Saper dare tempo è sempre stato indispensabile. Così come nella vita, anche nel calcio non si può a sfuggire da questa regola. Pirlo lo disse dopo la partita contro il Crotone: «siamo una squadra giovane e abbiamo bisogno di tempo».
Dalle prime esibizioni, dove si notava una squadra volenterosa ma ancora in costruzione, alla squadra attuale, dove si stanno notando sempre più i progressi e gli affinamenti ai principi di gioco.
La tendenza positiva in realtà era già visibile, seppur in forma timida e insicura come un bimbo nei primi passi, e lo spartiacque sembra essere stato proprio la deludente prestazione con l'Inter.
Dopo quella partita, i bianconeri hanno giocato altre quattro volte vincendo sempre, senza subire reti e soprattutto convincendo.
Contro In Napoli, in Supercoppa, la Juventus ha giocato la partita con grande mentalità, nonostante venisse dalla brutta sconfitta di Milano. In Coppa Italia contro la Spal, poi, si sono visti diversi minuti di gioco tutti sotto la linea della palla. Con il Bologna si è vista una partita fisica di grande movimento, mentre contro la Sampdoria una gara da squadra matura.
La partita
Ranieri decide di presentare due linee compatte tra loro in 6/7 metri al massimo, togliendo spazi e linee di passaggio. Nei primi 20 minuti la compagine di casa è una barriera frangiflutti ben coordinata (grande lavoro del tecnico romano) che rende difficili le iniziative dei bianconeri.
Al 19° minuto si vedono entrambi i dettami di gioco di Pirlo. Recupero palla e verticale. Cuadrado ruba infatti palla ai blucerchiati girandola subito a Bentancur, il giocatore uruguayano lancia di prima intenzione Morata che passa a Ronaldo che rifinisce per Alvaro entrato in area che apparecchia per Chiesa, tutto in soli 8 secondi.
Da quel momento e fino al 60° la squadra di Pirlo si può definire in controllo. Buoni i movimenti tra reparti, ottime le chiusure difensive, il rientro a pieno regime di Chiellini è un toccasana per i torinesi.
La giovane linea mediana con Bentancur, Arthur e McKennie giostra molto bene, il brasiliano detta i tempi e mette ordine ripulendo parecchi palloni, il Texano con il suo moto perpetuo riesce ad inserirsi e tornare sempre garantendo copertura e recuperi.
Ma è soprattutto Rodrigo - con 16 contrasti vinti, 107 palloni giocati di cui 48 nella metà campo Doriana - a primeggiare con la sua terza partita consecutiva di ottimo livello.
Scrivemmo tempo fa sui bei segnali dal futuro - https://www.juniverse.eu/post/mi-piace-l-odore-del-napalm-di-mattina-juventus-atalanta-segnali-dal-futuro - notiamo oggi che è lo stesso centrocampo di allora e forse non è un caso.
Ronaldo ancora in ombra?
Intanto il portoghese entra in entrambi i gol, rifinitura per Morata sul primo, lancio per Cuadrado sul secondo.
Leggenda vuole che in questo periodo CR7 abbia sempre una flessione, più numerica che sostanziale, e che da marzo in poi torni ad essere il pericoloso squalo che tutti conosciamo. Se si confermerà questa abitudine, potrà essere una buona notizia in vista della campagna d’Europa.
La Juventus sta prendendo forma, abbandonando definitivamente la forma dell'acqua.
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