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Immagine del redattorePasquale Troiano

Cuadrado, la rinascita: un jolly all'improvviso

Il numero 16 bianconero era dato come sicuro partente solo qualche mese fa, e praticamente nessun tifoso credeva avrebbe potuto dare ancora molto alla causa juventina. Lui, invece, ha dimostrato ancora una volta grande attaccamento alla squadra, è rimasto ed ha convinto il nuovo tecnico toscano. Concentrandosi sul ruolo in cui gioca attualmente verrebbe da dire “Il curioso caso di Juan Cuadrado” se si osserva l’evoluzione tattica che ha caratterizzato il colombiano nel corso degli anni. Juan, agli inizi della sua carriera tra Udinese e Lecce, era un terzino, poi ha man mano cambiato la sua posizione in campo avanzando fino al ruolo di ala offensiva, data la sua grande agilità nello stretto e la sua velocità e rapidità negli scatti improvvisi lungo la fascia. Oggi, come il protagonista del film citato, che col passare del tempo ringiovanisce, sta riscoprendo una nuova giovinezza tornando a giocare stabilmente nel ruolo di terzino destro.


Mister Sarri, appena arrivato in quel de La Continassa, ha subito pensato di spostare il colombiano nuovamente nel suo ruolo originario. Dopo qualche partita d’assestamento, e con l’arrivo di Andrea Barzagli nello staff tecnico, si iniziano a vedere i già ottimi risultati, arrivati in due partite non esattamente tra le più semplici del calendario: contro il Bayer Leverkusen in Champions League e contro l’Inter nel Derby d’Italia che è valso il sorpasso in classifica. Juan ha giocato entrambe le partite in maniera magistrale, chiudendo qualsiasi iniziativa offensiva nascesse sul suo lato e riproponendosi continuamente in avanti.


In avanti, sì, perché Cuadrado ha troppa tecnica per esser lasciato solo in fase difensiva, tecnica che Sarri vuole sfruttare negli scambi veloci con il centrocampo e nei cross grazie alle sovrapposizioni. Juan è il classico jolly che non sapevi di avere, e ora che lo sai non ne puoi più fare a meno. Può giocare abilmente su tutti e tre i ruoli della fascia (preferibilmente la destra) senza far risentire la squadra del cambio. Oggi ci viene difficile pensare che i rientranti dall’infortunio (Danilo e De Sciglio) riusciranno facilmente a riguadagnarsi il posto sulla fascia, se non per far rifiatare di tanto in tanto Juan ed Alex Sandro, altro giocatore che sotto la mano sapiente di Maurizio Sarri sembra essere tornato ai fasti di un paio di stagioni fa.

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