Diciotto vittorie su diciotto gare di campionato: la J-Women non conosce rivali e vince anche un difficilissimo match contro il Sassuolo, diventando così la prima squadra ad espugnare lo stadio Ricci. Le artefici di questa mezza impresa sono Valentina Cernoia (doppietta) e Maria Alves.
Coach Rita Guarino non disdegna un leggero turnover in vista della semifinale di ritorno (da ribaltare) di Coppa Italia contro la Roma tra una settimana; torna tra i pali Laura Giuliani, così come Sara Gama in difesa riformando la storica coppia centrale con Cecilia Salvai. Ai lati Tuija Hyyrynen e Lisa Boattin mentre il centrocampo è composto da Martina Rosucci, Arianna Caruso e Sofie Pedersen. Il tridente offensivo è composto da Valentina Cernoia, Lina Hurtig e Andrea Staskova, con Cristiana Girelli inizialmente in panchina.
Il Sassuolo è la vera rivelazione di questo campionato e i suoi attuali 40 punti in classifica che le valgono il terzo posto sono la dimostrazione.
C'è inoltre da sfatare il tabù che vede le neroverdi mai sconfitte in casa sino ad ora.
Dopo una lotta serrata a centrocampo, la prima chance è di marca bianconera: Caruso batte il corner, Lemey respinge ma il pallone torna sul piede di Rosucci che calcia a colpo sicuro, il tiro però è centrale e il portiere non ha problemi a far sua la sfera.
Un minuto dopo arriva subito un episodio dubbio: Cernoia lancia a rete Hurtig, Filangeri sposta leggermente Hurtig colpendola all'ingresso dell'area di rigore, l'attaccante svedese cade ma riesce a calciare ugualmente seppur in maniera debole, Lemey fa scudo ed evita il gol ma le proteste bianconere ci sono per quello che poteva essere un calcio di rigore, l'arbitro Acanfora della sezione di Castellamare di Stabia lascia tuttavia proseguire.
Il piano della Juve è quello abituale: iniziare a scaldare "i motori" nelle fasi iniziali per poi spingere sempre più frequentemente verso l'area di rigore avversaria.
È in questo modo che le Women creano altri pericoli in avanti: prima la conclusione di Pedersen alta sopra la traversa, così come il potente tiro di Staskova intercettato da Orsi.
Il Sassuolo si copre bene in difesa creando un muro che favorisce le ripartenze in avanti ed è così che Pedersen, dopo diciannove minuti di gioco, viene ammonita fermando fallosamente Pirone lanciata a rete.
I primi brividi per la difesa della Juventus Women arrivano al 31': l'ennesimo contropiede del Sassuolo questa volta vede Brignoli vincere un rimpallo ed effettuare un cross basso che attraversa tutta l'area, Boattin successivamente recupera palla e allontana la minaccia e poco dopo un tiro a effetto di Pirone crea un altro grattacapo alla retroguardia bianconera con la palla che si abbassa improvvisamente e termina di poco alta sopra la traversa.
Il pressing alto del Sassuolo complica ulteriormente la gara a una Juventus che è costretta a lottare su ogni pallone per non favorire ulteriori ripartenze offensive; d'altra parte le campionesse d'Italia in carica provano a scardinare il muro alzato dalla difesa neroverde con rapidi scambi e con soluzioni dalla breve distanza.
L'episodio chiave arriva a cinque minuti dal termine del primo tempo: Caruso prende palla e arriva in area, Lenzini (ex della gara ma di proprietà bianconera) anzichè temporeggiare la atterra e il direttore di gara non può far altro che assegnare il calcio di rigore: con Girelli inizialmente in panchina, è Cernoia che si incarica del tiro dagli undici metri che spiazza Lemey e porta avanti le bianconere in una gara davvero dura e ardua più di quanto era preventivabile.
Due minuti dopo la difesa del Sassuolo in maniera provvidenziale nega la gioia del gol a Pedersen che al centro dell'area raccoglie un cross basso di Rosucci e calcia di prima intenzione, il suo tiro è ribattuto in extremis. Terminano così i primi quarantacinque minuti di gioco.
Nel secondo tempo arriva subito l'affondo delle Women: Hurtig fa valere la sua fisicità su Filangeri ed effettua l'assist per Cernoia che colpisce malissimo il pallone che tuttavia lentamente finisce in fondo alla rete. E' subito 2-0 Juventus con la doppietta del numero sette bianconero.
La gara finisce inevitabilmente sui binari giusti, va fatto un grosso plauso, a queste ragazze perchè alla vigilia non era affatto scontato nonostante il ruolino di marcia pressochè perfetto in campionato.
Cernoia a metà gara sfiora la tripletta personale, il suo missile dal limite dell'area però colpisce in pieno la traversa, mentre l'unico brivido per la difesa juventina è il rasoterra del prodigio Bugeja, che termina di pochissimo fuori.
Nella ripresa entrano in campo Matilde Lundorf, Annahita Zamanian, Maria Alves, Michela Giordano e Alice Berti, rilevando Boattin, Rosucci, Hurtig, Pedersen e Hyyrynen, ed è proprio Maria Alves che sfrutta al meglio una palla in profondità di Caruso per colpire d'esterno destro e siglare il gol del 3-0 che chiude ogni discorso.
Non accade più nulla di veramente rilevante è una vittoria preziosissima per la Juve, la diciottesima, che consolida ulteriormente la leadership e l'imbattibilità nel torneo, oltre a garantire l'aritmetica qualificazione alla prossima Women's Champions League.
Va ribadito: non era facile. Il Sassuolo di mister Piovani è l'autentica rivelazione di questo campionato e prima di questo match non era mai stato sconfitto sul proprio terreno di gioco.
Si può dire che le Women hanno compiuto una impresa, che le spinge sempre di più al quarto Scudetto consecutivo quando mancano quattro giornate al termine. Manca solo la matematica, ora l'attenzione dev'essere rivolta completamente alla semifinale di ritorno contro la Roma in Coppa Italia in programma tra una settimana.
Non si può e non si deve sbagliare: sarà una partita al limite, più di quanto lo sia stato il match d'andata, ma questa squadra può e deve farcela, per arrivare al 30 maggio da favorita e centrare quello che è un obiettivo ancora e pienamente realizzabile: il triplete composto da Supercoppa Italiana, campionato e Coppa Italia.
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