All’Allianz Stadium la Juventus Women ci mette anima e corpo, ma il Lione passa al minuto 88 e mette un piede abbondante agli ottavi di finale. Le bianconere però hanno dimostrato di poter tener testa anche a una squadra come quella transalpina, vincitrice delle ultime cinque edizioni della Uefa Women’s Champions League.
Nonostante l’assenza di Sofie Pedersen causa positività al Covid-19, Coach Rita Guarino conferma l’ormai collaudato 433 a trazione tutta anteriore: Giuliani tra i pali, difesa con Hyyrynen, Gama, Sembrant e Boattin; in mediana con Galli e Cernoia c’è Arianna Caruso a supporto del tridente super offensivo Girelli-Hurtig-Bonansea.
LA CRONACA:
L’avvio di gara come prevedibile è targato Lione, e dopo soli due minuti Laura Giuliani deve già compiere un miracolo sul colpo di testa ravvicinato di Gunnarsdottir. Le francesi sembrano da subito dominare la gara ma la Juve con coraggio e una qualità sempre maggiore inizia a costruire gioco e manovrare con personalità. Ancora una volta gli elogi sono per Arianna Caruso, che con una “veronica” si libera in mezzo a due e innesca Bonansea, bravissima a servire Hurtig sulla corsa: il mancino della svedese tuttavia si spegne a lato.
Fuoco di paglia? Assolutamente no. Rita Guarino ha preparato benissimo questa gara e i risultati si vedono: Girelli tiene palla, la squadra sale, Caruso allarga per Bonansea, libera di scappar via sull’out di destra e sparare al centro per Lina Hurtig, che di testa supera l’uscita di Bouhaddi firmando un vantaggio davvero meritato.
La reazione delle campionesse d’Europa in carica si vede verso il 22esimo con una gran conclusione volante di Gunnarsdottir su cui Giuliani si oppone alla grande.
Al minuto 30 tuttavia arriva la prima beffa di giornata: Bonansea interviene su Majri, fuori area per tutti tranne che per la direttrice di gara Hussein che indica il dischetto. Giuliani intuisce ma la conclusione di Renard è imparabile: 1-1.
Il gol subìto risveglia le campionesse d’Italia: Hurtig recupera palla sull’ultimo difensore ospite e si lancia in solitaria verso la porta, sparando però incredibilmente addosso a Bouhaddi.
La rete del 2-1 tuttavia arriva pochi minuti più tardi, quando Buchanan devia nella propria porta un traversone proprio di Hurtig, ben innescata da un’azione personale di Bonansea, oggi in grande spolvero rispetto alle ultime apparizioni.
La prima frazione termina con le bianconere meritatamente in vantaggio.
In avvio di ripresa il copione rimane grosso modo il medesimo, con le francesi ovviamente proiettate maggiormente avanti ma con una Juve sempre ben messa in campo in entrambe le fasi - grande lavoro in copertura di Hurtig e Bonansea, quasi esterne in un 451 - e ordinata in fase di ripartenza.
Dopo una prima fase in cui l’unica vera occasione è un colpo di testa a lato di Renard, il Lione trova il pari al minuto 68: Buchanan serve magistralmente Malard in profondità, con quest’ultima che sfrutta una leggera indecisione tra Gama e Boattin beffando Giuliani in uscita.
La rete del 2-2 spegne leggermente le bianconere che appaiono meno brillanti in zona offensiva, con Staskova (subentrata a Girelli) troppo isolata in mezzo alla coppia centrale ospite. Coach Guarino prova a inserire forze fresche con Maria Alves al posto di Bonansea, ma anche la freccia brasiliana non riesce a rendersi particolarmente pericolosa. A 7 minuti dal termine è infine Martina Rosucci a rilevare Hurtig, il cambio è utile per dare un po’ di solidità in più alla squadra in vista del forcing finale del Lione.
Proprio nei minuti di recupero arriva il colpo del k.o. francese da parte di Kumagai, fortunata nel trovarsi il pallone scoperto in area piccola in seguito a una serie di rimpalli.
È l’ultimo episodio della gara, che si conclude quindi sul 2-3 in favore dell’OL.
IL COMMENTO:
Termina così una sfida piuttosto emozionante, nella quale la Juventus Women ha messo davvero in campo tutto ciò che aveva, venendo punita in modo forse troppo severo da parte della squadra campione d’Europa in carica nei minuti finali.
La differente potenzialità dei singoli è senza dubbio stata un fattore ma meno influente di ciò che a primo impatto si potrebbe pensare: alzato il livello della competizione, è automaticamente cresciuta anche la qualità delle giocate mostrate dalle nostre ragazze, ormai stabilmente nel giro delle proprie nazionali e con più di qualche apparizione in palcoscenici importanti.
Si sono visti moltissimi scambi di prima, sovrapposizioni, triangoli, accelerazioni e palle filtranti, tutte note che sono ampiamente nelle nostre corde ma che nelle ultime gare di Serie A sono un po’ venute a mancare nonostante i risultati sempre positivi.
Anche sotto l’aspetto del gioco “senza palla” i miglioramenti sono sempre più tangibili: Gama, Sembrant, Boattin e Hyyrynen hanno mantenuto alta la concentrazione per tutti i 90 minuti, replicando raddoppi e uscite sull’avversario degne dei Cuadrado e De Ligt visti la sera prima al Camp Nou, tant'è che eccezion fatta per il secondo gol, le altre occasioni sono arrivate dal dischetto, su un rimpallo un po’ casuale e con conclusioni dalla distanza.
Gli stessi elogi vanno anche al centrocampo e al reparto offensivo bianconero, capace di creare svariate occasioni da gol sfruttando la capacità di Girelli di far salire la squadra e innescando la velocità di Hurtig e Bonansea sulle corsie laterali.
Andare a vincere al Park OL suona come una “mission impossible”, soprattutto contro questo Lione a tratti ingiocabile, ma la Juventus Women ha dimostrato di potersela vedere contro qualsiasi avversario, perciò appuntamento fissato per martedì 15 dicembre alle ore 19.00.
Nel frattempo, sabato sarà di nuovo campionato con la sfida interna contro la Roma, fischio d’inizio alle 12.30 all’“Ale&Ricky” di Vinovo.
Fino alla fine!
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