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Nicola

Un anno vissuto pericolosamente.

Nel 1965 il giornalista australiano Guy Hamilton giunge in Indonesia per svolgere il suo “primo incarico” di inviato all'estero; il collega che deve sostituire però è dovuto partire improvvisamente lasciandolo senza consegne e senza contatti per svolgere il suo lavoro che, a causa della sua condizione di "sconosciuto", si presenta già pieno di difficoltà.


Questo è il fim di Peter Weir che tuttavia presenta delle analogie con la breve avventura di Maurizio Sarri, inviato per la squadra più prestigiosa d'Italia.

In mio intento non è quello di rivangare la breve storia, ma di vedere con occhio critico quali siano stati, a mio avviso, gli errori commessi dal nostro ormai ex tecnico.


Lacune in rosa

Tralasciamo le lacune di mercato che sono giustificate in realtà dalle mancate partenze di Gonzalo Higuain, che ha incocciato nella sua peggior stagione Italiana, e di Paulo Dybala, che invece ha disputato la sua miglior stagione in assoluto.

L'equivoco tattico è balzato subito agli occhi sin dalle partite pre campionato, mitigato quelle rarissime volte in cui Maurizio Sarri ha potuto contare sull'eterno convalescente Khedira.

Sì, perché stranamente le uniche volte che abbiamo riempito l'area sono state quelle rarissime volte in cui era presente il professore di Stoccarda.

Questo breve video dovrebbe illustrare le difficoltà della stagione (Juventus - Inter, partita di ritorno) (*) non è semplice individuare immagini libere, esplicative e brevi per illustrare le difficoltà incontrate durante la stagione..


Era lecito, in ogni caso, aspettarsi qualcosa in più dalla mano di un tecnico.

Il suo predecessore, ad esempio, in una notte passò al modulo a cinque stelle con il doppio mediano e Mandzukic in fascia.


Gli errori

1) Uno dei primi riconoscibili errori è forse il mancato uso modulo a tre.

Lo abbiamo visto solo per pochissimi minuti nell'ultimo match contro la Lazio per salvaguardare il risultato.

Preciso subito, però, che io la vedo esattamente come Sarri: anch'io abiuro e detesto il modulo a tre (anche se so che a suo tempo ci fece vincere) per gli stessi motivi per cui Sarri non lo utilizza, e cioè che la squadra sta troppo bassa. Ma non è l'unica difficoltà e vediamo perché.


Il modulo 352 non è una novità, esiste da sempre ma sono pochi gli allenatori che ne fanno uso. Sopratutto oltre i confini nazionali.

In sostanza è una difesa a 4 in cui gli esterni di centrocampo si alternano a fare il quarto di difesa, ma se sei più che perfetto e sincrono finisce che difendi a 5.

Cosa che Maurizio detesta.


L'altro problema che si deve affrontare con questo modulo è avere dei buoni esterni. Diciamo che Alex Sandro e Cuadrado lo avrebbero potuto fare (per tutta la stagione?).


Tuttavia esisteva, ed esiste, il pesantissimo problema della gestione Ronaldo e Dybala là davanti nel 352. Un possibile duo-bomba che però, forse, dialoga ancora un po’ troppo poco. Ma ci sarà occasione di parlarne in altra occasione.


Anche dal punto di vista dell’organico, al netto del crac alle ginocchia di Chiellini e Demiral, credo per Sarri sarebbe stato materialmente impossibile investire su questa soluzione.


2) Il secondo, più che un errore, è un peccato di “poco coraggio”. Non c'è stata, infatti, alcuna invenzione tattica.

Osando un filo di più, e magari tralasciando certi dogmi tattici, si sarebbe potuto ricollocare in posizioni più congeniali giocatori che non hanno spiccato per rendimento e per interpretazione del ruolo cucito loro indosso.


3) Altra nota dolente, l'uso e la valorizzazione dei giovani. Le presenze dei più “piccoli” si sono registrate solo a campionato terminato.


Anche qui, inutile negarlo, il trend Allegriano era di segno opposto. Il tecnico livornese fece esordire, in ordine sparso,Coman (18) Morata (22) Kean (16) Gozzi (17) Nicolussi Caviglia (18) Kastanos (19) Mavididi (19) Pereira (19) ma anche Niang (17) Petagna (18) e Cristante (16).


4) Ma veniamo al vero tasto dolente, la cosa che più è saltata all'occhio durante la stagione, e che forse ha rappresentato il principale motivo della mancata realizzazione del “Progetto Sarri”: la fase di pressing della Juventus.


Distanza elevata nelle prime fase di pressione, errore imperdonabile ma giustificato dalla presenza di tre giocatori incapaci e inadatti a tale fase. Ronaldo, Higuain e Dybala.

L'unico capace di applicarlo per 90 minuti è il pluri sacrificato Federico Bernardeschi.


Troppo spesso la squadra era passiva proprio laddove doveva accendersi.

Ovviamente, la mancanza di giocatori adatti incide. Forse proprio per questo Allegri, salvo casi eccezionali (le rimonte europee) non lo adoperava.


Spesso e inopinatamente si vedevano giocatori che andavano in pressione individuale (errore ingiustificabile) lasciando così ampi spazi per gli avversari che sfruttavano.

Bernardeschi aveva un ruolo essenziale in quanto aiutava molto nelle prime fasi del pressing, occupandosi del play, o del mediano che si abbassa in costruzione, o del terzino.

Capite ora quale era l'enorme difficoltà di Federico?


Se i due/tre davanti non partecipavano attivamente -cosa che ritengo evidente- a Berna non restava che rimbalzare tra mediano e terzino, che a turno restavano liberi di ricevere.

Si è visto in verità Ronaldo partecipare al pressing, ma durava pochi minuti, così come quello del Pipita.

Anche con un giocatore dinamico come Dybala, il risultato era sempre lo stesso: poca pressione e poco efficace.


Questo problema unito alle azioni individuali esponevano il centrocampo in modo esagerato. Questo ci ha portato, forse erroneamente, a pensare che fosse inadatto.


Ci sono state fasi in cui la squadra era troppo passiva.

A scapito delle idee di Sarri, si faceva più una difesa di posizione, e la si faceva male.

Ma è sempre stato così?


No, ma resta comunque troppo poco, la partita perfetta è stata quella contro la squadra di Conte all'andata, Pressing di squadra e Bernardeschi ad aggredire qualunque cosa si muovesse nella trequarti avversaria.

Tutta la squadra si muoveva in sincrono e Pjanic dirigeva a piacimento.


In Europa la squadra è stata da 8 fino alla conclusione della fase a gironi, poi si è involuta. Qualcosa deve esser successo. Si, il Covid non lo si può ignorare. Ma quello c'è stato anche per l'Atalanta, il Sassuolo, il Milan, l'Udinese, il Napoli e per l'Inter

l'unica quadra che ha fatto peggio è stata la Lazio.


Restando in tema, quindi, e restando sulle cose che noi possiamo sapere o aver notato, gli errori stagionali di Maurizio Sarri si possono così sintetizzare:


- Non utilizzo del modulo a tre in difesa;

- Nessuna invenzione tattica, si cambi moduli e formazioni si sono visti, ma in sostanza nessuna sua invenzione. Tipo Dries Mertens prima punta, per intenderci;

- la non correzione del pressing fino anche al “MEGLIO NON USARLO”, se fatto così male, perché non hai giocatori adatti.

Per me il più grave resta quest'ultimo.


Ci sarebbe un quarto errore, ma opinabile.

Io ritengo che Sarri si sia adattato fin troppo alle caratteristiche dei singoli, che è una qualità intendiamoci, ma lui era stato chiamato per dare un gioco di squadra. Invece, si è visto quasi esclusivamente un affidamento totale alle iniziative personali, che con due giocatori del livello di Ronaldo e Dybala è accettabile, ma che non ci si aspettava all'inizio di questa rocambolesca avventura, già conclusa.

Ad ogni modo grazie e buona fortuna Mr. Sarri


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