Con la recente notizia che Dybala non sarà nemmeno convocato per l’ultima partita di campionato che si giocherà contro la Fiorentina al Franchi l’autore di queste righe potrà fregiarsi dell’onore di avere visto dal vivo l’ultima partita in maglia bianconera di Paulo Dybala.
Bisogna ammettere che nonostante più di qualcuno abbia provato a mostrarsi distaccato verso un calciatore pronto a vestire i colori della Milano neroazzurra la vista di Dybala piangente come un vitello ha toccato il cuore di un po’ tutti i presenti allo stadio e, sono abbastanza sicuro, anche degli spettatori televisivi.
È inutile negare che Paulo lo abbiamo amato con tutto il nostro cuore e che proprio per questo negli ultimi due anni siamo stati come tifosi ipercritici verso di lui, è molto più facile perdonare chi non conosci che quelli a cui vuoi bene.
Ma oggi non siamo qui per parlare direttamente di Dybala, internet e carta stampata si sono già ampiamente espressi nel merito e questo fiume di opinioni e coccodrilli per l'argentino continuerà sicuramente ancora per qualche settimana.
Oggi vogliamo parlare del calciatore che a fine partita si è comportato inspiegabilmente nella maniera migliore possibile.
Stiamo parlando di Leonardo Bonucci, il quale tra frasi motivazionali degne dei peggiori videocorsi dei cialtroni che pretendono di insegnarti a investire nel mercato azionario, schiaffi negli spogliatoi e approcci per conto del proprio procuratore negli anni non si è proprio fatto la nomea del trascinatore imprescindibile e senza macchia.
Eppure è proprio Leonardo Bonucci che a fine partita e celebrazione per Chiellini fa il gesto più bello della serata nei confronti di Dybala.
L’argentino è infatti visibilmente sconsolato e con gli occhi pieni di lacrime, dopo l’applauso al capitano Giorgio Chiellini tenta di dileguarsi in direzione spogliatoi.
Bonucci vede la scena ma non ci sta, allunga il passo e prende con forza il braccio di Dybala, per poi portarlo sotto alla curva a prendere l’ultima ovazione della tifoseria che tanto lo ha amato negli ultimi anni, in un momento catartico sia per l’argentino sia per l’intera gradinata nord.
Sarà quel che sarà, ma per una volta ci troviamo costretti a dire a Bonucci un sonoro “bravo!”, forse alla fine tutti i soldi che ha speso dai vari mental coach sono serviti a qualcosa.
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