Dopo i due pareggi con Roma e Crotone, la Juventus è chiamata alla conquista dei 3 punti contro il Verona di Ivan Juric. Si prospetta una sfida molto delicata, sia per le qualità dell’avversario, dimostratosi sempre ostico e ben organizzato, sia per l’imminente sfida di Champions League con Messi e compagni: una vittoria sarebbe infatti di vitale importanza per migliorare morale e consapevolezza, facilitando la preparazione al big match di mercoledì sera.
Dopo le ultime e poco convincenti sfide di campionato, la prima trasferta europea ci ha restituito una squadra ben messa in campo, capace di controllare il gioco e ricercare il gol con tranquillità ed equilibrio. Qualità che non dovranno mancare stasera contro la compagine veneta, sempre ordinata nel difendere a zona nella propria metà campo, mantenendo i reparti molto stretti. La chiave tattica potrebbe essere rappresentata da coloro che agiranno sulla trequarti avversaria, chiamati a facilitare la circolazione palla e a portare la prima linea di pressing.
In conferenza Mr Pirlo non si è nascosto: Dybala partirà titolare al fianco del ritrovato Morata, con Kulusevski e Ramsey pronti a contendersi l’ultimo posto disponibile. Il primo ha mostrato un rendimento incostante all’interno dei 90 minuti, pur risultando decisivo in molte occasioni pericolose, il gallese invece si conferma in un ottimo stato di forma, sia mentale che fisica. Con il ritorno in campo dal primo minuto della Joya, sarà interessante testare la convivenza degli interpreti e la disposizione scelta dal tecnico per farli rendere al meglio.
In fase di possesso, Ramsey ad oggi appare essere il più duttile, mentre sia Dybala che Kulusevski sono naturalmente portati ad attaccare dal centro-destra. Inizialmente tale tendenza potrà rappresentare un limite allo svolgimento dell'azione ma, con una accresciuta intesa, in futuro potrebbe rivelarsi un’importante arma tattica. Il sovraffollamento di questa zona di campo, con l’aiuto di Cuadrado ed uno dei centrocampisti, ci permetterebbe di liberare gli uomini chiave sulla sinistra (vedi Ronaldo più che Frabotta) e facilitare i tagli della punta davanti i centrali avversari (a riguardo vi consiglio di recuperare l’articolo di Elia Robino, pubblicato qualche giorno fa)
In fase di non possesso è ancora difficile intravedere i tanto professati principi di pressing alto e recupero repentino del pallone. Come fatto a Kiev, Pirlo potrebbe ancora privilegiare un pressing volto unicamente ad indirizzare la manovra avversaria sulle fasce, mantenendo in linea i quattro di centrocampo: scelta condivisibile considerando tempi di aggressioni non ancora perfetti e il rischio di prendere infilate centrali, dove finora nessuno degli interpreti provati ha garantito un filtro adeguato.
In attesa di Ronaldo e del primo big match della stagione, la speranza è quella di vedere ulteriori segnali di crescita da questa squadra, perché fa sempre bene ricordarlo: siamo solo all’inizio.
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