Too big to fail
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  • Immagine del redattoreFrancesco Rea

Too big to fail

Sono ore febbrili quelle che si stanno vivendo nell’ambiente bianconero: la sconfitta rimediata in casa contro il Benfica rischia di condizionare seriamente l’intera stagione della Juventus e di avere forti ripercussioni sulla prossima. Sul banco degli imputati non può che salire il mister Allegri, incapace fino a questo momento di dare un’identità alla rosa a disposizione e di risolvere quelli che ormai sono problemi radicati nella sua proposta di gioco.

La squadra è apparsa ancora una volta svuotata e inerme, in completa balia dell’avversario non appena questo fosse riuscito a prenderle le misure. A preoccupare maggiormente non è tanto il gioco, la qualità dei singoli o la loro condizione fisica (comunque tutti aspetti pessimi, ndr), ma l’atteggiamento della squadra davanti alle prime difficoltà. Non c’è stato il benché minimo segnale di reazione, anzi i reparti si sono scollegati ulteriormente, favorendo il dominio totale della squadra portoghese.


Per lunghi tratti del secondo tempo non sembravamo neanche essere in campo.


Sinceramente è difficile pensare a cos’altro debba assistere il tifoso bianconero prima di vedere un cambio di guida tecnica. A darci una possibile lettura è lo stesso Arrivabene, che ha scherzato con un tifoso prima della partita, dicendo: “Lo paghi tu il nuovo allenatore?”. Forse il punto cruciale è racchiuso davvero in queste parole, che segnano uno dei momenti più miseri della storia recente bianconera.


Riparafrasando il concetto too big to fail, utilizzato in ambito economico per descrivere l’idea che alcune imprese sono così vitali per un’economia che sarebbe disastroso se fallissero, così la Juventus si trova ad anteporre questioni economiche agli obiettivi sportivi, prigioniera di un contratto pluriennale a nove milioni annui. Ma se l’aspetto economico domina e umilia la sfera tecnica, le responsabilità non possono che gravare sulla dirigenza, resasi protagonista di scelte confusionarie ed incapace di perseguire un progetto coerente.


Se gli errori si pagano, allora li pagheremo a caro prezzo. Ma il costo di un immobilismo generale può rivelarsi molto più alto di 9 milioni di euro. Il fallimento sportivo sotto la guida di Allegri rischia di portare conseguenze economiche ancora più gravi.


Non siamo una candidata credibile ai primi 3 posti in Serie A, siamo di fronte ad una potenziale esclusione prematura dalla Champions League, rischiamo seriamente di rimanere fuori dalla prossima edizione. Inoltre, ed è l'aspetto più preoccupante, stiamo assistendo ad un impoverimento e ad un’involuzione di gran parte della rosa.


Siamo ancora convinti che l’interruzione dell’attuale progetto tecnico sia lo scenario economico più catastrofico?

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