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Immagine del redattoreAndrea Giostra

Pronti per Juventus-Atletico Madrid: questa è già la Juve di Sarri.



“Prima ero un talebano perché volevo giocare sempre il mio calcio, adesso non va bene perché mi sto adeguando alle caratteristiche dei miei giocatori”.


Così Maurizio Sarri, alla vigilia di Juventus – Atletico Madrid, risponde per le rime a chi sostiene che i risultati della Juventus siano da attribuire al talento dei singoli, capaci di risolvere le partite con giocate episodiche, piuttosto che all’efficacia dei suoi schemi e delle sue idee di gioco.


Come dargli torto?


L’allenatore toscano ha iniziato il suo percorso alla guida dei bianconeri con grandissima intelligenza. È partito convinto di poter attuare la sua idea di calcio ed inserirla nelle corde della squadra bianconera, ma senza arroganza ed in modo saggiamente cauto.


Lavorando quindi ad un progetto volto a valorizzare il possesso palla, gli scambi stretti in verticale, e in generale il predominio territoriale durante le partite, ha comunque usufruito di alcune delle caratteristiche tipiche della Juventus degli ultimi anni, quali la capacità di difendere “bassa” con grande efficacia, ed un temperamento forte che ha permesso di portare a casa alcune partite “sporche” (vedasi il match di sabato a Bergamo).


Tutto ciò con discreto profitto: primi in campionato ed imbattuti, primi nel girone di Champions ed imbattuti (tocchiamo ferro, ndr.).


Il miglioramento sul piano del gioco arriverà, ma sarà sempre raccordato al dna di questa squadra, che tutti conosciamo bene. Lo stesso Sarri, in conferenza, ha ribadito che “i percorsi di crescita non sono sempre graduali ed in ascesa, anzi sono caratterizzati da fasi alterne, da alti e bassi”.


La partita con l’Atletico Madrid, nonostante alcune defezioni, sarà un possibile spartiacque nella valutazione della crescita della squadra.


Questo in quanto le migliori prestazioni offerte sino ad ora sono arrivate contro gli avversari di maggiore caratura (Napoli, Inter, andata con i colchoneros) e, nonostante possa bastare un punto per vincere il girone, sono convinto vedremo una Juve gagliarda ed intelligente, capace di mescolare idee di gioco del mister, caratteristiche scolpite nello scorso ciclo, e capacità di esaltare le individualità dei singoli.


La sintesi delle qualità di una grande squadra, insomma.


(Andrea Giostra)

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