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Immagine del redattoreAndrea Giostra

La stagione dei mancati rinnovi. Come sostituire chi andrà via a zero?



La nuova dirigenza bianconera, con capofila mediatico e non solo l’A.D. Maurizio Arrivabene, ha intrapreso un percorso per la definizione della nuova rosa, le cui dinamiche sono sembrate ben delineate sin dal principio.


GLI INVESTIMENTI TEMPESTIVI

Il primo passo, forti dell’aumento di capitale sociale, è stato quello di puntellare la rosa con sei mesi di anticipo, chiudendo gli affari Vlahovic e Zakaria nella sessione invernale, al fine di evitare la concorrenza delle big in estate.

Queste mosse, inoltre, sono state fatte per garantire un immediato aumento del valore tecnico della squadra per assicurarsi la qualificazione alla prossima Champions League e, probabilmente, anche per far fronte anticipatamente alla possibile partenza di free agent, in caso di mancato rinnovo.

IL RINVIO DELLE TRATTATIVE SUI RINNOVI

Chiuso il mercato, si è partiti con la seconda decisione ferrea: nessun discorso sui rinnovi sino a marzo/aprile. Le motivazioni addotte erano legate alla necessità di concentrarsi sugli obiettivi sportivi ma, in realtà, l’intento potrebbe essere stato volutamente dilatorio, per vedere quale contributo avrebbero fornito i giocatori in scadenza nella fase cruciale della stagione.


E i nodi, difatti, sono venuti al pettine.


Riscontri positivi sul fronte Cuadrado che, se non altro, ha garantito un contributo in termini di minuti e, talvolta, di prestazioni. Ulteriori dubbi, invece, su Dybala, Bernardeschi e De Sciglio: il primo nuovamente assente nel momento clou, il secondo fermo ai box e, al rientro, poco incisivo; l’ultimo costantemente appiattito sul medesimo livello (mediocre per chi scrive).

Ingoiata quindi l’ennesima eliminazione dalla Coppa dei Campioni, Arrivabene ha intrapreso il suo percorso.


Ad oggi ufficializzato il non rinnovo di Dybala - con parole molto pesanti relative all’aspetto progettuale tecnico -Bernardeschi con un piede e mezzo fuori, De Sciglio dentro solo a fronte di una cospicua riduzione e anche Perin, unico vero incolpevole, con la permanenza condizionata a un sacrificio economico.


Del resto, le direttive dall’alto erano chiare sin dall’inizio del nuovo corso: ridurre il monte ingaggi e creare valore.

Le mosse fatte, in questo caso, paiono coerenti con le manifestazioni di intenti.


LA FUGA DEI FREE AGENT. COME SOSTITUIRLI?

L’eventuale partenza dei giocatori sopra elencati in scadenza determinerebbe, inevitabilmente, dei buchi nella rosa, da coprire nella sessione estiva.

La Juventus però non naviga nell’oro tra Covid e Financial Fair Play.

Come rimpiazzare, quindi, i free agent persi senza incassare nemmeno un euro?

Le strade sono essenzialmente due.

FREE AGENT PER FREE AGENT

La prima sembrerebbe la più naturale. “Perdo un giocatore a zero? Ne prendo uno a zero”.

Oltre al fatto che ormai le commissioni agli agenti dei parametri zero equivalgono ai prezzi di un trasferimento, e quindi non si può parlare di ingaggio “a zero”, ci sono almeno un paio di controindicazioni:

- Il rischio di incappare nello scellerato trend di Paratici, che ha fatto pagare a caro prezzo alla Società l’ingaggio di parametri zero dai salari faraonici (proprio ieri sulla rosea circolavano i nomi di Di Maria e Dembelè, che potrebbero rivelarsi due armi a doppio taglio);

- I giocatori che non rinnovano non sempre lo fanno per cambiare semplicemente aria, spesso vi sono dinamiche che celano problemi sotto il profilo fisico, di rendimento, ambientale o addirittura comportamentale (vedasi il citato Dembelè che non sente la sveglia, ndr).



Forse il quadro è un po’ pessimistico, ma sarebbe meglio fare grande attenzione prima di percorre questa via.

L’OCCHIO DI CHERUBINI (Non ce ne voglia Marotta)

La soluzione migliore, ma anche la più difficile da percorrere.

Trovare giocatori funzionali, economicamente accessibili, con prospettive di inserimento in un progetto tattico chiaro che possa esaltarne le caratteristiche.

Gli esempi sono molteplici: Vidal in primis, McKennie, Carlitos Tevez, ancor prima Andrea Barzagli. Pochi euro, tanta resa.


Ovviamente tutto sta nella bravura del Direttore Sportivo e dei suoi osservatori, servono fini intuizioni che vanno coniugate ad una visione chiara e univoca del progetto tattico e delle necessità che ne discendono, scenario che ad oggi non pare attualissimo.

Serve inoltre grande abilità nelle trattative sulla determinazione del prezzo e delle modalità di pagamento ma, in questo caso, Cherubini e Arrivabene hanno dimostrato le loro capacità nelle trattative per Locatelli, Vlahovic e Zakaria.


Non resta che “goderci” il finale di stagione e riaggiornarci ad ottobre 2022, per vedere se la previsione è stata azzeccata nell’uno o nell’altro destino.

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