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Immagine del redattoreElia Robino

Demiral: potenza senza controllo

Aggiornamento: 3 feb 2021



Demiral sì o Demiral no? Questa domanda probabilmente frulla nella testa di Andrea Pirlo da qualche tempo. Non tanto perché abbia effettivamente la possibilità di scegliere: tra infortunati, lungodegenti di rientro e giocatori fisicamente agli sgoccioli la titolarità di Demiral nelle prossime partite è praticamente certa, anche se non è scontato che in una situazione diversa il calciatore turco sarebbe davvero tra le prime scelte per una maglia da titolare.


POTENZA SENZA CONTROLLO


Veder giocare Merih Demiral è come osservare un sasso che rotola giù da un sentiero di montagna. Ai primi rimbalzi goffo e lento sul crinale, fin quando non prende velocità dirigendosi verso valle con una violenza tale che il suo limite può essere solo un piano orizzontale o il malcapitato che si trovi per caso sulla sua traiettoria.


Demiral incarna - insieme a Chiesa e Kulusevski - l’anima giovanile e istintiva della Juventus, predisposta più all’azione che al pensiero e che per sua natura alterna momenti emozionanti in entrambe le direzioni.


Con il turco è un attimo passare da un urlo di gioia per una sua grande azione difensiva ad una smorfia di rabbia per un errore banale in copertura.


Lo stile di gioco di Demiral è intriso di un certo machismo di cui a volte lo stesso calciatore sembra caderne vittima, come dimostra una certa predisposizione per il cartellino, anche in situazioni in cui un approccio più cerebrale potrebbe garantirgli un intervento più pulito ed efficace.


Per caratteristiche Demiral è molto più a suo agio a difendere in maniera aggressiva ed in fase avanzata, cosa che ben si sposerebbe alla famosa “riaggressione del possesso” dettame tattico di cui spesso ha parlato Mister Pirlo all’inizio della sua avventura bianconera ma che si è scontrato contro la realtà di una linea difensiva propositiva a parole ma molto meno nei fatti.


LE INCOMPRENSIONI CON BONUCCI




Le ultime uscite di Demiral sono state non completamente soddisfacenti.


Soprattutto dal punto di vista mentale l'ex Sassuolo non è sembrato sempre presente nei novanta minuti e alcuni suoi interventi non proprio di primo livello sono costati caro alla Juventus.


Non a caso nella partita giocata contro la Lazio, pareggiata da Caicedo all’ultimo minuto, il difensore ha più che qualcosa da recriminarsi nell’azione dell'1 a 1.


Osservando le partite della Juventus sembra che Demiral e Bonucci invece di esaltare le proprie qualità insieme esacerbino i propri difetti. Chiaramente al difensore viterbese è difficile chiedere di giocare in funzione del giovane nazionale turco. La sua tendenza a tenere bassa la difesa e alla superficialità– cosa comune a entrambi - mettono Demiral nella condizione di giocare in un modo che non è nelle sue corde in un certo senso snaturandolo.


IL FUTURO PROSSIMO


Il rientro di De Ligt potrebbe aiutare a portare la difesa qualche metro più avanti sgravando Demiral del compito di dover mettere una pezza agli errori difensivi del proprio compagno di reparto, permettendogli di vivere di nuovo il calcio in maniera meno ragionata e più istintiva in una porzione di campo più adatta alla sua naturale aggressività.


Se la coppia Demiral – De Ligt dovesse funzionare verrebbe messa in discussione per la prima volta dopo 10 anni la titolarità indiscussa di Leonardo Bonucci e sarà interessante vedere come evolveranno le gerarchie da qui a fine stagione.


COSA CI ASPETTIAMO DA DEMIRAL



Nel futuro un po’ meno prossimo da Demiral ci si aspetta un’evoluzione soprattutto dal punto di vista mentale.


Il suo ruolo è delicato e fare errori in quella zona del campo porta spesso un conto salato.

Al contrario di Federico Chiesa che può permettersi - giocando più avanti - di mostrare un gioco entropico fatto di una mole continua di movimenti, tentativi e fallimenti Demiral è chiamato per forza di cose a smussare i suoi angoli più affilati e ad arrotondare il suo talento verso una versione più completa e sicura di sé.


La parola d’ordine è non appoggiarsi su una titolarità fino a questo momento più obbligata che meritata arrivando in breve tempo a rubare il posto a Bonucci.


Tutto questo è possibile? Sì, ma ci vorrà impegno e perseveranza, non sempre scontati in calciatori dal talento e strapotere fisico precoce come Demiral che dovrà dimostrare a tutti di non appoggiarsi sugli allori per non cristallizzare il suo talento in questa sua versione giovanile.

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