Dal Texas con furore, Weston James Earl McKennie
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  • Immagine del redattorePasquale Troiano

Dal Texas con furore, Weston James Earl McKennie

Non è più una sorpresa, bensì una certezza, ritrovare il suo nome - il più sconosciuto fino ad agosto - tra i migliori in campo in maglia bianconera: Weston McKennie.

La prestazione sontuosa contro il Barcellona, con tanto di eurogol in sforbiciata, è solo un assaggio delle grandissime potenzialità del giovane centrocampista americano arrivato in estate alla corte di Andrea Pirlo.

Anni 22, compiuti il giorno prima di firmare quello che fino ad oggi è il contratto più importante della sua vita, con la Juventus, Weston è arrivato a sorpresa, tra lo stupore della stampa e dei tifosi, da completo sconosciuto, in prestito. Nessuno aveva grandi pretese o aspettative, ci si attendeva un rincalzo per le partite di Coppa Italia e per qualche spezzone in campionato. Invece il ragazzo ha dato sin dalla primissima giornata la sensazione di essere sul pezzo, di essersi perfettamente calato nell’ambiente bianconero.


Grinta, determinazione e voglia di dare sempre il 110% sono le principali caratteristiche che lo contraddistinguono, ma Weston non è solo tutto questo. È tempismo, tecnica, corsa e possiede una grande capacità d’inserimento tra le linee e in area di rigore, dove riesce a rendersi sempre pericoloso sia individualmente che per supportare i propri compagni di squadra. È un ragazzo umile, che proprio parlando della suo nuova famiglia, quella bianconera, ha definito Ronaldo&Co. “supereroi”, e ancora non credeva all’idea di poter giocare insieme a loro.

Con costanza e abnegazione ha stregato allenatore e tifosi, guadagnandosi la camiseta da titolare nelle partite di cartello, adattandosi talvolta anche al ruolo di esterno, non proprio il più congeniale a lui, proprio per mettersi a disposizione della squadra. Corre e suda fino allo sfinimento, fino allo scadere, segna gol decisivi, serve assist. Gioca nella Juve da settembre 2020, eppure sembra che la faccia da almeno 2 anni. Ha margini di crescita impressionanti e per molti aspetti ricorda il primo Vidal in bianconero.

Wes, Texas Boy, American Boy, Young Wild West, chiamatelo come volete… lui risponderà sempre presente, come fa in campo, o per meglio dire, come ha fatto al Camp Nou.

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