La tanto agognata ripresa della stagione per i bianconeri è ormai dietro l'angolo, con l'impegno di Coppa Italia previsto per venerdì 12, contro il Milan, in un tristemente sguarnito Allianz Stadium.
La squadra di Sarri è tornata oramai da un paio di settimane ad allenarsi in gruppo e, come normale che sia dopo un periodo di inattività così lungo, non è facile trovare la giusta condizione fisica né la brillantezza di qualche mese fa.
Situazione ancora più problematica per i giovani talenti di u23, Primavera e delle altre categorie inferiori, poiché per quanto concerne le loro competizioni pare esserci ancora tanta incertezza. Sarri ha così pensato bene di convocare un folto gruppo composto da un mix tra questi ragazzi in prima squadra e metterli alla prova coi più grandi.
Tra questi ce n'è uno che ha inevitabilmente rubato l'occhio e incuriosito sia gli addetti ai lavori che gli appassionati del mondo Juve, ovvero Ange Josue Chibozo.
Un nome ancora sconosciuto ai più ma che chi ha avuto modo di vederlo in azione assicura si tratti di un predestinato.
Tra i suoi fan della prima ora c'è senza dubbio lo stesso tecnico toscano, da sempre assai sensibile agli "estrosi" e ai talentuosi come lui. Difatti, nonostante sia addirittura un classe 2003 e giochi stabilmente nell'u17 - sebbene di recente Zauli abbia cominciato a garantirgli un po' di minutaggio anche in u19 - si è già più volte affacciato in prima squadra, riuscendo ad allenarsi con il suo idolo, Douglas Costa.
Il brasiliano, oltre che un idolo, rappresenta per Chibozo proprio un modello tecnico a cui ispirarsi. Entrambi sono contraddistinti da un fisico potente e atletico, seppur contenuto in altezza, dal loro essere giocatori da "baricentro basso" con una velocità supersonica, una qualità tecnica sopra la media ed un dribbling ubriacante.
Chibozo nasce nel Benin ed arriva nel 2014 in Italia per stare vicino alla mamma, Paese in cui lei lavorava già da tempo. È qui che il ragazzo ottiene subito le prime opportunità calcistiche. Lo tessererà prima la Giana Erminio a compimento dei suoi 10 anni, poi avrà una breve esperienza all'Inter, finché nel 2018 la Juve riuscirà ad aggiudicarselo, dopo mesi di scouting e relazioni più che entusiastiche.
Giungiamo così a quest'anno, stagione in cui sta vestendo i panni di protagonista assoluto nell'u17 di Pedone, che sta letteralmente annientando il suo girone di campionato.
Chibozo, giocando da ala sinistra, ha realizzato la bellezza di 15 gol e 5 assist in 17 partite. Numeri che da soli basterebbero a quantificare l'incidenza che il ragazzo africano ha avuto sulla sua squadra, ma per rendersi conto di quanto sia già alcune spanne sopra i suoi pari età è neccessario vederlo all'opera.
Va a velocità tripla rispetto agli altri e stargli dietro è un compito impossibile per un singolo giocatore, complicatissimo per due. Di questo lui ne è perfettamente consapevole e, nonostante dicono di lui essere un ragazzo molto educato, nonché professionista serissimo, a volte tende ad eccedere nei manierismi e nel portar palla più del dovuto, preferendo la giocata d'effetto o il dribbling di troppo ad un più logico passaggio.
Aspetti certamente da correggere, ma del tutto normali se parliamo di un calciatore di 16 anni, consapevole di avere mezzi di grande valore.
Il rischio dell'ennesimo talento destinato all'oblìo è sempre incombente, ma la Juve sa di avere tra le mani un autentico diamante grezzo e farà di tutto per affinarlo.
Sia Sarri che alcuni campioni della Prima Squadra si sono già accorti della personalità di Chibozo e lo hanno sin da subito accolto nella loro ala protettrice.
Come quando durante un torello in allenamento alcuni mesi fa il ragazzo sfidò con un tunnel Demiral, suscitando contemporaneamente le ire del turco e le risate del resto dei compagni.
Il suo futuro resta ancora tutto da scrivere e sono incalcolabili le incognite che lo accompagneranno nei prossimi anni, ma nel dubbio, noi ve lo diciamo: segnatevi il suo nome.
di Danilo Ceci
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