Paulo, Storia di un Grande Amore
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  • Immagine del redattorePasquale Troiano

Paulo, Storia di un Grande Amore

Sembra ieri il giorno in cui Paulo ha esordito con la maglia bianconera, eppure parliamo di sette anni fa. Era l'8 agosto 2015, finale di Supercoppa Italiana contro la Lazio. Entrato a partita in corso, ha impiegato dieci minuti per timbrare la prima di 115 Joye per gli occhi dei tifosi bianconeri.

Sarebbe praticamente impossibile riuscire a stabilire quali siano i più belli, sono stati tutti gioielli, fatti di estro e tecnica sopraffina, rara.

È difficile spiegare il legame tra la Joya ed il popolo bianconero con una parola che non sia amore, è difficile realizzare che quella di ieri sia stata la sua ultima partita in maglia bianconera all’Allianz Stadium, è difficilissimo accettare che Paulo non rimarrà alla Juve “a vita” e che tra qualche mese calcherà un altro campo, con un’altra maglia, per altri tifosi.

Ieri si è chiuso un percorso lungo, caratterizzato da un rapporto non sempre idilliaco tra Dybala e la società, ma con due costanti che non cesseranno mai di esistere: l’amore reciproco tra Paulo e i tifosi ed il suo essere entrato di diritto, e di mancino, nella storia della Juventus.


IL MATCH D’ADDIO AL SUO POPOLO

Ieri, 16 maggio 2022, si è disputata, quasi poeticamente, di nuovo Juve Lazio, ma stavolta si trattava della partita in cui Paulo e Giorgio hanno dato l’addio alla maglia bianconera davanti al proprio pubblico. Lui ci ha provato con tutto sé stesso ma non è riuscito ad andare in gol. Nessun problema, la Dybala Mask è risplesa comunque all’Allianz Stadium, al 10’, quando è andato in gol il suo nuovo, e ormai praticamente ex, partner d’attacco, Dušan Vlahović. Il serbo, che ha fin da subito stretto un grandissimo rapporto con l’argentino, ha voluto omaggiare il compagno facendo la sua esultanza.

Tutto il match è stato caratterizzato da continui cori per lui e per Giorgio (uscito simbolicamente dopo 17 minuti, come gli anni in bianconero), poi si è giunti al 78’: la lavagnetta a bordocampo indica il numero 10, e dall’Allianz si alza una commovente standing ovation per Paulo che, in lacrime, viene abbracciato da tutti i compagni e da entrambi gli allenatori (sulla panchina biancoceleste c’era Sarri). Pochi istanti dopo, così come con Chiellini, viene chiamato dal pubblico, a gran voce, a fare il giro del campo durante il quale viene sommerso d’affetto, con la partita che finisce definitivamente in secondo piano, gli sguardi erano tutti su di lui.

A fine match c’è stata la meritatissima celebrazione per Giorgio, organizzata dalla società. La stessa non aveva programmato nulla di ufficiale per Paulo, e allora ci hanno pensato compagni e tifosi ad omaggiarlo come merita.

Lacrime scroscianti per la Joya che non è più riuscito a trattenere l’emozione.

Bonucci, lo prende e lo porta con sé, dalla propria gente, sotto la curva, dal proprio popolo. E così Paulo ha ringraziato, in lacrime, tutto lo stadio che, ancora una volta, l’ultima, urlava gran voce il suo nome.


Paulo, Storia di un Grande Amore.


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