Il talento di Mr. Fagioli
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Il talento di Mr. Fagioli

Perché Nicolò non ha ancora trovato spazio in questo centrocampo dove sembra che manchi esattamente un giocatore con le sue caratteristiche?

La situazione del giovane talento bianconero ci appare sempre più un mistero, iniziato ormai tre anni fa.

Dopo che mister Allegri portò il diciassettenne nella tournée pre-campionato alla International Champions Cup, resta un enigma il fatto che non si riesca a vederlo in campo.


Facciamo un piccolo salto indietro e andiamo al giorno del suo esordio in serie A nel febbraio scorso, con Pirlo in panchina che di Nicolò dice:

«Fagioli è un calciatore di prospettiva ed è intelligente, ha il calcio nella testa e nel calcio di oggi è già tanta roba».

Parole dette da Andrea Pirlo, non quindi uno qualsiasi, ma allora perché non gioca?


Lo stesso giorno la Gazzetta intervista Fabio Pecchia, suo allenatore alla Under23, che su Niccolò dice:


«Più gli alzi l’asticella, più lui aumenta il rendimento. Secondo me è una delle sue migliori qualità. Io non gli ho mai dato la squadra in mano, se l’è presa lui in campo. La faccia d’angelo inganna. Il suo modo di porsi è quasi da lord, però ha la grinta giusta nei rapporti con i compagni. Troppo leggero? Io ho lavorato con Jorginho, che non ha una struttura troppo diversa. E poi hanno una buona resistenza, sono diversi ma Jorginho non ha la frequenza di Fagioli.»

Sono complimenti importanti, parole di un certo rilievo espresse da due ex centrocampisti di qualità nonché suoi allenatori.

Ma allora perché non gioca?


Forse il problema, se così si può dire, risiede nel fatto che il giocatore piacentino, essendo nato trequartista, deve migliorare l’intensità e aggressività, forse, ma personalmente io non ho mai visto migliorare nessuno stando in panchina, quando convocato... perché è capitato spesso che non fosse nemmeno inserito nella lista dei prescelti.


Non vorremmo anche noi cedere al refrain “eh ma all’estero i giovani li fanno giocare”, però Bayern Monaco e Chelsea qualche diciassettenne lo hanno fatto giocare, per stare alla stretta attualità, perché noi no?


Certo nel luglio scorso, insieme a Frabotta e Di Pardo, il ritardo all'allenamento necessitava di un segnale che si è concretizzato con la mancata convocazione per l'amichevole proprio contro il Cesena.

Ma poi? cosa è successo?

Perché non trova spazio?


Per quanto abbiamo potuto vedere ha un talento naturale nel leggere le azioni, sulle posizioni e forse anche nelle traiettorie. Il forse è dovuto perché occorre vederlo con maggior frequenza.

Forse in fase di possesso deve crescere, ma nel nostro attuale centrocampo chi ha queste qualità?

L'unico giocatore che ha questa capacità è il brasiliano Arthur, che però dovremo attendere ancora per un paio di mesi.

Sono tutti meglio di Fagioli?


La qualità non ha età e lui ha mostrato di averne tanta, manca di esperienza sì, ma se non gioca come fa a farla?

Un po' come quegli annunci con cui si cercano giovani con esperienza, che nessuno gli ha fatto fare.


A livello personale, le volte che ho potuto vederlo giocare, mi ha colpito la lucidità e pulizia di gioco dando l’idea di avere i giusti tempi di smistamento della palla.

Posso solo rammentare l’unica partita in cui ha giocato per 90 minuti (87 per la precisione) quando Pirlo lo schierò titolare in coppa Italia contro la Spal.

Si fa fatica a trovare le immagini di quando Nicolò, nel secondo tempo, diede una splendida palla per Ramsey e sicuramente “una palla non fa primavera” -parafrasando il proverbio delle rondini- però non abbiamo molto a disposizione.


Come non abbiamo riscontri oggettivi nel periodo di Maurizio Sarri.


Secondo passo indietro: Nel settembre del 2018 l’allora allenatore (sempre Max) disse di lui: «Noi abbiamo un ragazzo, che è un 2001, e adesso ve lo dico: vederlo giocare a calcio è un piacere. Si chiama Nicolò Fagioli, è un piacere perché conosce il gioco. Ha i tempi di gioco giusti, come smarcarsi, quando e come passare la palla. Non ne escono tutti gli anni di ragazzi così»


Questo non fa altro che aumentare le domande sul perché non gioca.

Tante domande, ma poche, anzi pochissime risposte, forse ormai addirittura un prestito imminente.

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