che forza Romagna al fallo in area dopo aver combinato splendidamente con Cristiano. Altra ottima conclusione, quella di Dybala al 72’, che Turati con un riflesso felino devia appena sopra la traversa. La partita termina con un 2-2 che sta stretto alla Juventus.


I messaggi che questa partita di manda sono molteplici ed estremamente contrastanti. In primis, la posizione di Emre Can desta molte perplessità: la bocciatura di Maurizio Sarri sembra condivisa da molti tifosi che frequento, ma dalla partita di oggi non mi sento di stroncarlo così nettamente. Rispetto a Matuidi, ha mostrato più associazione con Alex Sandro, una tecnica superiore nel giocare il pallone, anche se solo a due tocchi, e ottimi inserimenti offensivi. Tuttavia, a volte risulta troppo statico, che è forse la sua colpa primigenia agli occhi dell’allenatore. Bernardeschi è un altro capitolo estremamente problematico: in campo è evanescente, isolato dall’azione, assolutamente un pesce fuor d’acqua nella posizione di trequartista titolare, che Ramsey pezzo per pezzo sta ipotecando. Anche i suoi più fieri sostenitori stanno perdendo fiducia, mentre noi aspettiamo che finalmente ritrovi la sua vera collocazione in campo. Mi sento di dire che su entrambi i gol c’è più di una pecca di Buffon, e della sua tendenza a non abbandonare la linea di porta, che si è accentuata incredibilmente nel corso degli anni. È pur vero che serve un secondo portiere di livello per far rifiatare il titolare nel calcio moderno, ma siamo sicuri che sia lui il prescelto? Le buone notizie arrivano dai soliti noti. Dybala è sempre più il deus ex machina della squadra, capace dei lampi di genio che servono nei momenti giusti. Cuadrado mostra un’attenzione difensiva se non ottima, almeno all’altezza del ruolo, e la coniuga con una tecnica offensiva necessaria per questa squadra. Bentancur sta conquistando i cuori dei tifosi e un posto da titolare. Che sia questa la stagione della consacrazione? Nonostante il risultato, figlio di due disattenzioni difensive per quanto riguarda i gol subiti, la Juventus gira bene. Il pressing è metodico e diligente, la circolazione di palla è fluida, e la forma fisica sembra ottima: la maggior parte dei giocatori arriva con lucidità alla fine della partita e continua a produrre azioni offensive. Sperando che questo rigore realizzato risolva la crisi realizzativa del nostro numero 7, ci si può lagnare forse solo della mancanza dell’ultimo tiro. A fronte della quantità di azioni pericolose prodotte, i gol continuano a mancare, ed è sicuro. Tuttavia, avendo confermato l’imbattibilità stagionale anche questa domenica, è giusto sperare in un futuro più che luminoso di fronte. Ci auguriamo solo che l’apparente mancanza di motivazioni che sembra colpire i bianconeri quando non affrontano una sfida di cartello sia in cima alla lista di cose da risolvere per il settore tecnico.

Onore anche agli avversari. Stefano Turati ha mostrato consapevolezza e attenzione, con freddezza e decisione. La parata su tiro di Dybala al 72’ e il tuffo su Ronaldo al 48’, che possono sembrare “normali”, sono comunque bene eseguite da un 18enne. I migliori auguri per la carriera futura. Romagna (a parte il rigore) e Marlon hanno combinato bene in difesa, coprendo con attenzione su Ronaldo e Higuain. Probabilmente una decisione più lungimirante sarebbe stata quella di dare un compito più arduo con un attacco più dinamico da parte della Juve, ma non lo sapremo mai.

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