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Immagine del redattoreFrancesco Rea

Alla ricerca di gerarchie e certezze: cosa ci ha detto questo inizio stagione

In diversi ambiti della vita e nella nostra quotidianità esistono delle gerarchie, troppo spesso espressione di status quo che pietrificano equilibri e situazioni. E poi c’é questa Juve, che in campo e per Andrea Pirlo non può ancora averne di gerarchie.

L’impressione di queste prime uscite é che sia necessario sperimentare il più possibile per trovare una struttura solida sulla quale costruire un’intera stagione. Purtroppo, siamo costretti a farlo in partite ufficiali e spesso contro avversari già rodati, che potrebbero farci lasciare qualche punto per strada.


La partita contro la Roma di Fonseca ha evidenziato alcune difficoltà proprie delle squadre in costruzione: eccessiva distanza tra i reparti, manovra lenta e macchinosa, ruoli non definiti e, appunto, assenza di gerarchie. A tal riguardo Il campo inizia a suggerirci, qualora ce ne fosse bisogno, alcune indicazioni importanti da approfondire.


- Il centrocampo che ha terminato la gara dell’Olimpico dovrà, in tempi brevi, diventare quello titolare. Situazione legata più ai limiti tecnici di McKennie e Rabiot che ai meriti dell’ancora misterioso Arthur e del convalescente Bentancur.

- Se Ramsey si confermasse su questi livelli, non potrà fare panchina (congiunzione condizionale dall’enorme peso specifico). Nonostante le difficoltà in fase di possesso mostrate dalla squadra ieri sera, il gallese si dimostra un ottimo incursore ed un primo assalitore in fase di pressing alto a cui non possiamo rinunciare.

- Morata sarà utilissimo, ma se parliamo di gerarchie non possiamo metterlo a paragone con i profili di Dzeko e Suarez. Il primo ha un’abilità mostruosa nel fare reparto da solo, migliorando il gioco offensivo espresso dai compagni vicini; il secondo si riassume da solo con i suoi primi 20 minuti da colchonero.

- Probabilmente suonerà sacrilego, ma a parità di condizioni fisica mi aspetto nuove gerarchie nel reparto arretrato.


C'è da precisare che queste sono solo alcune considerazioni datate 28 settembre, giorno in cui si è disputata la seconda partita ufficiale della stagione con una nuova direzione tecnica. Ma é quanto mai necessario iniziare a trovare certezze velocemente, perché gli avversari non stanno a guardare, e ancora più velocemente perché é probabile che le gerarchie ai nastri di partenza non siano più le stesse.

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