PRENDERE VLAHOVIC E CHIESA E PAGARNE UNO SOLO… O FORSE MEZZO
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  • Immagine del redattoreAndrea Giostra

PRENDERE VLAHOVIC E CHIESA E PAGARNE UNO SOLO… O FORSE MEZZO


La sterilità offensiva della Juventus in questa stagione, e le notti insonni patite dopo il tragico infortunio del “divin” Federico, hanno fruttato una serie di pensieri infausti, folli, molti inutili.

E forse anche quello riassunto nel titolo lo è, ma perché non ragionarci insieme.

Vlahovic e Chiesa per un tozzo di pane. Molto difficile, ma non impossibile.

Una premessa: si tratterebbe di un piano diabolico, subordinato a mille “se”, e realizzabile digerendo alcuni bocconi amari…anzi, uno amarissimo.


LA SITUAZIONE VLAHOVIC

I quotidiani hanno parlato in tutte le salse del bestione serbo.

È in scadenza, rifiuta le inglesi, il suo agente non parla con la Viola e vuole aspettare la scadenza del contratto.

Se sul mercato l’atteggiamento pare ostruzionistico, Dusan rimedia sul campo facendo letteralmente volare la Viola.

Il silenzio verso le inglesi è il primo segnale positivo: rifiutare una pioggia di milioni e la possibilità di giocare nel campionato più accattivante del mondo fa pensare che qualcuno qui in Italia – forse proprio noi – stia lavorando ai fianchi da tempo.

Ultimo ma non ultimo elemento, la sua valutazione: 70 zucche tonde tonde.

LA SITUAZIONE CHIESA

Federico arriva alla Juventus in prestito biennale per 10 milioni di Euro (3 subito, 7 nel corso della stagione 21-22), con riscatto a 40 milioni pagabili in tre esercizi, ed ulteriori 10 milioni di bonus subordinati al raggiungimento di obiettivi.

Occhio al riscatto: si tratta di obbligo solo in esito al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nel corso della stagione 2021/2022:

− realizzazione di 10 gol stagionali (irrealizzabile a fronte dell’infortunio);

− realizzazione di 10 assist stagionali (idem come sopra);

− piazzamento nelle prime quattro posizioni della classifica (tutto in divenire.

Le condizioni, occorre precisare, sono alternative tra loro. Ne basta una per far scattare l’obbligo.

In caso contrario, la Juve conserverebbe un diritto di riscatto.

Quindi, ad oggi, Chiesa è un giocatore della Fiorentina in prestito alla Juventus, sia chiaro.


IL PIANO DIABOLICO

A questo punto la suggestione. Amarissima, ma di cui parlare.

Se la Juve non va in Champions per Chiesa vi è il diritto di riscatto, come già detto sopra.

Venendo meno a qualsiasi parola d’onore data a Commisso si potrebbe far scadere il contratto di Chiesa e prenderlo a zero nel 2023 e, nel mentre, dare alla Fiorentina un assegno della metà del valore di Vlahovic (35 milioni), come contentino per evitare alla società toscana di vedere partire entrambi a zero.

Una mossa infame e allo stesso tempo suggestiva per “impiccare” il Presidente gigliato, costringendolo ad accettare un bocconcino piuttosto che rimanere letteralmente con il cerino in mano.


PERCHÉ SAREBBE UNA FOLLIA

L’operazione garantirebbe un enorme risparmio economico con contestuale incremento del valore tecnico della rosa, ma con dei grandi punti interrogativi.

Vlahovic verrebbe senza la possibilità di giocare la Champions?

I soldi guadagnati li perderesti parzialmente per via della mancata qualificazione in U.C.L.?

Chiesa non si sentirebbe abbandonato e sfruttato dopo quanto fatto sino ad ora?

Quanto c**o girerebbero le palle a farsi una stagione in Europa League?

Questi e altri i punti deboli del piano “frega la Viola”.

LO SCENARIO INTERMEDIO

Come sempre, si potrebbe arrivare a un compromesso:

Commisso accontenta la Juve cedendole il Serbo a gennaio per un prezzo equo (35 + Kulu?), aiutandola così a qualificarsi per la massima competizione europea e garantendosi i 40 milioni di riscatto della freccia alata con il 22.

La Juve, con un esborso giustificato, si assicurerebbe le prestazioni di uno dei migliori prospetti in circolazione e, allo stesso tempo, si libererebbe dello scivoloso riscatto di Alvaro Morata a fine stagione.

Sipario.


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