Pontedera - Juve U23: tra il pari e qualche piacevole novità
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Pontedera - Juve U23: tra il pari e qualche piacevole novità

La vittoria stenta ad arrivare in casa Juventus, e si continua ad arrancare con qualche punto raccolto qua e là, utile solo a non sprofondare nelle più pericolose paludi della classifica. La squadra di Pecchia non sembra ancora aver sciolto definitivamente le riserve sulle sue intenzioni: impantanata in un limbo rassicurante quanto deludente, relativamente lontana dallo spauracchio retrocessione ma non ancora all'altezza di quel "club esclusivo" che risiede nella zona playoff. Il pareggio esterno di domenica, contro il Pontedera seconda forza del campionato, ha lasciato segnali decisamente incoraggianti all'ambiente bianconero. Il coefficiente di difficoltà elevato del match, reso ancora più alto dalla trasferta, l'ottima tenuta difensiva culminata nel clean sheet finale, l'ottima prova individuale di alcune new entry dal mercato e dalla primavera e la costante propositività - anche nei minuti finali - volta a cercare di portare a casa i 3 punti, nonostante gli sfavori del pronostico. A mancare è stato il cinismo, un pizzico di precisione in più sotto porta e, perché no, anche di fortuna. Il pareggio ci pare essere tuttavia stato il risultato più congruo, per una gara parecchio combattuta e che ha visto entrambe le compagini darsele a turno di santa ragione, senza che però nessuna riuscisse mai a sferrare l'attacco decisivo. Di occasioni da rete degne di nota ce ne sono state poche, se escludiamo la traversa di Piana per i padroni di casa e qualche tentativo mai troppo incisivo degli ospiti.


Tra le individualità bianconere si è distinto spiccatamente Dragusin, robusto centrale romeno classe 2002, "prestato" dalla primavera data l'emergenza infortuni nel reparto difensivo in u23. Assoluto migliore in campo, ha offerto 90 minuti di grande personalità e solidità, dimostrandosi già discretamente pronto per il salto in pianta stabile tra i professionisti. Tra le novità più interessanti ci preme segnalare anche il classe 2000 brasiliano Wesley, tornato alla Juve in questa finestra di mercato invernale dopo esser stato "parcheggiato" per alcuni mesi al Verona. Utilizzabile indifferentemente in entrambe le corsie, così come sia da esterno basso che da esterno alto, ha fatto immediatamente capire a tutti il perché del soprannome Gasolina. Entrato al 51', ha seminato il panico tra gli avversari, i quali avevano nei falli l'unico mezzo attraverso cui stoppare le accelerazioni supersoniche di questo piccolo Douglas Costa, resosi il pericolo pubblico n.1 per i toscani nella ripresa. Buona prova anche dell'instancabile terzino sinistro Frabotta, vera locomotiva della corsia mancina, autore di tante cavalcate e sovrapposizioni offensive. Anche Hamza Rafia, entrato a metà ripresa, s'è reso protagonista di ottime giocate nella trequarti avversaria, imbeccate e lampi di classe certamente non propri di un calciatore di serie C. Non particolarmente soddisfacente invece la prestazione fornita dalla nuova coppia d'attacco bianconera Marchi-Brunori. Mister Pecchia dunque si gusta i segnali di crescita della squadra, ma solo lui può apportare quei giusti accorgimenti che consentano alla squadra di spiccare definitivamente il volo. Una squadra all'insegna della gioventù, del talento, della freschezza, della grinta, dell'organizzazione e soprattutto della continuità. Questa la ricetta, se si vuole chiudere questa stagione senza alcun rimpianto.



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