Le verità dietro a un meme
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  • Immagine del redattoreAndrea Giostra

Le verità dietro a un meme


Serate di fine agosto. Tutti sono in ferie, tranne te.

Il mercato non decolla. Ti trascini da giorni tra il lavoro e il divano.

In una di queste sere ti trovi a cazzeggiare su Twitter, e un meme attrae la tua attenzione.


Quattro frasi, quattro immagini, e in un attimo ti ritrovi a pensare che, tutto sommato, il disagiato autore potrebbe non avere tutti i torti.



Hard times create strong men


Eravamo reduci dal “biennio buio” 2009-2011. Tutti ricordano il gol di Almiron, le magie di Pellissier, il terribile Bergessio. Chiunque arrivasse al Comunale tornava a casa con le tasche piene.

Ebbene sì, tempi duri. Scelte di mercato sbagliate, una guida societaria non identitaria, grande delusione da parte dei tifosi.


Da questa situazione drammatica, culminata nei settimi posti e nelle notti di Fulham, ecco la svolta.

Torna un Agnelli alla presidenza, membro della storica famiglia fondatrice, che vuole al comando il capitano di una grande Juve del passato.

Eccoli gli strong men, nel posto giusto al momento giusto.


Strong men create good times


Stadio nuovo e uomini nuovi. L’Antonio furioso trasforma una rosa discreta in una macchina da guerra capace di vincere un campionato da imbattuta. Il fortino resta inviolato.

L’unità di intenti con il Presidente sembra inscalfibile, con le concorrenti alle prese con un generale ridimensionamento (Milan su tutti).


Mettici dentro qualche mossa da volpe di “fierolocchio” Beppone Marotta, ed ecco i presupposti per iniziare un ciclo.

Welcome back good times.


Good times create weak men


Il piano è ormai inclinato.


La più grande condanna per chi apre un ciclo è saper gestire il fattore inerzia.


Ogni storia di successi vuole, secondo la teoria del climax, che questo raggiunga un suo apice, per poi iniziare a scricchiolare, pur proseguendo per inerzia, appunto.


Siamo ormai a 4 scudetti e a un passo dal tetto d’Europa.

La stagione 2015/2016 inizia e la Juve si ritrova a fine ottobre a -12.


Ecco il segnale, lo scricchiolio.


La squadra si ricompatta e sull’onda lunga si riprende quello che è suo, ma la parabola, seppur in modo non evidente, inizia ad essere discendente.


L’anno dopo Allegri elude la teoria del piano inclinato con il modulo “a cinque stelle”, rischiando di vincere tutto, ma crollando a un passo dal traguardo.


Eccolo il secondo segnale.

Eccola la grande illusion.


La biglia che corre sul piano inclinato va velocissima, ma sappiamo che è destinata a fermarsi, una volta raggiunta la pianura.

Il centrocampo viene smantellato, il gioco latita, le scelte di mercato e le strategie aziendali iniziano a destare i primi dubbi, ma i trofei continuano ad arrivare. Benedetta inerzia.



Weak men create hard times


Povero Andrea.

Diamo una lettura del meme non troppo rigida: la tua foto è messa lì non perché tu sia l’unico colpevole, ma perchè sei il simbolo dell’escalation che ci ha condotto agli hard times.


Proprio tu, emblema della Juventus al suo apice allora, e simbolo della fine del ciclo ora.


Una serie di strane scelte ti hanno condotto alla guida della Signora.

Il progetto Sarri naufragato prima di salpare, l’acquisto dell’alieno di Madeira, forse al momento sbagliato.


Tu, senza esperienza e tra mille difficoltà, hai portato a casa due trofei, ma il destino era segnato.

La pallina è arrivata a valle e si è fermata. Addio piano inclinato, addio inerzia.

Che storia triste.


Triste per un tifoso juventino, ovviamente.

Mi immagino un tifoso di un Crotone o simili, che dirà “e questi sarebbero i tuoi anni peggiori? Beh, sei ben abituato”.

Però ragazzi, cuique suum.


La domanda finale


Se tutto funziona veramente in modo ciclico, che sia giunto il momento di tornare ad “hard times create strong men?”


Ce lo auguriamo tutti.


Post scriptum:

la versione originale del meme ci ricorda che anche nella storia le cose non vanno in modo così diverso...




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