Sei gare, sei punti. La situazione si fa sempre più critica e le attenuanti cominciano a scarseggiare. Quattro sconfitte in sei partite è uno score poco lusinghiero - usando un eufemismo - per una squadra partita con ben altre ambizioni e aspettative.
Le difficoltà dovute all'età e all'inesperienza, come ripetiamo da anni, sono comprensibili. Questa stagione più che mai, dal momento che i fuoriquota sono stati dimezzati da quattro a due, come esplicita volontà della dirigenza volta a responsabilizzare ulteriormente i giovani talenti bianconeri.
D'altra parte l'organico allestito è di altissima qualità per la categoria, e dovere dei giocatori è puntare ad obiettivi e risultati ben diversi da quelli che stanno capitando in queste prime fasi del campionato.
Sono ora due gli insuccessi consecutivi per i ragazzi di Zauli, sconfitti ieri in casa per 1-0 da una Giana Erminio che perdeva da tre gare di fila e navigava negli abissi della classifica. La Juve avrebbe meritato di più? Certamente. La gara è stata dominata per lunghi tratti e le occasioni fallite sono state numerose. C'erano assenze importanti? Senz'altro, dal momento che due elementi chiave quali Soulé e Miretti sono stati dirottati in U19 per l'impegno in Youth League - con tanto di trionfo - contro il Chelsea.
Era comunque lecito attendersi di più, vista anche la deludente sconfitta in rimonta per 3-2 patita pochi giorni fa contro la Feralpisalò. Occorreva rialzarsi subito, vincere in ogni modo, anche attraverso una prestazione sporca, meno pulita, di sostanza.
La squadra però non sembra in grado di venir fuori da questo limbo di prestazioni piacevoli, graziose, ma inconsistenti. Giocare bene non basta, la partita va sudata, la vittoria bramata e conquistata. Non tirare indietro la gamba quando occorre, capire quando è il caso di "sporcarsi" un po' se una determinata situazione lo richiede.
Zauli, da capitano della nave qual è, non può che essere il principale responsabile di questo inizio di stagione opaco, tendente al nero. Non può continuare a parlare di ottimismo, di crescita, di prestazione, come se ciò fosse sufficiente. Deve trovare soluzioni, cercare di tirar fuori tutto il potenziale dai suoi ragazzi.
Ripete che i calciatori hanno le qualità per fare meglio, per disputare un campionato da vertice. Noi concordiamo con lui, ma ci interroghiamo sul perché il rendimento e i risultati siano allora così al di sotto delle aspettative. Sarebbe il caso lo facesse anche la società, così come sarebbe opportuno valutare la posizione del tecnico romano.
I bianconeri stazionano ora in quattordicesima posizione, molto più vicini alla zona playout che ai playoff. La Juve si rialzerà, i valori alla lunga verranno fuori, non abbiamo dubbi su questo. Il netto ritardo di punti già maturato rispetto ai vertici della classifica rischia di diventare tuttavia già incolmabile. Ciò significa mandare in fumo sogni di gloria quando ancora non si è arrivati ad Halloween.
Restando in tema, l'unica cosa a far spavento è proprio la classifica.
La partita di ieri contro la Giana Erminio è un campione indicativo di queste prime sei giornate di campionato. Juve con baricentro alto, ottima rete di passaggi, qualche occasione creata qua e là. Poi è sufficiente che l'avversaria prema sull'acceleratore per pochi minuti e alla minima disattenzione la squadra viene punita senza pietà.
Il giustiziere dei bianconeri in questo caso ha il volto del trentacinquenne Daniele Pinto, bravo al 78', tutto solo in area, ad indirizzare in rete un cross dalla destra. Incolpevole Israel, meno i difensori.
Sei gol fatti, nove subiti finora. Triste appendice di ciò che ci dice oggi la classifica. Una squadra non in crisi di gioco e qualità, ma di risultati e identità.
Ma non è tutto da buttare.
Compagnon, sostituto dell'assente Soulé, è stato il faro delle iniziative offensive dei suoi. Sempre propositivo, presente, coinvolto. Non ha le qualità dell'argentino, ma fa il suo.
Bene la difesa, almeno fino al gol subito. L'esperto Poli, unico over 23 in campo, guida bene il reparto, infonde sicurezza nei suoi compagni. Conosce la categoria e si nota. Stramaccioni accanto a lui non sbaglia quasi niente.
Diligenti i due terzini, Barbieri si propone più di Anzolin. Centrocampo ordinato ma poco incisivo, Palumbo è ancora fuori condizione ma si distingue per qualità ed eleganza.
Sekulov si accende ad intermittenza, Pecorino volenteroso ma impreciso, entra benissimo Aké nella ripresa. Vengono affidati quasi tutti a quest'ultimo gli assalti finali, senza successo.
Domenica si va a Mantova e bisogna rientrare a Torino con i tre punti, a qualsiasi costo.
Dopotutto non si può smettere di sognare a settembre.
Juventus U23 Giana Erminio 0-1
Rete: 77′ Pinto
Juventus U23 (4-3-2-1): Israel; Barbieri, Poli, Stramaccioni (79′ De Winter), Anzolin; Sersanti, Zuelli (71′ Leone), Palumbo (57′ Cudrig); Sekulov, Compagnon (57′ Akè); Pecorino. A disp. Raina, Scaglia, Leo, Riccio, de Winter, Brighenti. All. Zauli
Giana Erminio (3-5-2): Zanellati; Magli Bonalumi, Pirola (74′ Carminati), Perico, Acella, Ferrari, Bonalumi; Tremolada (69’Messaggi), Vono. A disp. Avogadri, Casagrande, Carminati, Perna, Piazza, Gulinelli, Magri, D’Ausilio, Caferri, Colombini. All. Brevi
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