(di Francesco Reina)
Sin dal prepartita, si poteva intuire che Maurizio Sarri volesse provare qualcosa di diverso, e infatti ha mantenuto.
Per cominciare, ha deciso di schierare il tridente meno usato in stagione (appena 97 minuti prima della partita di oggi all’attivo per Higuain-Dybala-Ronaldo). Va notato, tuttavia, che nella stessa conferenza stampa ha parlato della necessità di “condizioni particolari” per poterli schierare in generale. Un esempio, dato dallo stesso allenatore, è che ci si trovi contro una squadra che non riparte velocemente. L’Udinese, dal canto suo, schiera sulla carta una squadra molto bassa, e votata al contrattacco. Le scelte di Sarri per contrastarle sono poco ortodosse rispetto a quanto ci ha abituato. Complice la squalifica di Pjanic, notiamo un insolito Bentancur in cabina di regia, con Danilo e De Sciglio ad agire come terzini. Demiral, reduce dall’ottima prova in Germania, va al bis. Più avanti capiremo il motivo di queste scelte.
I bianconeri del primo tempo sfoggiano una delle prove migliori della Juve di Sarri. La squadra appare molto corta, il fraseggio è di altissima qualità e le occasioni da gol fioccano sin dai primi minuti. Abbiamo l’impressione che l’assenza di un trequartista di ruolo, almeno solo formalmente, responsabilizzi i tre attaccanti a mettersi più al servizio della squadra, cercando bene il fraseggio con il centrocampo. Una delle condizioni individuate da Sarri è proprio questa: essere in condizione di schierare tre centrocampisti molto mobili, che per coincidenza nella nostra rosa sono anche tra i meno esperti. In questo modo, grazie alla loro reattività, è possibile supportare un attacco che ama giocare fronte alla porta, e quindi meno attento a rientrare. Il primo gol della partita arriva al 9’ minuto: dopo un magnifico stop di Dybala su lancio lungo di Bonucci, il pallone raggiunge CR7, che di destro supera Musso. Da qui in avanti la partita si pone ovviamente in discesa. La circolazione di palla funziona perfettamente, il presente assortimento di centrocampisti garantisce un ottimo dinamismo rispetto ad altre combinazioni. Col passare dei minuti, arrivano naturalmente dei ribaltamenti di fronte ad opera dell’Udinese, che vengono coperti bene dalla difesa bianconera. Si fa notare difensivamente anche e soprattutto la Joya, che opera un paio di anticipi pulitissimi, e che con ottimo tempismo quasi lancia a rete la squadra. Piccole sbavature a centrocampo rischiano di rovinare la festa, ma i friulani non sono lucidi nell'approfittare.
Il secondo e il terzo gol della Juve arrivano nella parte finale del primo tempo. Al 37' minuto, un ottimo taglio offensivo di Cristiano Ronaldo viene premiato da Higuain con un passaggio fin troppo facile da ribadire in rete per l’asso portoghese.
Il terzo gol è una produzione esclusiva del duo difensivo: su calcio d'angolo al 45' minuto Demiral fa sponda per Bonucci, che con la sua esperienza anticipa e batte Musso. Il capitano bianconero esulta e si ferma per un attimo ma la goal-line technology conferma il gol.
Per larga parte del secondo tempo la partita è un monologo dei bianconeri di Torino. I ruoli a centrocampo sembrano ben definiti: se Bentancur e Rabiot si prendono la libertà di creare e scambiarsi di ruolo, Matuidi agisce da guastatore. A quest’ultimo probabilmente giova avere centrocampisti più dinamici accanto a sé, così da doversi preoccupare di coprire soltanto la parte sinistra dello schieramento juventino. Dybala consolida la sua posizione da vero mattatore di questo pomeriggio torinese con altri recuperi difensivi, e agendo da collante tra i reparti della squadra. Una prestazione strepitosa che purtroppo non viene coronata dal gol. Si segnalano diversi tentativi a rete di Ronaldo. Solo il palo e il talento di Juan Musso riescono a togliergli la gioia della tripletta. Squilli offensivi anche dell’Udinese, che si rende pericolosa soprattutto con Lasagna, sui cui Buffon opera un paio di ottime parate. Nonostante la grande efficacia di Demiral, la squadra di Gotti trova il gol al 94' con Pussetto.
Quello che possiamo portare a casa da questa partita sono spunti che forse andavano considerati meglio a inizio stagione. La rosa della Juventus è molto lunga e costituita da ottimi giocatori che qualunque squadra avrebbe motivo di desiderare. Tuttavia trovare una quadra tra la nuova filosofia di gioco e il materiale a disposizione è un compito tutt’altro che facile. La formazione che Sarri ha schierato questa domenica non la vedremo molto spesso, almeno per quanto riguarda centrocampo e attacco. La costituzione di questi reparti per come si sono visti oggi, è percepita dall'allenatore bianconero come non solida, adatta solo a situazioni particolari. Speriamo che la prova di oggi faccia riflettere il mister su quanto più fluida la manovra sia stata oggi rispetto alla gara contro il Sassuolo (per citare una partita di livello e presupposti comparabili). Eviteremo di soffermarci su quanto ottima sia stata la prova di Dybala (come sempre sugli scudi) per evidenziare quelle di altri giocatori. Demiral ha dato prova di maturità e di “prontezza”, concedendo un'opzione in più in difesa.
Il suo stile difensivo è molto diretto e aggressivo, da impiegare al posto di De Ligt contro avversari meno tecnici. De Sciglio e Danilo, che larga parte dei nostri supporters mal tollerano, hanno invece svolto il compito brillantemente, con proiezioni offensive bene dosate e coperture difensive diligenti. Infine Bentancur e Rabiot - titolari insieme per la prima volta - hanno offerto una buona prova, con poche esitazioni e sbavature, al cospetto di un fraseggio e un dinamismo di ottimo livello.
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