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Immagine del redattoreLino Basso

Benvenuti al Bonansea show: la Juventus Women fa sua la Supercoppa Italiana

Immense, ciniche e mai sazie: è sempre così che vorremmo vederle. La Juventus Women vince la Supercoppa Italiana ai danni della Fiorentina grazie a una doppietta di Barbara Bonansea, in uno stato di forma stellare.


Coach Rita Guarino conferma ancora una volta il 4-3-3, ma con i rientri dal primo minuto di Laura Giuliani tra i pali e di Sofie Pedersen a centrocampo. C'è il ritorno anche di Valentina Cernoia, anche se inizialmente dalla panchina, mentre Lina Hurtig viene riconfermata nel tridente offensivo insieme a Barbara Bonansea e Cristiana Girelli.


I primi tentativi sono di marca bianconera: prima Bonansea e poi Caruso calciano dalla distanza, ma entrambe le conclusioni non inquadrano la porta. La Fiorentina risponde poco dopo con un tentativo di Bonetti, Giuliani però non ha problemi a far suo il pallone.


Dopo i primi quindici minuti di studio, la Juventus Women inizia a spingere sull'acceleratore: una sponda di Girelli non trova pronte a ribattere in rete nè Hurtig nè Caruso per questione di centimetri, subito dopo un tiro in area di Bonansea viene respinto, e infine una girata al volo, di prima intenzione, di Hurtig trova l'ottima opposizione di Schroffenegger.

L'undici bianconero deve fare i conti con i grandi interventi dell'estremo difensore viola, che si ripete su un tiro in area di Girelli, in questo caso un po' egoista poichè Hurtig era in buona posizione, e su un colpo di testa di capitan Gama , salvando così più volte il risultato.

Le Women spingono sempre di più, ma la difesa viola riesce a metterci una pezza sulla conclusione di Pedersen, ben indirizzata in porta, mentre in difesa si corrono pochi pericoli rilevanti, con Giuliani sempre vigile e padrona dell'area.


Dopo una conclusione imprecisa di Hurtig, arriva finalmente il vantaggio bianconero: Bonansea prende palla e supera agevolmente Zanoli, il suo tiro non è irresistibile ma questa volta l'estremo difensore viola non è impeccabile, anzi, non è esente da responsabilità e il pallone finisce all'angolo sinistro. La Juve si porta così meritatamente in vantaggio, per quantità di occasioni da gol create e per aver costretto la Fiorentina a rimanere bloccata nella propria metà campo per i restanti trenta minuti del primo tempo.

Nella ripresa la sinfonia è la stessa, o quantomeno molto simile: la Fiorentina prova alcune accelerate improvvise e sfruttare i contropiedi ma è sempre la Juventus Women a rendersi più pericolosa.


Non a caso, al 54' arriva l'ipoteca sul match: un lancio in area di rigore viene respinto di testa da Zanoli, la palla arriva così a Bonansea che dal limite colpisce al volo e da una traiettoria precisa dove Schroffenegger non può veramente arrivarci. E' 2-0 J-Women, è veramente un affondo che inizia a indirizzare il trofeo in direzione di Vinovo, ma la gara è ancora lunga, nonostante le bianconere amministrano al meglio le folate offensive viola.

Bonansea è una continua spina nel fianco della difesa avversaria, che deve metterci una pezza anche sull’assist per Girelli e sul tiro dal limite dell’area di Boattin. Proprio quest’ultima è protagonista di un gran tiro da fuori area che per poco non trova la rete, complice anche la determinante deviazione di Schroffenegger che tocca la palla quel poco che basta per mandarla sulla traversa.


Su capovolgimento di fronte, Giuliani interviene provvidenzialmente su Sabatino, pronta a sfruttare un lancio in area, mentre il tiro di Adami termina a lato non di molto.


Inizia poi la girandola dei cambi: dentro Cernoia, Rosucci, Staskova e Lundorf, fuori Bonansea, autentica woman of the match, Caruso, Hurtig e Hyyrynen. La Juventus sfiora il terzo gol con Galli, che sbuca in area avversaria ma trova l'opposizione di piede di Schroffenegger, e con Girelli.


Non accade più nulla di rilevante, ed è così che la Juventus vince la sua seconda Supercoppa Italiana consecutiva, bissando così il successo della scorsa stagione sempre contro la Fiorentina, al termine di una gara giocata meglio rispetto alla semifinale con la Roma, e disputata con maggior cinismo e lucidità.


C'è chi diceva che erano in fase calante, e c'è chi diceva che Bonansea non serviva più a questa squadra, poichè ormai era da considerarsi una calciatrice finita.

Nel mentre che il sottoscritto sceglie se ridere con popcorn alla mano o mandare sonoramente a quel paese questi "espertoni", ciò che conta oggi è che queste ragazze sono scese in campo con un atteggiamento totalmente diverso rispetto alla semifinale con la Roma, specialmente a livello mentale. Può cambiare il format del trofeo in palio, e può cambiare, anche se di poco, la rosa a disposizione, ma la storia è sempre la stessa: la Juventus Women vince, e conquista la seconda Supercoppa Italiana consecutiva. Oggi sono loro, la cosidetta "storia di un grande amore".


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