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Lorenzo Mameli

Come sarebbe Fortnite se Epic introducesse la gamba di CR7 come arma in Season 3

Quanto potrebbe essere competitiva una nuova arma leggendaria come la gamba di Cristiano Ronaldo se usata in game? Abbiamo provato ad analizzarlo per voi


Manca poco, pochissimo alla terza season del Capitolo 2 di Fortnite. Il videogioco multipiattaforma di Epic Games sta attraversando un momento di divisioni profonde fra i nuovi giocatori, attratti dall’esplosione di quello che è ormai uno dei giochi più popolari in circolazione, e i giocatori storici, che vedono una diminuzione della qualità nel lavoro dei programmatori e ritengono le nuove season, l’ultima in particolare, sempre meno giocabili.


Alcuni streamer in particolare hanno criticato il pessimo bilanciamento di alcune armi, in particolare il fucile tattico pesante (tac) e il fucile d’assalto pesante (scar), troppo potenti per i danni effettuati e che hanno monopolizzato la scelta delle armi durante le battle royale.


In un contesto simile, quanto potrebbe essere competitiva una nuova arma leggendaria come la gamba di Cristiano Ronaldo se usata in game? Abbiamo provato ad analizzarlo per voi; per oggettività nel giudizio paragoneremo i mostruosi arti del portoghese allo scar e al tac leggendari, quindi alla versione migliore delle due armi in questione.





Partiamo dallo scontro a lunga distanza: lo scar può sicuramente reggere il confronto con i quadricipiti di Cristiano, capaci di centrare una porta da oltre 36 m di distanza tirando missili ad una velocità superiore ai 104 km/h. Il Fucile d’assalto pesante è infatti perfetto per la battaglia a lungo raggio, e i suoi proiettili infliggono un danno di 36 all’avversario. Facendo un paragone fra i proiettili di un M4 e i tiri di CR7 si nota però come le pallottole dello scar raggiungano una velocità circa 30 volte superiore rispetto alla potenza del pallone se misurata in metri al secondo (884 m/s circa contro i “soli” 29.06 m/s del fuoriclasse di Madeira). Per comodità di calcolo potremmo quindi supporre che la gamba di Ronaldo possa creare un danno all’avversario trenta volte inferiore rispetto al fucile d’assalto, ovvero un 1.2 che arrotonderemo per difetto in 1. Si tratta ovviamente di un danno ridicolo e che poco potrebbe essere utile in game considerando la potenza delle altre armi in gioco.


Dove potrebbe allora rivelarsi utile la gamba? Cristiano Ronaldo ha dalla sua la peculiare caratteristica del calciare knuckleball: il suo particolare tiro ad effetto a scendere potrebbe rivelarsi un’arma importante, particolarmente in endgame contro un avversario protetto da costruzioni e che magari aspetta solo che ci sporgiamo per colpirci senza pietà con un fucile da cecchino, senza sapere però di essere vulnerabile egli stesso ad un attacco ad effetto.


E per quanto riguarda lo scontro ravvicinato? Qui il paragone si sposta invece sul fucile tattico: l’arma a livello leggendario crea 87 di danno ed è devastante da breve e brevissima distanza, particolarmente indicata per gli 1vs1 in build fight.


Se però abbiamo detto che la gamba a livello leggendario può generare un danno di 1 sulla lunga distanza (quasi 40 m) è ragionevole supporre che i danni a livello ravvicinato sarebbero molto maggiori in maniera direttamente proporzionale alla distanza. Molti scontri col tac vengono effettuati a uno o due metri di distanza dall’avversario, e da lì un tiro a 29.06 m/s potrebbe arrivare ipoteticamente anche un danno di 40 punti. Si tratta di un danno notevolmente inferiore al tac leggendario, ma bisogna tenere però in considerazione l’enorme adattabilità di un’arma in grado di colpire sia nella lunghissima che nella brevissima distanza.


In cos’è allora che i cannoni di Cristiano si dimostrano migliori? Indubbiamente la precisione: la maggior parte dei colpi con un tac non va a segno a causa del movimento dell’avversario, mentre sappiamo che il fuoriclasse portoghese sembra avere un aim bot sotto porta, un vero e proprio sistema di mira automatica che gli consente di colpire con precisione anche ad angolature improbabili.


Tirando le somme probabilmente nemmeno i polpacci più famosi della Serie A potrebbero bilanciare Fortnite, almeno se inseriti con queste statistiche, ma sicuramente aggiungerebbero un elemento di imprevedibilità alla battle royale.

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