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  • Nicola

Massimiliano Allegri l'uomo che salì la collina e scese da una montagna

La magica serata dei bianconeri parte dalla conferenza stampa di Massimiliano Allegri, che si è ripreso la Juventus.

Una conferenza veramente notevole per la forza dei messaggi inviati.

Raramente si vede in campo ciò che i tecnici chiedono e dichiarano in conferenza stampa.

Ieri Acciughina ci è riuscito, e la percezione intima quasi nascosta per pudore che si potesse fare bene la si è avuta proprio dopo l'incontro con la stampa di martedì.


Allegri vince dove la stragrande maggioranza o la totalità degli allenatori si deprime, nelle difficoltà, le difficoltà di mettere in campo una squadra.

Con un solo elemento di ruolo, Moise Kean, il tecnico toscano stupisce presentando davanti Bernardeschi e Chiesa, per sfruttare l'abilità negli strappi di Federico e la grande resistenza e disponibilità tattica del carrarino.


In campo la squadra è sembrata sempre viva, attenta, reattiva e determinata.

Costantemente con le idee chiare sul da farsi di tutti gli undici, con livelli elevatissimi di concentrazione. - qui l'azione del gol in tre passaggi -

Si sono visti pochi errori e perlopiù in fase di rifinitura o conclusione.

Linee molto compatte e movimenti sincroni con reparti sempre collegati tra loro.

La partita di ieri può essere un chiaro esempio della mano di un tecnico.

Saper difendere è un valore e non una vaga opzione.

Paradossalmente la Juventus ha corso due rischi in contropiede tra il 75' e 80' minuto perché molto alta a pressare.


Ma restiamo sul tecnico livornese. Tra i vari passaggi questo è uno tra quelli che più hanno dato l'idea di forza mentale:

“Anche nel mio nuovo contratto ho fatto mettere la clausola premio per la vittoria della Champions" – come fece inaspettatamente nel suo primo anno. - "Io ho l’ambizione, la passione, l’emozione e il desiderio di vincere la Champions League, è questo che ti porta a fare delle cose straordinarie. Solo così puoi arrivare in cima.

Poi, non so se ci arriveremo, ma l’obiettivo è là, e bisogna andarlo a prendere. Questo fa la differenza.”


Se si uniscono le parole alla prestazione di ieri sera, si può fare un paragone con un film del 1995, L'inglese che salì la collina e scese da una montagna, dove un intero paesino del Galles per restare nelle cartografie si unì per innalzare la collina fino a montagna.

Ieri dopo tantissimo tempo si è avuta la percezione di squadra.

Un ultima nota sulla sontuosa prestazione di Leonardo Bonucci dove, tra l'altro, ha applicato la sua intelligenza tattica contro il pericolo Lukaku

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