82 giorni e 8 gare di campionato dopo l'ultima vittoria, la Juve ritrova finalmente i 3 punti, al termine di una partita sofferta e combattuta.
Questo 1-0 casalingo, malgrado il lungo digiuno da successo che ha scandito gli ultimi mesi dei bianconeri, è sufficiente a riportare i ragazzi di Pecchia in zona playoff, precisamente al nono posto, in una classifica quanto mai corta, che vede 11 squadre - dalla quinta alla quindicesima - raccolte in appena 9 punti.
Il gol decisivo di Zanimacchia ridà dunque nuova linfa ad un gruppo di giovani calciatori demoralizzato e disilluso, e slancio ad una posizione in campionato che cominciava a preoccupare, tenendo conto degli ambiziosi obiettivi prefissati ad inizio stagione.
La Juve ha saputo trionfare con una prestazione da squadra matura, che sa soffrire, conscia di ciò che bisogna fare per vincere e che all'occorrenza sacrifica i fuochi d'artificio in favore del pragmatismo.
Un pizzico di fortuna non è mancato, ma le indicazioni positive e incoraggianti sono state numerose. A partire da un Fagioli già integratissimo e a tratti addirittura leader del gruppo, nonostante sia stato "promosso" in u23 da pochissime partite, una difesa migliorata malgrado l'avvicendamento continuo degli interpreti, e Zanimacchia e Touré sempre più uomini chiave.
Tra i più attivi nell'avvio di gara c'è Olivieri, schierato da prima punta per l'occasione al posto del partente Mota, bravo a costringere il portiere avversario a più interventi per disinnescare i suoi tentativi. Continua il monologo bianconero con Zanimacchia, il quale al 14' sfiora il palo con un calcio di punizione dal limite dell'area, mentre gli ospiti rispondono nei minuti successivi con Picchi e l'esperto bomber Cutolo. Col passare dei minuti i ritmi calano di intensità e i ragazzi di Pecchia perdono gradualmente quella supremazia territoriale che aveva caratterizzato buona parte della prima frazione di gara.
Nel secondo tempo i bianconeri tornano in campo di nuovo carichi e concentrati e al 51' si procurano una clamorosa occasione per il vantaggio: Touré sottrae il pallone a Baldan nella trequarti avversaria, si invola verso l'area di rigore e tira, ma il suo diagonale è impreciso e si spegne a lato.
La Juve però è tambureggiante, e 8 minuti dopo può finalmente gioire: il neoentrato Clemenza lavora il pallone sulla destra e imbuca in area per Zanimacchia che controlla la sfera, se la porta sul sinistro e calcia un fendente imparabile per Pissardo.
La reazione dell'Arezzo è puntuale e, immediatamente dopo lo svantaggio, imbastisce una serie di attacchi volti a riportare il risultato in equilibrio. Cutolo, il migliore dei suoi, prima impegna Loria al 61' con un'ottima conclusione rasoterra e poi lambisce la traversa al 75' con un sinistro al volo spettacolare.
La Juve dal canto suo è brava a reggere l'urto e trova dalla panchina importanti forze fresche che le consentono di tenere il pallone quanto più distante possibile dalla propria area. Compito affidato soprattutto a Del Sole, fresco di rientro dal prestito alla Juve Stabia.
Pecchia può così finalmente esultare al fischio finale per questo sofferto 1-0, ma il cammino è ancora molto lungo, e già mercoledì, col Novara, attende all'u23 un'altra tappa fondamentale.
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