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Danilo Ceci

Il cuore non basta: la Juve Next Gen si sveglia troppo tardi e rimane a bocca asciutta

Secondo K.O. consecutivo per i giovani bianconeri, dopo l'1-2 in favore del Padova di 5 giorni fa. Stavolta i giovani bianconeri hanno capitolato sul campo del Renate, dopo 90 minuti densi di emozioni.


Una Juve indolente, fragile e totalmente in balìa dell'avversario fino al 60', quando i padroni di casa hanno trasformato il penalty del 3-0, mentre Stramaccioni lasciava i suoi in 10 per somma di ammonizioni.


Quello è stato però il momento in cui qualcosa di irrazionale è scattato nella testa dei bianconeri.


Qualsiasi squadra in quella situazione avrebbe già proiettato i propri pensieri alla partita successiva e non avrebbe fatto altro che attendere il fischio finale. I ragazzi di Brambilla si sono invece destati di colpo, e nonostante il triplo svantaggio, l'uomo in meno e il tempo ridotto a disposizione, hanno deciso di provarci.


Dal canto suo il Renate non avrebbe mai potuto aspettarsi una reazione di tale portata da parte di una squadra che avevano tenuto a bada con relativa facilità fino ad allora. È subentrata quindi in loro un po' di fisiologica rilassatezza, che ha agevolato una quasi storica rimonta degli ospiti.



Uno scatenato -ma a tratti eccessivamente egoista e lezioso- Rafia e Sekulov, subentrato brillantemente a Cudrig, hanno guidato l'assalto juventino. Qualche buona occasione costruita e poi sciupata, poi l'episodio al 79': calcio di rigore piuttosto generoso su presunto fallo di mano di Anghileri. Dal dischetto va proprio Rafia, che spiazza il portiere e fa 3-1.


I Piemontesi iniziano a crederci sul serio 5 minuti dopo, quando Sekulov si beve mezza difesa in accelerazione, scambia con Sersanti ed infila un piattone in rete per il 3-2.


Da quel momento accade un po' di tutto: il Renate comincia a temere il peggio e prova a riattaccare una spina che ormai non trova più la sua presa, la squadra di Brambilla invece ha esaurito tutte le energie a disposizione ma tenta la rimonta fino all'ultimo con straordinaria generosità.


Occasioni da una parte e dall'altra, si oscilla continuamente tra possibile 4-2 al quasi 3-3, ma alla fine la gara termina senza ulteriori reti.

Probabilmente è stato giusto così. La Juve stava per fare qualcosa di pazzesco, ma che non avrebbe meritato.


Dopo 60 minuti di gara giocati ad un livello così scadente, portare a casa anche un solo punto sarebbe stato fin troppo ingiusto. È bene che i ragazzi, seppur molto giovani, imparino la lezione: a questi livelli, soprattutto se rappresenti questi colori, non puoi sbagliare nulla. Figuriamoci regalare due terzi di partita.


La reazione alle avversità è tuttavia un elemento positivo che può fare sicuramente sorridere l'ex allenatore della Primavera Atalantina in vista del futuro. Sono però tanti gli aspetti da migliorare, a partire dall'approccio iniziale.


Non mancano, ad onor del vero, alcune attenuanti: dal calendario complicatissimo che ha visto i giovani bianconeri fin qui impegnati quasi solo contro squadre di vertice (e non è finita qui, la prossima avversaria sarà il Vicenza), alle tante assenze. A Mulazzi fuori per squalifica e Compagnon ancora infortunato, si sono aggiunte le indisponibilità di Barbieri, Barrenechea e Iling-Junior, convocati da mister Allegri in Prima Squadra.


5 potenziali titolari di cui la Next Gen ha dovuto fare quindi a meno, come se la situazione non fosse già abbastanza delicata.


Tuttavia 4 punti in 4 partite non sono uno score che può lasciare soddisfazione. La prestazione, eccezion fatta per i primi 60 minuti di ieri, è sempre stata di buon livello, ma alla fine sono sempre i punti a definire un campionato positivo o negativo.


La strada tracciata pare quella giusta, ma occorreranno dei miglioramenti. Sia a livello di squadra, che di valorizzazione dei singoli. La base c'è ma bisogna crescere, e in fretta.

Sabato si va a Vicenza, in palio ci sono 3 punti fondamentali e bisognerà essere sin dall'inizio quelli degli ultimi 30 minuti di ieri.


Renate - Juventus Next Gen 3-2


Reti: 14′ aut. Cudrig, 38′ Marano, 59′ Malotti, 80′ Rafia, 85′ Sekulov


Renate: Drago; Angeli, Anghileri, Morachioli, Baldassin, Malotti (82′ Ghezzi), Rossetti (60′ Maistrello), Silva, Marano (60′ Simonetti) , Colombini (34′ Ermacora), Esposito (82′ Squizzato). All. Dossena. A disp: Furlanetto, Menna, Gavazzi, Sgarbi, Larotonda, Possenti.


Juventus Next Gen (4-3-3): Senko, Turicchia, Muharemovic, Stramaccioni, Verduci (87′ Lipari); Sersanti, Bonetti (60′ Nzouango), Besaggio (71′ Palumbo); Cudrig (71′ Sekulov), Rafia, Da Graca (45′ Cerri). All. Brambilla. A disp: Raina, Daffara, Zuelli, Cotter, Iocolano, Citi.

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