Andrea Pirlo, Juventus Verona e il casino organizzato
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  • Nicola

Andrea Pirlo, Juventus Verona e il casino organizzato

Aggiornamento: 2 nov 2020

Nei primi anni '80 Eugenio Fascetti diventerà famoso con il suo gioco definito il casino organizzato. Guardando la partita di ieri è parso di rivedere quel Varese che rese famoso l’allenatore Viareggino.

I bianconeri non danno ancora l’idea di avere ordine ma nemmeno di organizzazione, e tuttavia non ci riesce di bocciarla completamente.

Il match non è stato semplice anche da commentare, perché quando si parla della Juventus il pensiero correlato alla vittoria sorge spontaneo.

Ma è bene ricordarci che la squadra è ancora un cantiere e che non può essere diversamente.

Partiamo dalle cose positive della partita di ieri sera, la prima è il Verona di Ivan Jurić. L'allenatore croato, già lo scorso anno, aveva fatto un lavoro eccezionale passato un po' in sordina. Anche l'inizio di questa stagione, sebbene con una squadra molto giovane e rinnovata, sembra confermare il buon lavoro svolto.

I Veronesi fino a ieri avevano la miglior difesa insieme al Milan, che giocherà questa sera, e che forse spiega anche la convocazione di Silvestri in nazionale da parte di Mancini.

Aggressività, ordine e idee chiare per tutta la partita, o almeno, fino a quando avevano una punta di riferimento là davanti.

Passiamo ora alle cose positive in della Juventus che sono: Dejan Kulusevski e Paulo Dybala; anche se l'argentino ha avuto bisogno dei primi quarantacinque minuti per carburare. Essendo fermo da diverso tempo non poteva essere diversamente.

Quando ha preso il ritmo ha iniziato a dare maggior incisività la davanti.

Ancora un Morata in versione Champions a cui viene annullato un gran gol, che lavora per la squadra spesso spalle alla porta, dando il riferimento davanti, lavoro che permette di far arrivare la squadra più spesso in zona tiro. Ventidue tiri ieri sera di cui sei nello specchio della porta.


Bene anche Ramsey che è quello che ha avuto più idee del reparto centrale, e ancora oggi raccontiamo un'ottima prestazione di Danilo.

I bianconeri hanno bene impresso il concetto di verticalità, ma è soprattutto qui che si notano i lavori in corso a causa della gestione delle palle in avanti, spesso di prima intenzione, ma dove si notano errori di rifinitura e imprecisioni dovute alla poca conoscenza reciproca.

Tra gli spunti in negativo, la frenesia senza ordine, che riporta al casino organizzato di inizio articolo.

Il problema resterà a lungo - e temiamo - irrisolto perché ieri il brasiliano Arthur non ha mai dato l'idea di saper prendere in mano la squadra.

Considerando tutto il reparto, da Bentancur a Rabiot passando tra Ramsey e Bernardeschi - che non si capisce più quale sia il suo ruolo - lo stesso Arthur e McKennie, nessuno da l'idea di saper dare ordine men che meno il giocatore acquistato dal Barcellona.

Ci si lamentava di Pjanic ma ieri Henrique Ramos de Oliveira Melo, più semplicemente Arthur non ha mai o quasi, indirizzato la palla in avanti.

Ovviamente necessita di tempo per calarsi in questo campionato, ma l'impressione che si è ricavata dalla partita di ieri sera è che il brasiliano soffra i ritmi frenetici.


Le critiche ad Andrea Pirlo al momento sono fuori luogo ed esagerate, perché se dopo due mesi fossimo a posto e con un gioco fluido si parlerebbe di fenomeno.

Il tecnico bresciano ha anche il diritto di sbagliare, con solo sei partite in carriera non gli si può chiedere miracoli.

Da apprezzare l'idea di coraggio e di osare, ma da uomo che sapeva far girare ogni squadra in cui ha giocato ci aspettiamo che trovi la soluzione al nostro centrocampo.

Kulusevski in pochi minuti ha fatto capire la differenza tra giocare ed essere incisivi e giocare e basta. Ogni riferimento a Federico è voluto e non casuale.


Sul gol preso rivista l'azione, riteniamo che sia un concorso di colpa con Arthur che si addormenta e non va incontro al pallone, come - ahinoi - faceva Miralem.

Ma questo oltre ad essere opinabile non deve apparire come un cercare scusanti per Federico che non riesce ad incidere nonostante l'opportunità data da Pirlo.

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