Il pagellone del mercato 2022
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  • Immagine del redattoreAndrea Giostra

Il pagellone del mercato 2022

Aggiornamento: 2 set 2022



Altra estate, altra corsa.


Chiusa la porta del calciomercato alle 20 di oggi è il momento del bilancio finale sull’operato del duo Arrivabene/Cherubini.


Ogni anno si cerca di trovare una nuova formula per esprimere il giudizio finale, quest’anno proviamo a dividere in tre categorie: “gioe”, “dolori” e “rimpianti”.


GIOIE


Lo spaghetto. È bastato vedere i video dei primi allenamenti e 64 minuti del suo esordio per capire che “El Fideo” è il vero colpo dell’estate. Arriva dal PSG tirato a lucido, carico e serio come racconta la sua storia.

Disarmante il divario tecnico con i compagni. Sembra che facciano sport diversi. Delizioso.




Il gatto. Spesso addirittura non citato nelle operazioni in entrata della Juventus, ma dall’atteggiamento e dalle prestazioni la previsione è di un percorso in crescita verticale per Federico Gatti. La sensazione è di un giocatore “spugna”, che in pochi mesi incamererà esperienza e segreti dai compagni per ritagliarsi uno spazio importante nel prossimo biennio.


La belva. Lo prendi per sostituire il titolare e ci guadagni pure 30 milioni. Operazione win win l’uscita di De Ligt - che non voleva restare- e l’arrivo di Bremer. Le prime tre giornate dicono che potremmo aver fatto un super affare.




Last but not least. Di Maria ha pianto tre mesi ma alla fine ha riabbracciato il suo amichetto. Leandro Paredes si accomoda in tribuna la sera prima della fine del mercato. Qualche dubbio può esserci sul se possa essere un innesto da svolta ma, visto il livello attuale, l’inserimento di un giocatore con quelle doti tecniche non può che essere una buona notizia.


I piccoletti.

Fagioli e Miretti restano, Arthur e Zakaria partono all’ultimo. Spazio per due giovani prodotto Juventus e taglio al monte ingaggi. Crediamo fermamente che debbano avere grande spazio e speriamo che ciò accada. Masterclass.




DOLORI


Il buco a sinistra. Altro giro, altra corsa. Una nuova stagione con la consapevolezza di avere in rosa De Sciglio (persino rinnovato) e Alex Sandro pesa e non poco. Si parte già consapevoli di avere un punto debole. Realismo.


Ritorno turbolento.

Penserete che sia una follia inserire nei “dolori” il Pogback, ma i segnali sono funesti. Si presenta, si fa male subito, sceglie una terapia discutibile e, nel mentre, scoppia uno scandalo mediatico con lui protagonista.

Senza la possibilità della controprova sul campo son dolori eccome.




Danielino “pisellino”.

Anche in questo caso possiamo dire “ci risiamo”. Per anni ci siamo trovati nel momento cruciale della stagione con titolari infortunati e Rugani in campo. L’esito sempre lo stesso. Deludente.

Ma, probabilmente, ci piace proprio soffrire. Questa sessione di mercato avrebbe potuto portare alla sostituzione del numero 24 con una riserva più affidabile, magari un mancino per evitare di snaturare Bremer o limitare Bonucci. In sostanza Acerbi lo avrei accolto a braccia aperte.

E invece nulla, ci vediamo a marzo con il sacco delle imprecazioni già in spalla.


RIMPIANTI


Veronique-nique-nique

Arrivabene avrà pensato “ma perché state sciupando questo capolavoro?”

Fuori Arthur, fuori Rabiot a 20 milioni, e dentro i tre giovani di belle aspettative, scalpitanti dietro ai titolari. E invece no. Per colpa della “mammina” Rovella finisce a Monza (privandoci del vice-regista ideale) e Rabiot si ritrova titolare inamovibile. Strano il mondo.

La mancata partenza di Adrien rappresenta una grande occasione persa per abbattere ulteriormente il monte ingaggi e garantire equilibrio e prospettiva al reparto. Peccato davvero.




Ultimo giorno piatto.

I limiti imposti dalle liste e l’immobilismo di certi giocatori non ci ha permesso di fare qualcosa in entrata nell’ultima giornata di mercato, che è stata di puro fuoco: Dest, Aubameyang, Marcos Alonso, forse Depay. Movimenti pazzeschi e un fermento che poteva generare qualche occasione potenzialmente golosa. Lo stesso condor Galliani sosteneva che i colpacci si fanno alla fine.


Le operazioni non citate le inseriamo nei “dubbi”:

attendiamo risposte da Kostic, da Kean rimasto a Torino e da Arek Milik.


Sipario.


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