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Immagine del redattoreCarlo Barone

Che noia che barba, che barba che noia

La noia è in assoluto la sensazione peggiore possibile: non succede niente di interessante, il solito tran tran va avanti come sempre e tutto è permeato di mediocrità. Ecco, la Juventus di questi anni è noiosa: ogni singolo colpo, ogni singolo elemento di speranza è presto spento e fagocitato in un vortice assassino di mediocrità, inutilità e sterilità.


Quantomeno Toby Flenderson non cercava attivamente di innervosire Michael; invece, sembra proprio che Allegri ce la stia mettendo tutta per farci avvilire come cani

La partita con la Sampdoria, seppure soltanto alla seconda giornata di campionato, ha ammazzato l'entusiasmo di chiunque. Proprio questo è il nodo: non siamo neanche arrabbiati, ma annoiati. Non è cambiato niente, quelle tre cose buone viste col Sassuolo sono state rinnegate praticamente subito.


Neanche durante la Restaurazione c'era stata così tanta reazionarietà, e, analogamente a quel periodo storico, la situazione juventina è percepita come anacronistica, dissonante, poco calzante col periodo storico vissuto.

Come detto, contro il Sassuolo avevamo visto una parvenza di bella prestazione, condita dall'impatto tremendo di Di María; una specie di 4-2-3-1 che aveva dato belle impressioni, anche con l'uscita del Fideo. Uno legittimamente pensa: "Se ha funzionato così bene, si insisterà su quello, no?"

No. Alla partita dopo, di nuovo, il maledetto 4-4-2 storto, il solito Rabiot insulso schierato finto esterno, Locatelli regista adattato (male), ogni singolo U23 in panchina e messo al massimo negli ultimi venti minuti (in cui ha ovviamente cambiato la partita), Rugani titolare nonostante la sua mediocrità, Vlahovic abbandonato a sé stesso contro centrali più veloci di lui, Cuadrado schierato altissimo nonostante la demenza senile galoppante e i tremila errori in impostazione e rifinitura, le voragini fra i reparti. E stavolta neanche il cooling-break ha aperto gli occhi al mister, che imperterrito ha proseguito sui suoi binari arruginiti.


Dinnanzi a cotanto fossilismo anche gli allegriani più spinti si stanno convertendo, perché non è possibile che una persona sia così tanto testarda su idee così palesemente vecchie e soprattutto non funzionanti: non ce ne vogliano i colleghi blucerchiati, ma la Sampdoria è una squadra pessima. Non essere riusciti a fare loro neanche un gollonzo micragnoso è qualcosa di aberrante, non è possibile.


Non riusciamo veramente a capacitarci del perché non si persegua niente di nuovo, né di bello: fosse un "vecchio" certo e affidabile, capiremmo; ma no, fa schifo ed è superato, non c'è niente di esaltante o bello in ciò che di "vecchio" ha la Juventus. È noioso, tremendamente noioso, e a questo punto c'è la sensazione che sia fatto apposta, perché veramente, non è concepibile che tutto questo sforzo offensivo (nel vero senso della parola) venga fatto in buona fede.


Siamo anche stanchi di chiedere cambiamenti, perché tanto è palese che non arriveranno. C'è proprio paura di esaltarsi, una voglia costante di mediocrità e anonimato. Ci aspettavamo qualcosa di più, sicuramente. La speranza è che ovviamente la gara di Genova sia stata un incidente di percorso e che si possa vedere qualche miglioramento in futuro, ma già contro la Roma la prospettiva di un corso accelerato di rumba è più che un'ipotesi.


Annoiarsi per colpa della propria squadra è qualcosa di terribile. Conteranno solo i soldi e il business, ma a tenere in piedi una squadra ci sono comunque i tifosi. È una frase molto qualunquista, ne conveniamo, ma anche abbastanza... vera. Anche perché, se i tifosi si annoiano, chi crea business?




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