Abbiamo comprato l'amalgama
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  • Nicola

Abbiamo comprato l'amalgama

Le ultime cinque partite del campionato hanno evidenziato segnali positivi.

Sì, inseriamo anche la sconfitta contro l’Atalanta in quanto per noi immeritata. Se ripensiamo a freddo difatti, tolta l’emotività del risultato, i segnali positivi erano evidenti e manifestati poi anche nei due ultimi match contro Salernitana e Genoa.

Certamente bisognerà aspettare partite di maggior difficoltà, tuttavia si intravedono continuità e linearità di gioco.

Ci sono tre elementi fondamentali e per certi aspetti paradossali che sembrano influire positivamente in questo nuovo assetto tattico:

Il primo è Rodrigo Bentancur

Nel centrocampo a due con Manuel Locatelli, il giocatore uruguagio che negli ultimi anni è stato spesso messo in discussione - più da noi tifosi che dagli allenatori - sta fornendo quell’equilibrio che il reparto non riusciva a trovare. L'ex-Sassuolo, invece, con compiti di regia e maggiori responsabilità.


Il secondo paradosso è l'uscita di Chiesa

Federico garantisce quegli strappi in avanti e creatività offensiva, di contro però non si trovava il necessario equilibrio tattico e copertura.

Chiesa con la sua corsa generosa e dispendiosa si ritrova spesso nella situazione di dover coprire moltissimi metri di campo nel dover poi ri-presidiare la sua zona di competenza.

Al tifoso, sentire parlare di fase difensiva scatena spesso reazioni irrazionali, mentre invece gli allenatori avversari individuavano un punto debole sapendo che con Chiesa in proiezione offensiva (quindi squadra in possesso) si poteva facilmente prevedere la superiorità numerica in buona parte del campo sopraffacendo il centrocampo bianconero.

Ovviamente Chiesa non è, e non sarà mai un problema - ancor più per chi vi scrive - poiché se si conferma questa tendenza di equilibrio tattico nelle prossime partite, il rientro di Federico sarà una formalità, poiché in una squadra che funziona sarà più facile reinserirlo.


Il terzo e più grande paradosso è Federico Bernardeschi

Il Carrarino è stato spesso oggetto di critiche da parte della tifoseria, Federico - Berna, stavolta - sicuramente ci ha messo del suo con prestazioni talvolta enigmatiche. Ma è indubbio che con Allegri stia tornando lo stesso giocatore del suo primo biennio.

L’intento qui non è quello di dire che Brunelleschi - come era sopranominato a Firenze - è la soluzione o un fenomeno da pallone d’oro, ma che riesce a fornire con continuità la doppia funzione in appoggio e copertura coprendo moltissime porzioni di campo come faceva Matuidi proprio sul lato sinistro.

Risulta poi importante come il centrocampo abbia trovato maggior coesione grazie al lavoro dei due che stanno dietro alla linea di trequarti, ovvero Bentancur, giusto partner di Locatelli e Manuel appunto che da maggior ordine mentre l'uruguaiano riesce a dare più copertura alla fase difensiva.

Verrebbe da dire abbiamo trovato l’amalgama, ma è vero che dobbiamo attendere la fine del girone di andata. Qualora fosse così fosse Allegri avrebbe trovato l’ennesima quadratura al cerchio.


L’amalgama

Il famosissimo aneddoto che coinvolse l’ormai scomparso ex presidente del Catania (morto nel 1996) quando in un famoso dialogo con un giornalista disse:


Giornalista: "Presidente, al Catania manca l'amalgama."

Massimino: "Ditemi dove gioca e io lo compro."

Quello era un calcio che non c’è più

in foto l'ex presidente del Catania

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