Buona la prima per i ragazzi di Zauli, che portano a casa un pareggio sofferto contro il Piacenza, valevole l'accesso al secondo turno della fase playoff.
La strada è ancora tutta in salita, ma era importante cominciare con il piede giusto in vista delle prossime sfide, che via via diverranno sempre più impegnative.
I favori del pronostico erano tutti dalla parte della Juve U23 nel match interno con il Piacenza. I bianconeri, grazie ad un piazzamento leggermente migliore in classifica nella regular season rispetto agli emiliani (ottavi i primi, noni i secondi), hanno potuto usufruire di due enormi vantaggi previsti dal regolamento: la possibilità di giocare in casa e il superamento del turno anche in caso di pareggio dopo i 90 minuti.
Lo 0-0 finale, più appassionante di quanto suggerisca il risultato, ha dunque permesso alla Juve di avanzare in quello che è una sorta di nuovo mini-campionato.
L'esito era tutto fuorché scontato: il Piacenza ha dato battaglia, mettendo sul campo tutto ciò che aveva e rendendo le cose alla Juve molto complicate.
L'U23 però ha saputo reggere agli urti della gara e ha offerto una prova più caratteriale che qualitativa, in linea dunque con gli standard previsti dalla categoria.
Un pizzico di buona sorte non è mancata, soprattutto quando gli ospiti prima al 54' con Rabbi, poi al 90' con Rossi hanno visto due belle conclusioni impattare sulla traversa.
Non che la Juve non ci abbia provato, in particolare con un ispirato Soulé, l'ottimo Compagnon e Sekulov entrato al 70' per sfruttare con la sua grande progressione gli spazi lasciati dagli avversari, in evidente proiezione offensiva.
Il muro di casa in qualche modo ha retto, e grandi meriti sono da assegnare all'ottima coppia centrale De Winter-Poli, sempre precisa e puntuale nelle chiusure difensive. Un provvidenziale intervento sul finale lo compie anche Riccio, subentrato per dare ulteriore peso e fisicità al pacchetto arretrato.
Da Graca davanti si è dato un gran da fare, compiendo una prestazione di grande sacrificio e temperamento, costantemente tallonato dallo scorbutico Cosenza. È soprattutto grazie al contributo dell'italo-brasiliano che l'U23 è riuscita ad alzare il baricentro e a guadagnare metri, dando tregua al costante assalto a tutto campo dei piacentini.
Sicuro tra i pali Israel, mai troppo sollecitato ma comunque puntuale nelle sue parate.
Soulé il migliore dei suoi, e non è una novità. Ogni accelerazione a campo aperto era una boccata d'ossigeno per i compagni e una coltellata nel petto per gli avversari, costretti a rincorrerlo per tutta la partita.
La visione di gioco e la qualità che esprime appartengono ad un linguaggio sconosciuto alla serie C. La fase realizzativa è però un aspetto con ampi margini di miglioramento per il talento ex Velez.
Dagli spalti c'erano gli occhi vigili e ancora emozionati di Fabio Miretti, che ha esordito splendidamente con la Prima Squadra nel Lunch match domenicale e subito dopo si è diretto al Moccagatta per sostenere i suoi compagni.
Una giornata da incorniciare per il talento classe 2003 e per tutto il mondo Juventino.
Mercoledì ci sarà la Pro Vercelli ad attendere i bianconeri in casa propria. Stavolta saranno i ragazzi di Zauli a dover vincere a tutti i costi entro i 90 minuti. Difficile ma non impossibile per un gruppo che ha dato più volte prova di grandi imprese.
Juventus U23 Piacenza 0-0
Juventus (4-2-3-1): Israel; Leo, De Winter, Poli, Anzolin; Zuelli (80′ Sersanti), Leone (56′ Iocolano); Compagnon (56′ Barrenechea), Soulè, Cudrig (70′ Sekulov, Da Graca (80′ Riccio). All. Zauli. A disp. Raina, Siano, Stramaccioni, Verduci, Palumbo, Boloca, Lipari.
Piacenza: Tintori, Cosenza, Nava, Suljic, Dubickas, Marchi, Castiglia (77′ Lamesta), Parisi, Rabbi (86′ Marino), Gonzi, Munari (71′ Rossi). All. Greco. A disp. Pratelli, Galletti, Rillo, Tafa, Bobb, Giordano, Armini, Ruiz Giraldo.
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