Un percorso straordinario e avverso ad ogni pronostico sta conducendo l'U23 sempre più vicina al sogno serie B.
Un traguardo che sembrava quasi impossibile tre settimane fa, quando la squadra di Zauli concludeva la sua regular season in ottava posizione e si apprestava ad affrontare i playoff in una situazione assai poco privilegiata e zeppa di ostacoli sul cammino.
Uno step alla volta invece la Juve è riuscita a superare con la giusta dose di sofferenza tre turni eliminatori - gli ultimi due con la vittoria come unico risultato possibile - e a rendere l'impossibile sempre più possibile.
I bianconeri hanno eliminato ieri sera il Renate, quarta forza del girone A, imponendosi in trasferta per 0-1 dopo l'equilibrato 1-1 del Moccagatta all'andata.
Per i nerazzurri era sufficiente un pari anche al ritorno per accedere alla final eight, ma non hanno fatto i conti con una Juventus agguerrita e disposta a tutto pur di centrare l'obiettivo.
Basti pensare che, tra le otto squadre ancora in corsa, sono proprio i ragazzi di Zauli quelli col peggior piazzamento nel proprio girone. Ciò non fa che dare ulteriore lustro a quanto di straordinario sia stato fatto da 20 giorni ad oggi.
Soulé e compagni sono entrati in punta di piedi in questa fase eliminatoria ed ora ci stanno con tutte le scarpe.
La gara di ieri per dinamica, oltre che per risultato, ricorda molto lo 0-1 inflitto alla Pro Vercelli lo scorso 4 maggio. Il Renate si è rivelato, come prevedibile, un avversario assai scomodo, forse meno intenso sul piano atletico rispetto ai piemontesi ma più qualitativo e temibile nel gioco aereo.
Destava in particolare non poche preoccupazioni il bomber dei brianzoli Tommy Maistrello, centravanti dotato di un fisico possente e capocannoniere del girone con 16 reti, molte delle quali segnate proprio di testa.
Quest'ultimo è stato però lasciato all'asciutto da Koni De Winter che, prima all'andata e poi soprattutto al ritorno ha annullato l'avversario con una facilità irrisoria e una maturità che va in completa contraddizione con l'età del belga.
Proprio all'ex Zulte Waregem va la palma di migliore in campo per il match disputato ieri sera. Oltre che per le capacità difensive, atletiche e fisiche - alto 1,91 m a nemmeno 20 anni compiuti - il ragazzo colpisce con la qualità tecnica e la serenità nella gestione del pallone. È alla costante ricerca di una pulizia di gioco anche in situazioni di pressione e zone di campo in cui il 90% dei suoi colleghi di reparto si limiterebbero ad allontanare il pallone senza troppi fronzoli.
Appare dunque coerente con le sue caratteristiche il forte interesse dell'Ajax per il belga risalente allo scorso gennaio, con la dirigenza juventina che si è limitata garbatamente a stoppare ogni principio di trattativa sul nascere.
Colui che ha deciso incontro e qualificazione è stato però Cosimo Da Graca, attaccante italo-brasiliano del 2002 che nell'ultimo anno e mezzo ha patito qualsiasi tipo di infortunio. Una gioia liberatoria per il giocatore nato a Palermo, quasi in lacrime dopo il gol di testa al 30' su ottimo cross di Daniel Leo dall'out di destra.
Oltre alla prestigiosa marcatura, è opportuno evidenziare la prova piena di contenuti di Da Graca. Ha lottato, ha difeso, si è guadagnato un mucchio di falli e ha permesso alla squadra di alzare il proprio baricentro con qualc accelerazione.
Soulé e Compagnon un po' meno brillanti rispetto ai loro standard, ma comunque sempre funzionali, preziosi nel legare il gioco coi compagni e mentalmente sintonizzati sulla partita.
Anzolin conferma i segnali di crescita mostrati nell'ultimo periodo e continua ad inanellare ottime prestazioni. Migliore in campo all'andata, è stato prezioso anche ieri con le sue percussioni ed interventi difensivi sempre puliti e provvidenziali.
Prova di carattere e personalità per Fabrizio Poli, l'unico fuori quota bianconero in campo oltre ad un ispirato Iocolano. L'intesa col compagno di reparto De Winter è stata eccelsa e la coppia difensiva formata da loro rimane senz'altro la cosa che più ha funzionato nei 90 minuti.
Sempre più padrone del centrocampo Enzo Barrenechea, in costante miglioramento sul piano fisico, sebbene ogni tanto si ripresenti ancora qualche acciacco con l'avanzare dei minuti di gioco. Ci troviamo davanti ad un metodista completo, di statura imponente, che fa della quantità la sua prerogativa ma con le movenze tipiche del "volante" argentino. È già tra i migliori 2001 nel suo ruolo.
Zauli non può quindi che essere soddisfatto dei suoi ragazzi, ieri padroni del match e mai in difficoltà se non negli ultimi 15 minuti, quando le risorse fisiche erano ormai in esaurimento e gli avversari si riversavano in attacco in massa alla disperata ricerca del gol-qualificazione.
L'urna dei sorteggi ha regalato - si fa per dire - ai bianconeri il Padova.
I veneti si sono classificati secondi nello stesso girone della Juve, distanziando quest'ultima di 31 punti e sconfiggendola sia all'andata che al ritorno.
Una vera e propria corazzata quella allenata da Massimo Oddo, considerata la favorita per il campionato ai nastri di partenza, prima che la sorpresa Sudtirol si prendesse la scena e sbaragliasse la concorrenza.
Il match dei quarti di finali d'andata avrà luogo al Moccagatta martedì 17 maggio, con ritorno all'Euganeo il sabato della stessa settimana.
Un'ulteriore proibitiva impresa attende la Juventus U23 ma d'altronde, con questi ragazzi terribili, perché porre freni al sogno?
E chissà che Miretti e Aké non vengano a dare una mano...
Renate Juventus U23 0-1
Reti: 30′ Da Graca
Renate (3-5-2): Albertoni, Ranieri (62′ Esposito), Anghileri, Maistrello, Celeghin, Baldassin (62′ Rossetti), Piscopo, Cicconi, Possenti, Merletti (75′ Morachioli), Silva. All. Cevoli. A disp. Pizzignacco, Drago, Shakir, Ermacora, Tedeschi, Spaltro, Marano, Sini, Gavioli.
Juventus U23 (4-3-2-1): Israel; Leo, De Winter, Poli, Anzolin; Sersanti, Barrenechea (86′ Palumbo), Iocolano; Compagnon (69′ Cudrig), Soulé (83′ Sekulov); Da Graca (83′ Stramaccioni). All. Zauli. A disp. Garofani, Siano, Leone, Verduci, Barbieri, Boloca, Lipari, Cotter.
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