Con il nuovo avvento di Massimiliano Allegri ci si aspettava magari un ritorno a un approccio mentale più solido, magari giocatori impiegati diversamente e nuove idee tattiche; tuttavia, quello che si è visto finora è un allenatore stantio e cocciuto, che si è incaponito su un’idea di gioco malfunzionante e su un insieme di giocatori che, oltre a essere scarsi di per sé, vengono costantemente utilizzati in un modo che René Ferretti adorerebbe - a buon intenditor...
In questo periodo così nero molti juventini stanno arrivando addirittura a rimpiangere Andrea Pirlo; infatti, nonostante le tremila critiche, al tempo la squadra del Maestro si assestava su ben altri livelli di classifica, perdendo la prima partita in campionato soltanto a dicembre inoltrato e conquistando un inatteso primato in Champions League andando a sbancare per 0-3 il Camp Nou. Ma avrebbe davvero avuto senso riconfermare il tecnico di Flero? È un discorso ampio e complesso che va sviscerato in più punti.
La questione economica
Il mantra che accompagnò la scelta, per certi versi incomprensibile, di Pirlo fu: "Con Sarri a bilancio, è stato preso perché la squadra è senza soldi e lui costa poco". Questa cosa può anche avere senso, se non fosse che gli sono stati corrisposti 1.8 milioni "più svariati bonus" (cit.), diciamo 2 milioni. Per fare un paragone, è più o meno quanto percepisce Gasperini all'Atalanta, ossia una realtà solida e funzionale, ospite stabile delle coppe europee da qualche anno e con uno dei sistemi di gioco più efficaci d’Italia.
Quando si dice che Pirlo è stato preso per risparmiare, ci si aspetta un contratto veramente micragnoso, un totale esordiente può ambire a 1600€ lordi al mese, al massimo con tredicesima e ferie pagate, mentre qua parliamo di ingaggio da allenatore di squadra di medio/alta classifica, che non è poco; aveva senso confermarlo in quest'ottica? Alla fin fine, forse sì, contando che un allenatore più stantio del burro in frigo da tre mesi che ha sensibilmente peggiorato i risultati del predecessore ne percepisce 7, con ampio corredo di bonus.
In sintesi: se fra i due mali è meglio il minore, forse confermare Pirlo non sarebbe stata una scelta avventata, economicamente parlando.
Il lato sportivo
A detta di molti, c’è stato uno spartiacque nella stagione 2020-2021, a seguito del quale Pirlo ha totalmente perso la bussola: c’è chi lo ha visto nell’eliminazione col Porto, chi nello 0-1 col Benevento; in generale, la prima partita con avvisaglie critiche è stata Juventus 0-3 Fiorentina. Al di là di serie televisive, sfuriate per le telecamere, stupidaggini varie, ecc.… quella partita è la prova di come quest'uomo, lato psicologico, abbia fatto dei danni incalcolabili. Gli alibi si possono trovare a iosa: il Napoli è una squadra particolare, capace di aggirare un regolamento mal scritto pur di giocare sempre a pieni ranghi contro di noi (però noi portiamo la nomea). Pensare tuttavia che basti un ricorso perso a farti scendere in campo prendendone 3 dalla Fiorentina (che, lo ricordiamo, al tempo vegetava in zona retrocessione) è francamente imbarazzante.
L'ultima partita ben giocata dalla Juve di Pirlo fu Milan 1-3 Juventus, poi basta: solo figuracce, partite brutte e risultati umilianti. La palma d'oro di 0 vittorie in un campionato col Benevento preferivamo proprio lasciarla ai rossoneri . Nel bilancio sportivo di Andrea ci sono due trofei vinti anche in modo convincente e una qualificazione in Champions, ottenuta per GROSSI demeriti altrui più che per meriti propri (perché se noi siamo noi e il Napoli è il Napoli, al di là di tutto, c'è un motivo), sono risultati non banali per un totale novellino; tuttavia la costante sensazione di impotenza, di non impensierire l’avversario neanche per sbaglio e di non riuscire a reagire nemmeno a un gollonzo preso in casa al 60' dal Benevento sull'unico tiro della partita è una roba che non vogliamo più rivedere.
La componente emotiva
Diremo subito che questo era l’unico motivo per cui Pirlo si poteva confermare al 100%, anche se peccò lui di arroganza all'inizio: se non ci arriva nessuno in società, che dare la Juventus a un totale novellino sia una stupidaggine apocalittica, deve anche rendersene conto detto novellino; nel momento in cui Murzuflo* ti dice "Ti voglio ad allenare la Juve", che forse una panchina così pesante non fosse il massimo per cominciare ad allenare, e che il rischio di brciarsi in caso di esito negativo dell’annata fosse altissimo era qualcosa cui doveva pensare Pirlo in primis.
Detto questo, Pirlo viene preso per puro e semplice delirio di onnipotenza del presidente: costui cacciò Sarri agendo da tifoso becero per chiamare il suo personale cicisbeo; questo è stato palesemente per poter dire "Facciamo quel che vogliamo che tanto vinciamo lo stesso" in caso di vittoria, e "Va be’, signori, questo neanche i pulcini ha allenato prima, cosa volevate da lui" in caso di disastro. Fermo restando che chiamarlo, dargli una squadra costruita sempre alla René Ferretti, vederlo portare a casa due coppe e poi comunque cacciarlo è una mossa veramente becera, per quanto appunto un esonero fosse preventivabile alla luce dei risultati. È il classico caso di amico fidato, che però poi ti ributta nella fogna da cui t’ha raccolto (cit.) non appena non gli servi più.
In sintesi: la scelta Pirlo è stata una mossa improvvisata e avventata, con colpe da più parti; questi ha fatto danni oggettivi e la conferma probabilmente non se la sarebbe meritata ugualmente... ma c'è modo e modo. Perché nonostante tutto, l’uomo c’è; magari l’allenatore un po’ meno, ma non si trattano così le persone.
*soprannome mutuato dall’imperatore bizantino Alessio V Ducas "Mourtzouphlos”, ossia “dalle ciglia folte”.
Comments