La grande chance di Radu Dragusin
top of page
  • Immagine del redattoreNicola Garzarella

La grande chance di Radu Dragusin


La Juventus negli ultimi anni ha avviato una forte campagna di potenziamento dei vari settori giovanili; in quest'ottica il lancio del progetto U23, ormai più di tre anni fa, è stato uno step fondamentale con cui Madama sta cercando di allinearsi ai top club europei, sempre abili a sfruttare al massimo le risorse interne.


In un contesto storico particolare come quello che viviamo, tra crisi pandemica e mercato stagnante, proprio la rivalutazione degli investimenti passati è stato sin da subito uno dei diktat della nuova linea societaria targata Nedved-Cherubini-Arrivabene. Le varie giovanili come diretta conseguenza sono state scandagliate a fondo cercando, per la prima volta da diverso tempo, elementi da aggregare sin da subito alla prima squadra; talenti in grado di crescere al fianco dei campioni e di offrire il loro contributo in termini di minuti e prestazioni.


Tra questi nomi, più o meno pronti ad essere gettati nella mischia, spicca su tutti quello di Radu Dragusin. Di questo giovane difensore rumeno se ne parla ormai da qualche anno come di un calciatore dal sicuro avvenire. Proviamo a conoscere meglio il talento dei Carpazi.


La carriera di Radu Dragusin


Radu Dragusin nasce a Bucarest il 3 Febbraio del 2002.Già da giovanissimo entra nelle giovanili del Regal Sport Bucarest, dove si mette in mostra e vince il titolo di MVP del torneo u15 del suo paese. Gli scout bianconeri lo segnalano ma la concorrenza è folta; sul difensore infatti sono molto forti le attenzioni di PSG ed Atletico Madrid, quest'ultimo affiliato proprio al Regal Sport. La Juventus nel 2018 però rompe gli indugi ed è abile a superare le rivali convincendo il ragazzo a trasferirsi in Italia e recapitando alla società rumena 260.00 euro per il cartellino del suo gioiellino.


Inizia così l'avventura di Dragusin in bianconero. Aggregato in primis all'Under17 ,dove realizza 20 presenze due gol ed un assist, il roccioso centrale non ci mette molto a fare il salto in Primavera dove diventa leader difensivo e carismatico della squadra allenata da Zauli. Nel 2020, continuando il suo netto percorso di crescita, parte per lui la spola tra u19 e u23 prima dello stop dovuto al Covid-19 (arrivato per giunta in un momento d'oro per i giovani bianconeri). Al rientro dalla lunga sosta pandemica Dragusin, ormai certezza della formazione u23 (dove realizza anche un gol), scala gerarchie tra i coetanei iniziando ad allenarsi in pianta stabile in Prima Squadra.


Sotto la guida tecnica di Andrea Pirlo esordisce il 2 Dicembre 2020 in Champions League e 11 giorni più tardi corona anche il sogno di giocare in Serie A subentrando a De Ligt nella gara vinta 3-1 contro il Genoa.


Il resto è storia recente: nonostante le sirene estere (soprattutto Crystal Palace e RB Lipsia) il nativo di Bucarest ha sempre ribadito la ferma volontà di rimanere in bianconero a giocarsi le sue chances, la società dal canto suo ha premiato questo atteggiamento con un rinnovo contrattuale fino al 30 Giugno 2025.


Parallela alla sua scalata nelle giovanili bianconere avviene quella nelle selezioni nazionali. Infatti passa dall'essere un perno di u16 ed u17 fino a collezionare gettoni in u19 ed u21 dove Adrian Mutu, vecchia conoscenza bianconera ed allenatore della giovanile rumnea, scommette sin dal primo momento su di lui etichettandolo come un futuro top player nel ruolo. Un'investitura mica male.


Il prototipo del difensore moderno


Negli ultimi anni nella terminologia calcistica si è fatta sempre più spazio la definizione di "difensore moderno". Nell'accezione più nota con questa specificazione ci si riferisce a centrali di difesa ben strutturati fisicamente ma allo stesso tempo dinamici e puntuali nell'anticipo. Abili a marcare l'uomo e , se possibile, ancora migliori nel coprire lo spazio e nel tenere gli attaccanti rapidi sull'allungo. Il giusto mix di potenza e velocità con quel pizzico di malizia necessaria per il ruolo. Il "difensore moderno" non disdegna la costruzione dal basso e la prima impostazione agendo da regista difensivo e propiziando, con recuperi ed anticipi volti a rubare tempi di gioco agli avversari, ripartenze e contropiedi.


Radu Dragusin è in prospettiva questo prototipo di giocatore. Pur essendo infatti un colosso di 191cm x 84kg (cosa che ha portato molti a paragonarlo al suo idolo Virgil Van Dijk), il rumeno è dotato di una buona progressione sul lungo e può soffrire solo nello stretto, e nei primi metri di corsa, contro avversari molto rapidi, circostanza in cui comunque compensa con fisicità ed enorme senso della posizione.


Vedendo giocare Dragusin quello che spicca è l'estrema attenzione nelle movenze; non è un difensore irruento, è abile a temporeggiare e nel leggere le intenzioni del diretto avversario. Non disdegna il tackle, sempre pulito e preciso, rischiando però sempre il meno possibile. La sua spiccata fisicità gli consente di tenere botta contro qualunque avversario nei duelli corpo a corpo senza troppa fatica, risultando inoltre un fattore sulle palle inattive dove oltre all'altezza fa valere uno stacco potente.


Le letture difensive sono già di buon livello, migliorabili in situazioni dinamiche dal lato opposto ma comunque niente di così preoccupante considerando che, nonostante tutto, parliamo di un diciannovenne. Duttile tatticamente, Dragusin ha quasi sempre giocato in una difesa a 4 da centrale; tuttavia spesso è stato impiegato, perlopiù in fase di emergenza, come centrale a 3 o adattato a terzino senza sfigurare seppur con compiti prettamente difensivi.


Può migliorare in fase di impostazione. Il suo lancio lungo con il destro non è male (chiedere a Correia, più volte servito sullo scatto da quaranta metri) però deve acquisire maggiore sicurezza nel fondamentale e dialogare di più con i compagni di reparto; la posizione del corpo in fase di costruzione dal basso tuttavia è quasi sempre quella ottimale questo garantisce buoni margini di miglioramento.


Chiariamo a scanso di equivoci: non parliamo di un centrale di impostazione alla Bonucci, però Dragusin ha le qualità per diventare quantomeno affidabile senza perdere palloni sanguinosi nella prima impostazione.


La grande occasione con Max Allegri


Aggregato sin da subito in prima squadra durante il ritiro, Dragusin ha impressionato Allegri e staff per la tenuta atletica e le spiccate qualità difensive che lo hanno portato a giocarsi un posto alla tavola dei grandi.


Nonostante i rumors infatti (si parlava di un suo inserimento come contropartita nell'affare Locatelli) alla fine Dragusin dovrebbe rimanere e giocarsi tutte le sue possibilità in bianconero. Questo per lui potrebbe essere l'anno della definitiva consacrazione.


La partenza di Demiral infatti lascia aperto uno spiraglio come quarto centrale che il rumeno dovrà essere bravo a capitalizzare. Chiellini infatti, nonostante il grande europeo ed il rinnovo fino al 2023, va verso i 38 anni e sarà centellinato, Bonucci la scorsa stagione ha avuto diverse noie fisiche e resta il solo De Ligt come titolare inamovibile della retroguardia. A giocarsi un eventuale posto al fianco del gigante olandese ci sono, salvo innesti dell'ultima ora, Rugani (non esente comunque da rumors di mercato) e lo stesso Dragusin cui manca solo l'esperienza per poter conquistare l'ambita titolarità.


Durante una stagione lunga ogni membro della rosa attiva sarà fondamentale ed il centrale bianconero dovrà farsi trovare pronto sfruttando ogni situazione per scalare gerarchie, nonostante sia possibile comunque ancora un anno di spola con l'under23 di Zauli suo enorme estimatore.


Radu Dragusin è il futuro della retroguardia bianconera, i mezzi e le qualità per diventare il difensore titolare del prossimo futuro ci sono tutte, ora starà a lui reggere la pressione (cosa che ha sempre fatto egregiamente) e dimostrarsi affidabile, noi dal canto nostro non abbiamo alcun dubbio.


271 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page