Un pianto argentino - Episodio 2
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  • Immagine del redattoreCarlo Barone

Un pianto argentino - Episodio 2

La notizia è già un po' datata, ma ci siamo voluti prendere del tempo per metabolizzarla: Gonzalo Gerardo Higuaín ha ufficialmente smesso i panni del calciatore.


L'immagine del Pipa in lacrime dopo l'ultimo match con l'Inter Miami è il simbolo della carriera di un uomo ancor prima che di un calciatore, un bomber assetato di gol che forse troppo spesso in carriera ha lasciato prevalere il cuore sul talento.


Immagine che vale più di mille parole. Sei lì, ti guardi indietro, pensi a cosa sei stato, cosa hai fatto... ci mancherai, Gonzalo!

La carriera di Higuaín si è comunque dipanata fra alcune delle squadre più blasonate d'Europa, dove non ha mai perso il vizio di gonfiare la rete più volte che poteva. Anche in Nazionale, dove pure la concorrenza era spietata, si è ritagliato il suo spazio, facendo sempre ciò che gli riesce meglio: segnare.


Il suo addio al Napoli lo fece dipingere come un traditore che non era - semplicemente, si era stufato di sottostare agli sghiribizzi di un presidente che ha da sempre gestito la propria squadra come se fosse un cinepanettone, almeno sul lato mediatico.


La voglia e la grinta si videro fin dall'esordio: avversario d'eccezione, la Fiorentina; a Gonzalo fu concesso uno scampolo di partita nei minuti finali, e lui bucò subito il portiere gigliato. Quell'esultanza è stata la prima di una lunga serie, sfogata urlando di gioia come un pazzo, immergendosi da subito nella nuova realtà.


Tanti i gol, tanti i momenti di umanità, tante le emozioni causate: spesso accusato di "dormire" nelle partite più pesanti, smentì queste voci con una doppietta nella semifinale d'andata di Champions del 2017, il gol del pareggio col Tottenham e il tocco di testa sottomisura con l'Inter che di fatto ci regalò lo scudetto nel 2018.


Infine, soprattutto, tanti gol alla sua ex-squadra, che in quel periodo spesso battagliava con la Signora per il titolo: rasoiate, bolidi dalla distanza, tocchi sotto, contropiedi fulminanti - Pipita ha perforato il Napoli in ogni modo possibile, inizialmente non esultando per rispetto di una tifoseria che lo aveva adorato così visceralmente, ma poi lasciandosi andare ad esultanze di "rivalsa", dirette verso un target ben preciso.


La dimostrazione più grande di umanità di Higuaín, però, si vide con un'altra casacca: all'arrivo di Ronaldo, il "sacrificato" per fargli spazio fu proprio Higuaín, che, un'altra volta, si vedeva spodestato dal "7" portoghese. Fu il Milan a dargli una chance, dove anche iniziò bene, ma si involse inesorabilmente a partire dallo scontro diretto con la Juventus, l'11 novembre 2018.


Verso la metà del primo tempo, con la Juventus in vantaggio per 0-1, venne fischiato un penalty per il Diavolo; sul dischetto doveva andare Kessié, rigorista designato, ma Higuaín volle calciarlo: un gol alla sua ex-squadra, una sorta di dimostrazione, un "Avete fatto male a mandarmi via".


Questo scenario purtroppo rimane una speculazione letteraria: la realtà dei fatti vide Pipa farsi deviare sul palo da Tek il rigore, e, poco dopo, venire espulso per un fallo di pura frustrazione. Nonostante tutto, quella fu una delle più grandi dimostrazioni di umanità di Gonzalo, un ragazzo che voleva soltanto dimostrare la sua forza, ma che è stato sopraffatto dal suo stesso cuore.


Il suo breve rientro alla Juventus l'anno successivo, col suo mentore Sarri, fu il canto del cigno: 8 gol in campionato, fra cui quello, splendido, al Napoli (ancora!), finché si decise per risoluzione del contratto e definitivo "sverno" oltreoceano.


Questa storia finisce in Florida: l'immagine conclusiva è un ragazzone che ha tramutato i capelli in barba, con gli occhi a fontana come il suo connazionale Dybala solo qualche mese prima. Un profluvio emotivo incredibile, per un grandissimo uomo ancor prima che un grandissimo calciatore.


Magari, con un pelo di testa in più, avrebbe ottenuto risultati ancora più strabilianti, però si può dire che Gonzalo Higuaín qualche soddisfazione se la sia tolta.


Buona fortuna, Gonzalo! Ci mancherai tanto...



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