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Lorenzo Mameli

Quanti bambini servirebbero per abbattere Dejan Kulusevki?

Il risultato di San Siro in Supercoppa ha lasciato aperti numerosi importanti quesiti e la Juve dovrà riflettere e trovare una risposta alle numerose problematiche che la stanno assalendo di recente. Di tutto ciò a noi non frega assolutamente nulla. Ci interrogheremo quindi sulla vera priorità dei bianconeri in questo momento, ovvero scoprire quanto potrebbe andare avanti un combattimento a mani nude tra Dejan Kulusevski e un'orda di bambini e quanti pargoli servirebbero per sconfiggere il numero 44 della Juventus.

Innanzitutto bisogna stabilire alcuni criteri che, come ci insegna il metodo scientifico, possano rendere valida la nostra ricerca. Inizieremo stabilendo in cosa consista il confronto; considerando che il bambino medio non può vantare una conoscenza elevata di alcuna disciplina marziale, ci pare irragionevole immaginare uno scontro che richieda esperienza nel karate, nel judo o nelle MMA. Sarebbe irrealistico, e questo articolo vuole dare una risposta ad una domanda che al contrario è assolutamente reale, pressante e attuale. Il combattimento in questione sarà quindi ovviamente a mani nude, ma senza nessuna limitazione né regola. Nessuna tecnica da seguire, né parte vietata: sarà quindi possibile per i pargoletti colpire il nostro capelli di fuoco in ogni modo possibile e immaginabile. I bambini in questione devono essere tutti di pari età, corporatura fisica e genere al fine di limitare il più possibile le eventuali variazioni del risultato. Prenderemo per comodità un bambino maschio di corporatura media sugli 8 anni circa; Dejan dovrà quindi vedersela con un numero variabile di esemplari tipo di 1.25 m di altezza e 30 kg circa di peso. Il nostro giovane centrocampista svedese può vantare, a differenza dei suoi avversari, un fisico ben più prestante: 1.86 di altezza per 75 kg, che in un 1vs1 non lascerebbero scampo al povero bambino.




Due bambini potrebbero richiedere un minimo di sforzo in più, ma sicuramente le lunghe braccia di Dejan gli consentirebbero di abbattere i suoi piccoli avversari senza grosse difficoltà. Tre avversari rappresenterebbero un primo, piccolo ostacolo, in quanto potrebbero iniziare a lavorare di squadra per immobilizzarlo a partire dagli arti superiori per poi colpirlo senza pietà. Tuttavia la forza esercitata da un bambino di 30 kg è sicuramente insufficiente a bloccare il braccio di un essere umano adulto, per di più un atleta: il nostro Kulu avrebbe facile ragione sui piccoli avversari. Raddoppiando quindi la pressione sulle braccia si potrebbe ottenere qualche risultato in più: considerando una pressione costante da parte dei bambini sugli arti superiori ne risulterebbe una forza di 60 kg per braccio che Kulusevski non potrebbe contrastare se non con estrema difficoltà. Rimane tuttavia il problema delle gambe; Dejan è il ventiduesimo giocatore più veloce della Serie A in questo 2021/22, con 34.92 km/h di velocità massima toccata. Delle gambe in grado di sprigionare quella potenza sarebbero mortali per un bersaglio facile da raggiungere come la testa o il torace di un bambino. Si renderebbe quindi necessario immobilizzare anche gli arti inferiori, che tuttavia dispongono di una struttura muscolare ben diversa rispetto a quelli superiori, essendo in grado di reggere carichi di lavoro superiori anche del 100% rispetto alle braccia in un uomo medio, dovendo reggere costantemente il peso della parte superiore del nostro corpo. Occorre tuttavia ricordare che un calciatore rappresenta un soggetto in cui l'allenamento delle gambe svolge un ruolo fondamentale per quanto riguarda la componente sportiva, e quindi raddoppiare il carico ci sembra una stima più che conservativa. Ipotizzando che un calciatore possa esercitare una forza addirittura del 150% superiore, si renderebbe quindi necessario usare cinque bambini per gamba per immobilizzare Kulu. Infine, va tenuta in considerazione la mancanza di allenamento dei bambini in questione. Al fine di evitare una saldatura prematura delle metafisi delle ossa lunghe, i bambini devono evitare sforzi prolungati e continuati che ne pregiudichino lo sviluppo della crescita; questa mancanza di esercizio, però, potrebbe essere fatale in uno scontro all'ultimo sangue Considerando la fatica derivante da quello che potrebbe essere uno scontro prolungato, si renderebbero necessari almeno quattro bambini in più al fine di sostituire i compagni stremati dallo sforzo o colpiti nel tentativo di immobilizzare lo svedese, raggiungendo così un totale di 19 bambini. Naturalmente questa è una stima al ribasso, in quanto è facilmente pronosticabile che la mancanza di coordinazione tattica tra i bambini li porti a non attaccare all'unisono, con ingenti perdite e feriti. Chiudiamo con la speranza che la dirigenza della Juve possa apprezzare questa ricerca e magari trarne qualche utile insegnamento.

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