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Immagine del redattoreLino Basso

La più amara delle vittorie: la Juventus Women batte la Roma ma è eliminata dalla Coppa Italia

In una gara dai mille capovolgimenti di fronte, la Juventus Women viene eliminata dalla Coppa Italia: a centrare la finale è la Roma, sconfitta 3-2 oggi, ma che grazie alla vittoria per 2-1 nel match d'andata potrà affrontare il Milan il prossimo 30 maggio. Il gol di Pedersen illude le bianconere, diventano poi irrilevanti le due reti in pieno recupero di Girelli e Gama.


Coach Rita Guarino opta come sempre per il 4-3-3, dove le uniche variazioni di formazione sono Linda Sembrant al centro della difesa e Cristiana Girelli in avanti nel trio offensivo. Tra i pali c'è Laura Giuliani, ai lati Tuija Hyyrynen e Lisa Boattin con capitan Sara Gama a ereggere il muro centrale con Sembrant, mentre a centrocampo ritroviamo Martina Rosucci, Arianna Caruso e Sofie Pedersen. Come già detto, torna dal 1' Girelli nel tridente d'attacco dopo il riposo precauzionale nell'ultimo turno di campionato, ad affiancarla ci sono Valentina Cernoia e Lina Hurtig.


Al primo minuto c'è già una grande occasione per sbloccare le marcature: Cernoia serve un ottimo pallone filtrante per Hurtig che si ritrova da sola davanti a Ceasar, quest'ultima però la ipnotizza e respinge il tiro del centravanti svedese, salvando così il risultato.

É una Juventus che non può far altro che attaccare ed è palese la volontà di sbloccare subito il match, ma deve anche avvedersi delle intenzioni della Roma, che non vuole di certo difendere il vantaggio maturato nel match d'andata.


Le giallorosse si rendono infatti pericolose tre minuti più tardi: Thomas fornisce l'assist a Serturini che salta Sembrant e, grazie a un rimpallo, anche Gama. La palla attraversa pericolosamente la porta di Giuliani ma Boattin interviene in maniera provvidenziale per due volte, evitando anche l'arrivo di Bonfantini, salvando quello che poteva essere il gol del vantaggio delle giallorosse, che avrebbe probabilmente tagliato le gambe alle bianconere a cui sarebbe bastato un gol, senza subirne, per strappare il pass della finale.


Si lotta prevalentemente a centrocampo, con le Women che cercano ossessivamente spazi per presentarsi nuvoamente davanti alla porta mentre la Roma, come da copione, la mette sul fisico come nella gara d'andata, cercando di sfruttare il contropiede per mettere pressione alla difesa bianconera.


La Juventus Women crea un’altra occasione da gol: Rosucci porta avanti una ripartenza e passa la palla a Hurtig, il tentativo di quest'ultima è più un cross che un tiro e la sfera termina a lato. Poco dopo Caruso vede libera Cernoia, che tenta la soluzione dalla distanza: il suo tiro è ben calibrato, ma Ceasar si distende e blocca il pallone.


La J-Women continua a mettere pressione alla difesa giallorossa, e trova il fondamentale gol del vantaggio al 18': un assist un po' lungo per Caruso permette alla centrocampista bianconera di recuperare ugualmente la palla e crossarla al centro dell'area, Pedersen è sbilanciata ma colpisce ugualmente di testa, con il pallone che termina prima sul palo e poi in rete.


É il tanto cercato e importantissimo vantaggio per la Juventus Women, valevole per l'accesso in finale di Coppa Italia, grazie alla centrocampista danese che in occasioni da dentro o fuori lascia sempre il suo marchio.

Il gol messo a segno scatena inevitabilmente la rabbiosa reazione della Roma, ma Giuliani chiude bene lo specchio della porta prima su Serturini e poi su Bartoli. Le bianconere però sfruttano sempre al meglio i contropiedi, e vanno vicine al raddoppio a metà del primo tempo: capitan Gama spazza via una azione offensiva della Roma, Linari effettua un retropassaggio di testa che però è corto e per poco non favorisce Girelli, che era pronta a superare Ceasar in uscita.


Ancora la Juve in avanti con Girelli, che su calcio piazzato di testa fa da sponda per Gama, che prova a colpire la palla in rovesciata ma per pochi centimetri non acciuffa la sfera.


É palese come le campionesse d'Italia in carica non si accontentino dell'unico gol che vale comunque la qualificazione in finale, e devono sudare le proverbiali sette camicie in difesa quando la Roma si riaffaccia con prepotenza nella propria area di rigore.


Proprio le giallorosse creano ulteriori pericoli in attacco: Giugliano mette in movimento Serturini, Giuliani prima esce dai pali e poi rientra in porta, il tiro di Serturini è ancora pericoloso e ben indirizzato, ma ancora una volta Boattin salva la porta e il risultato con un colpo di testa che lascia tirare un enorme sospiro di sollievo.


Le occasioni da gol fioccano da una parte e dall'altre, ed è di nuovo la Juve a crearne una: Girelli serve Caruso con un leggero pallonetto, il cross di quest'ultima è basso e teso, ma Hurtig è in ritardo e non ci arriva per pochi centimetri. Poco dopo un pallone filtrante di Giugliano taglia in due la difesa juventina ma fortunatamente Giuliani esce e ferma l'avanzata di Soffia, mentre il tiro di Cernoia è respinto ancora una volta da Ceasar, che si ripete poco dopo con un prodigioso intervento sul colpo di testa di Sembrant sugli sviluppi di un calcio d'angolo, negando un gol che sembrava già fatto.


Finisce così un primo tempo forsennato, palpitante e, come da previsione, molto fisico, che vede la Juve in vantaggio grazie al gol realizzato da Pedersen.


I ritmi elevatissimi del primo tempo non evitano che la seconda frazione di gioco si apra nel medesimo modo.


Al 57' Thomas porta via palla a Pedersen e crossa in direzione di Làzaro, l'attaccante spagnola di piatto spinge il pallone in rete ma al momento del lancio la sua posizione era oltre la linea difensiva, dunque l'arbitro Colombo annulla il gol per fuorigioco.


La difesa bianconera la combina grossa al 64': Bonfantini va via a Boattin e mette in mezzo un pallone che vede Sembrant clamorosamente mancare il bersaglio, Giuliani è presa in controtempo ma Thomas, a porta vuota, non ha la prontezza per spingere la sfera in fondo alla rete e il portiere della Juve riesce a recuperare palla evitando un enorme pericolo per la propria porta.


É una gara anche nervosa: i falli da ambo le parti non mancano, continui capovolgimenti di fronte possono ribaltare in un secondo una gara che, fino a quel momento, sembrava ancora sui binari giusti.


La Juve non riesce a chiudere il match ed è così che la Roma continua ad attaccare: la solita incursione di Serturini le permette di calciare, Giuliani non trattiene il pallone che, fortunatamente, termina in calcio d'angolo, che però sarà pesantissimo: sulla battuta, la palla arriva a Linari che di piatto serve Thomas, l'esterno francese questa volta è prontissima con il tap-in e beffa Giuliani.

La Roma trova così il pareggio, che vale i tempi supplementari: le Women sono palesemente tramortite dal gol subito e questo permette alle giallorosse di trafiggerle con il più classico dei colpi da KO. Ancora un corner questa volta trova la spizzata di testa di Lazaro, che anticipa sia Boattin che Giuliani, e segna il gol del sorpasso che a otto minuti dal termine vede la Roma in finale.

La Juve deve segnare, il tempo è poco, ma nonostante ciò le ragazze di coach Guarino vanno vicine a un clamoroso ribaltone: ancora una volta su corner, prima Girelli e poi Gama in pieno recupero segnano due gol che fissano il risultato finale sul 3-2 ma sono irrilevanti al fine dell'accesso in finale di Coppa. É una clamorosa eliminazione per le bianconere.

Finisce così con la più amara delle vittorie per le Women, che fino a metà gara avevano in mano il pass per l'atto conclusivo della competizione. Vanno fatti i complimenti alla Roma, che per questa stagione si merita anche l'appellativo di anti Juve, e si è "vendicata" con gli interessi dopo la sconfitta ai supplementari in semifinale di Supercoppa Italiana lo scorso gennaio. Le bianconere potevano chiudere la gara, ma non sono state in grado di chiudere definitivamente ogni discorso.


Forse è ancora presto per tirare le conclusioni a un mese dalla fine della stagione, ma questo mancato accesso alla finale contro il Milan potrà avere ripercussioni, specialmente sul mercato quando mancano all'appello tre rinnovi molto importanti. E nemmeno il quarto scudetto consecutivo sarà in grado di cancellarle.

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