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Nicola

Federico Bernardeschi

Nella tarda serata del 12 marzo 2019 a Torino si sta giocando il ritorno degli ottavi della Champions League, edizione poi vinta dal Liverpool.

È l’83° minuto e Federico ha già fatto una partita eccezionale.

I tifosi juventini ancora non sanno che sta per diventare strepitosa.

Ecco fermiamoci qui, in quella che è universalmente riconosciuta come la sua miglior partita in maglia bianconera, e andiamo avanti di dodici mesi, periodo in cui Federico ha raccolto più critiche che elogi dal pubblico bianconero.


Brunelleschi, come era soprannominato a Firenze, da quando veste la maglia della Juventus è stato in un continuo chiaroscuro e non ha mai trovato continuità nelle prestazioni.

Eppure il primo anno non andò poi così male. Due lunghi infortuni hanno però rallentato il processo di crescita.

Nel secondo, dopo un ottimo avvio, altri due stop minori frenano ancora i progressi, fermandoli probabilmente all'autunno 2018.

Sui social le critiche - spesso spietate - sono ormai di routine e di fatto superano quelle rivolte ai due bianconeri più martellati, Sami Khedira e Mattia De Sciglio. Saranno tutte meritate?

Vediamo prima le caratteristiche positive:


  • qualità tecniche di ottimo livello

  • grande resistenza

  • grande capacità aerobica

  • forza fisica elevatissima per un giocatore con simili qualità tecniche

  • potenza di tiro

Tutti i pregi del 33 bianconero cozzano però con:


  • errori tecnici inspiegabili

  • scarsa lucidità

  • dribbling spesso inutili

  • precisione nel tiro da migliorare (anche se di poco)

  • spaventosa carenza nella produzione di gol


C’è però anche un dato che per la sua soggettività richiede attenzione e conferme.

La Juventus di Sarri ha peggiorato la sua performance estetica da quando Bernardeschi non gioca.

Infatti nella frazione di stagione in cui Federico ha trovato più spazio, la squadra bianconera convinceva di più. Sarà un caso?

Chiaramente in termini di spettacolo Federico non dava alcun apporto. Il discorso però è opposto se si parla di equilibrio, e la partita di enorme sacrificio a San Siro contro l’Inter potrebbe esserne la prova.

Stranamente inoltre, senza Bernardeschi, Sarri ha sempre trovato difficoltà nel far quadrare l’equilibrio tra i due reparti avanzati.

Non essendo nessuno dei tre davanti (Ronaldo, Higuain e Dybala) specialisti nel pressing alto, in autunno il compito di pressare ricadeva tutto sulle spalle di Federico.

Ma cosa poi non ha più funzionato? Forse la sua ostinazione nel giocare la palla oltre i tre tocchi o il continuo spostamento di ruoli e posizioni - in contrasto con la volontà iniziale di Mister Sarri di specializzarlo in un solo ruolo.


Torniamo all’83° di quella serata con il risultato precisamente in parità e il passaggio del turno ancora in bilico.

Dopo l’ennesimo attacco dell'Atletico, Chiellini lancia il pallone a centrocampo trovando Moise Kean, che smista subito su Ronaldo. Dopo un buon controllo il numero 7 vede, o immagina, che alla sua sinistra troverà il movimento di Bernardeschi.

Probabilmente lo immagina perché pochi secondi prima, Federico era sceso per marcare Correa a ridosso dell’area di rigore.

Il 33 è il primo a ripartire immediatamente in avanti quando la palla è ancora in controllo del capitano. Ronaldo lancia sulla sinistra una palla di estrema difficoltà, magari pensando “vediamo di che pasta sei fatto”. Tra i due l'intesa è ottima, Bernardeschi è già davanti a Correa, che ha un'ora di partita in meno nelle gambe ma non lo dimostra.

Il passaggio inoltre non è dei migliori e costringe il ragazzo di Carrara ad allargarsi e ad usare il fisico per resistere al contatto.

Si ha quasi l'impressione che voglia temporeggiare, invece con l’interno del suo piede preferito sposta la palla in avanti e accelera ancora, passa oltre l’avversario, lo taglia fuori con rabbia e resistenza e se lo porta dietro fin dentro l’area, dove costringe Correa al fallo inutile che causerà il rigore.

In sedici secondi Bernardeschi con uno strappo devastante ha cambiato la partita.


Che fine ha fatto quel Federico Bernardeschi?

Qual è la versione attendibile del giocatore di Carrara?


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