Il rinnovo di Dybala è un fastidioso tormentone
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  • Immagine del redattoreNicola Garzarella

Il rinnovo di Dybala è un fastidioso tormentone



Paulo Dybala è un giocatore abituato ad essere messo in discussione. All'alba del suo settimo anno con la casacca bianconera, il fantasista argentino vive da qualche anno in un fastidioso loop nel quale ad ogni sessione di mercato viene accostato a questa o quella squadra.


I rumors, più o meno veritieri, nel corso delle stagioni sono stati i più disparati. In principio doveva essere il Barcellona dell'amico e idolo Messi ad accaparrarsi le prestazioni del 10 bianconero, poi il Tottenham del connazionale Pochettino ed infine il Manchester United in un fantomatico scambio con Lukaku finito poi all'Inter con buona pace di tutti.

Il nativo di Laguna Larga è da sempre al centro dell'attenzione, il bersaglio preferito di critiche (giuste e non) e il primo ad essere esaltato quando invece le cose girano bene. Nei confronti di Dybala ci sono sempre opinioni polarizzate senza alcuna possibilità di mediazione: si passa dall'attacco feroce alla più totale comprensione, le zone grigie non esistono.


Il ragazzo da parte sua ha imparato a gestire i momenti alla perfezione. Le situazioni complicate, soprattutto negli ultimi due anni, non sono mancate eppure l'atteggiamento del diez è stato sempre lo stesso: silenzio, lavoro e amore per la maglia.


Si possono contestare molte cose a Dybala, tuttavia, il suo è stato, anche nei periodi più bui tra Covid ed infortuni, un comportamento esemplare: mai una parola fuori posto, mai uno sfogo delirante sui social, professionalità estrema riconosciutagli a livello universale nello spogliatoio.


L'unico momento nel quale il rapporto tra la Juventus e Dybala è sembrato sul punto di crollare è stato quando sono iniziate le speculazioni riguardanti il rinnovo di contratto. La linea del silenzio in questa circostanza ha alimentato dubbi e malumori tra tifosi e dirigenti, nebbie che ancora oggi non si sono del tutto dissipate.


La genesi del rinnovo


Tutto è iniziato più o meno cinque anni fa con l'argentino che abbandona lo storico procuratore Pierpaolo Triulzi in favore del fratello Mariano. La disputa legale con l'ex agente si trascina a lungo tra avvocati e tribunali fino a risolversi, a gennaio di quest'anno, con una transazione economica legata ai diritti d'immagine.


Il primo rinnovo arriva nel 2017. La Juventus garantisce alla Joya uno stipendio di 7mln l'anno rendendolo il giocatore più pagato insieme a Gonzalo Higuain, ben prima dei contratti faraonici elargiti a Cr7, De Ligt, Ramsey e Rabiot su tutti. Dybala sembra sul punto di prendersi definitivamente la scena ma l'arrivo del fenomeno di Madeira, unita ad un mix di sfortuna ed infortuni, bloccano l'ascesa dell'astro di Laguna Larga che non vive un'annata felice nel 2018-19.


La stagione del riscatto è quella del 2019-20. Con Maurizio Sarri in panchina Dybala viene collocato al centro del progetto e a fine stagione con 11 gol e 11 assist verrà eletto MVP della Serie A; da questo momento, in maniera paradossale, si addensano le nubi tempestose del famigerato rinnovo.


Durante l'estate si susseguono infatti le speculazioni riguardanti un Dybala insoddisfatto dello stipendio percepito e delle prime offerte arrivategli dalla dirigenza bianconera. La Joya, infatti, volendo dar retta ai vari insiders più o meno credibili, vorrebbe arrivare a guadagnare circa 12mln l'anno bonus esclusi e non sarebbe troppo disposto a fare sconti.


La società dal canto suo non vive un periodo facile (i recenti problemi ne sono la riprova) e non può accontentare le pretese di uno dei suoi giocatori più importanti data la particolare situazione economica in cui versa. Il muro contro muro sembra inevitabile e lo spettro di una partenza a parametro zero inizia ad aleggiare negli uffici contabili bianconeri.


La sessione di mercato si conclude con un nulla di fatto e la complicata annata 2020/21 fa il resto. L'argentino parte motivato per confermarsi sui livelli della stagione precedente ma una lunga serie di problemi muscolari lo tiene fermo ai box per quasi tutto il campionato alimentando non pochi dubbi sulla sua tenuta fisica.


Il cambio societario e la situazione attuale


L'estate bianconera non è tra le più semplici. Dalle parti di Torino si respira aria di rivoluzione non solo in panchina, dove Allegri viene richiamato per sostituire Pirlo, ma anche in società dove andato via Paratici la nuova dirigenza è formata da Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene.


Il nuovo front-office, su diretta indicazione di Allegri, si mette al lavoro per cercare di ricucire il rapporto con l'agente della Joya. E' un mercato fatto di incontri, meeting su zoom, appuntamenti rimandati pranzi e cene con l'unico fine di giungere ad un accordo. Per i tifosi è un periodo sfiancante in cui ogni giorno sembra essere quello buono salvo poi concludersi così com'era iniziato.


Jorge Antun resterà a Torino per tutto il mese di agosto , previa quarantena, salvo poi ripartire in quel di settembre. Il ritorno in Argentina dell'ormai noto procuratore sembra il punto di svolta della trattativa: l'accordo è ormai trovato, si cerca di limare i dettagli ma c'è ottimismo da ogni parte chiamata in causa.


Il nuovo contratto sarà un quadriennale ad 8mln di euro a stagione +2/3 di bonus alcuni facilmente raggiungibili, altri legati a risultati personali e di squadra. Sembra tutto perfetto: il giocatore fa un passo indietro con le sue pretese, la società si sforza per accontentare il suo talento, i tifosi tornano a respirare dopo mesi di apnea.


Manca quindi solo il fantomatico annuncio per rendere ufficiale il tutto. Si pensava che questo potesse arrivare ad ottobre quando Antun è tornato in Italia, dopodiché c'era la convinzione che la firma potesse arrivare al ritorno dalla sosta di novembre, ora si parla di gennaio. Il recente affaire delle plusvalenze sotto indagine della Procura di Torino avrebbe messo in pausa ogni altra operazione; la società deve concentrarsi su un possibile, tuttavia improbabile, processo.


A febbraio però l'argentino sarebbe (ed il condizionale è d'obbligo) libero di accordarsi con qualunque squadra in vista di giugno dove sarà, senza rinnovo, a tutti gli effetti svincolato. Conoscendo l'attaccamento di Dybala verso la Juventus non sembra essere questa un'eventualità possibile tuttavia mai dire mai.


Il rinnovo della Joya è rappresenta ormai a tutti gli effetti un tormentone. Uno di quei fastidiosi motivetti estivi che nessuno riesce a togliersi dalla testa e che di tanto in tanto fa capolino nei pensieri senza un motivo apparente, il tutto in un momento per nulla semplice né sul campo né tra gli uffici. Un'attesa snervante più per le modalità che per l'esito effettivo che, al momento, nessuno mette in discussione.


Ai tifosi dunque, ancora una volta, non resta che aspettare come Vladimir ed Estragon che attendono Godot nella celebre opera di Beckett. Tuttavia, quando Gotthold Ephraim Lessing (uno dei principali esponenti dell'illuminismo tedesco) disse la celebre frase che "l'attesa del piacere è essa stessa il piacere" evidentemente non aveva chiaro cosa significasse tifare Juventus di questi tempi.






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