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  • Immagine del redattoreLino Basso

Juventus, a Reggio Emilia per tornare a vincere e chiudere il discorso scudetto

Aggiornamento: 28 lug 2020

La Juventus, questa sera, è attesa al ritorno alla vittoria, per aggiungere un fondamentale tassello verso la conquista del nono scudetto consecutivo e ritrovare quella lucidità mentale e fisica che nelle ultime gare è venuta a mancare. Il giocare ogni due o tre giorni non può più essere un alibi per la squadra di Sarri, chiamata a un risveglio netto e deciso sin da stasera, quando farà visita a un Sassuolo che mai come in questa stagione si presenta come un avversario tosto e ostico da affrontare.


Un punto in due partite - nonostante quel punto sia stato d'oro contro un'Atalanta da Oscar - non è una statistica da Juventus, una squadra che ha saputo dominare negli ultimi otto anni nella nostra Serie A, e che ora, a fatica, si avvicina nel mettere le mani sull'ennesimo titolo, pur mostrando dei vistosi cali mentali. E' normale e fisiologico averne, specialmente quando gli impegni in campionato sono molto ravvicinati. A spaventare di più e a gettare del veleno su questo imminente trofeo da aggiungere alla ricchissima bacheca bianconera, però, è stata proprio l'improvvisa mancanza di concentrazione, specialmente nella sciagurata gara di San Siro contro il Milan, ma che a tratti si è vista anche sabato sera all'Allianz Stadium.


Considerando che mancano solo sei giornate al termine di questa strana e bizzarra stagione, la Vecchia Signora non può più permettersi passi falsi e distrazioni fatali, così come non si potrà sempre sperare che la Lazio continui la sua flessione. Sarà presumibilmente una gara difficile come quella di sabato con l'Atalanta, poichè la formazione allenata da De Zerbi arriva da quattro vittorie consecutive, sia in casa che in trasferta, ed è stata capace di fermare l'Inter a San Siro e l'Hellas Verona, rivelazione di questo campionato. Sarà tutto meno che una trasferta semplice, dove la compagine di Sarri, pur mantenendo un buon margine di vantaggio sui biancocelesti e sui nerazzurri di Bergamo, è chiamata a una prestazione da Juve, quella Juve ancora troppo vulnerabile a centrocampo (nonostante un Rodrigo Bentancur in continua crescita) e talvolta anche in difesa, tenuta su solo dal buon stato di forma di Paulo Dybala e di Cristiano Ronaldo, e che non può più permettersi di buttare via punti per non vedere, in maniera clamorosa, riaperto un discorso scudetto che fino a due settimane fa sembrava ormai virtualmente chiuso.





Non c'è più tempo da perdere e non ci sono più gare da buttare alle ortiche, con i neroverdi servono tre punti per poter affrontare con più lucidità la fondamentale sfida di lunedì 20 luglio con la Lazio, una gara nel quale, con ogni probabilità, si decideranno le sorti di questa serie A 2019/2020.

Occorre quindi arrivarci nella migliore condizione possibile, soprattutto mentale, per poter poi affrontare al meglio non solo la Lazio, ma anche Udinese, Sampdoria, Cagliari e Roma. Non è affatto da sottovalutare il rischio che il Sassuolo possa gettare nuovamente ombre sul finale di campionato dei bianconeri, e solo con una ritrovata grinta e capacità di saper pressare constatemente l'avversario in campo, i pluristellati potranno evitare un vespaio di polemiche che rischiano di annebbiare ulteriormente non solo la stagione sin qui disputata, ma anche un ambiente che necessita di rimanere concentrato, fino alla fine.





La rosa del Sassuolo ha saputo variare molto nel corso degli anni e ritagliarsi spazio in Serie A sin da quando, nella stagione 2012/2013, ha centrato la promozione, condita poi dal 6° posto che è valsa la qualificazione in Europa League tre anni dopo. I vari Boga, Caputo, Berardi e l'emergente Raspadori sono più di un pericolo per la difesa torinese, fin troppo penetrabile, e che pur rimanendo ancora la migliore in massima serie, subisce davvero troppo. Il solo Matthijs De Ligt, pur essendo uno degli acquisti più azzeccati per il reparto, non può reggere l'urto di una difesa che alla minima difficoltà crolla in maniera vistosa, come contro gli uomini di Pioli.


Ci sarà tempo per valutare e stabilire se Maurizio Sarri sarà ancora l'allenatore da Juventus, se il ritorno in bianconero di Leonardo Bonucci, col senno di poi, sia stata una mossa azzeccata dalla dirigenza, se Fabio Paratici sia ancora meritevole di gestire il mercato in entrata e in uscita (pesano e peseranno ancora, forse, le partenze di Emre Can e Mario Mandzukic), se questa squadra ha definitivamente perso la grinta e il carattere che l'ha contraddistinta per tutto questo tempo, e ci sarà tempo per valutare anche se alcuni giocatori dell'attuale rosa come Bernardeschi, Higuain, Khedira, De Sciglio, Danilo, Matuidi e Rabiot, possano ancora definirsi meritevoli di rimanere in un club prestigioso e importante come questo.


Non c'è più tempo da perdere: bisogna portare a casa il nono scudetto consecutivo, bisogna urgentemente uscire dal torpore in cui siamo entrati a partire dall'ultima mezz'ora di San Siro. Niente più alibi, c'è ancora un trofeo da conquistare, nonostante il rischio che sia l'unico della stagione sia pressochè alto, molto alto...




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