Inutile dire che l’esordio dei nuovi innesti sia andato ben oltre ogni più rosea aspettativa. L’arrivo di Dušan Vlahović e Denis Zakaria ha portato un entusiasmo palpabile - sia tra noi tifosi che nel gruppo squadra - ed una sferzata di energia nuova alla quale ci eravamo disabituati troppo in fretta.
Tutto questo si è tradotto in campo in una prestazione di elevato livello agonistico contro un sempre ostico Verona che, come è solito fare, ha impostato la partita sui duelli individuali a tutto campo e su alti ritmi in fase di pressing.
Allegri ha sorpreso un po’ tutti con la scelta di schierare fin dal 1’ il tridente pesante, formato da Morata, Dybala e appunto Vlahović, assecondando in qualche modo il piano tattico avversario con l’intento di incidere usando la stessa arma. Dopo una prima fase di eccessiva frenesia, i bianconeri hanno preso le misure degli avversari e con frequenti verticalizzazioni e rapide ripartenze sono riusciti a mettere spesso in difficoltà la retroguardia del Verona. Sono bastati 13’ al neoacquisto serbo per timbrare il cartellino con la nuova maglia e far capire l’importanza di avere una punta vera di riferimento che sappia attaccare gli spazi con i giusti tempi.
La sostenibilità del reparto offensivo è stata resa possibile dal grande lavoro fatto da Morata e Dybala con e senza palla. La pressione sulla prima giocata della squadra di Tudor, le numerose corse all’indietro per il recupero del pallone e la continua ricerca del dialogo e supporto in fase offensiva sono alcune conseguenze dell’abnegazione mostrata dai due. Questo aspetto sarà fondamentale per rivedere in futuro tale disposizione tattica.
Le caratteristiche di Vlahović possono rivelarsi molto utili soprattutto per permettere ai compagni di reparto di rendere al meglio. Dybala ha la possibilità di dedicarsi con maggior frequenza al raccordo delle fasi di gioco, mentre Morata partendo largo, o comunque qualche metro più dietro, è libero dalle marcature dei centrali avversari e può inserirsi alle spalle della linea difensiva con più efficacia. L’utilizzo dello spagnolo sarà funzionale per garantire maggiore stabilità alla squadra, in particolare in fase di non possesso nel ruolo che fu ritagliato dallo stesso Allegri per Mario Mandžukić.
In fase di possesso lo spartito potrebbe cambiare leggermente. Come vediamo dai dati sulle posizioni medie (fase di possesso), il tridente tende a stringersi nella zona centrale con gli interpreti molto vicini fra loro, con l’obiettivo di sfruttare le ottime capacità di Vlahović nella difesa del pallone e gioco di sponda. Rispetto a Mandžukić, Morata potrà garantire maggiori corse in verticale e con qualche sortita verso l’interno del campo, speriamo con la stessa qualità mostrata nella gara di ieri. Dybala invece sarà libero di agire nella trequarti avversaria, con compiti di raccordo tra i reparti e di rifinitura a ridosso dell’area avversaria.
Il primo esperimento sul campo ha dato ottime sensazioni e risultati, con la speranza che possa confermarsi nelle prossime partite e sia decisivo nel raggiungimento dell’obiettivo, qualunque esso sia…
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