Juve Inter 0-0, e alle parole seguirono i fatti
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  • Immagine del redattoreFrancesco Rea

Juve Inter 0-0, e alle parole seguirono i fatti

Mai pareggio ha avuto sapore tanto dolce: ieri sera abbiamo centrato l’obiettivo massimo con il minimo sforzo, mettendo in campo quanto studiato appositamente e riducendo al minimo il dispendio di energie, aspetto fondamentale in un periodo di molte partite ravvicinate.

La Juventus, nell’ultimo periodo, è migliorata tanto in tutti i suoi effettivi, soprattutto nella consapevolezza con cui vengono preparate ed affrontate certe partite.

Nel bel mezzo del nostro processo di crescita a mio parere c’è stato un turning point determinante proprio nella sfida di campionato con i nerazzurri. Risuonano le parole di quel post partita, e col senno di poi se ne può giudicare l’immenso valore.


“Ricordiamoci di questa sconfitta. Ma non dimentichiamoci mai chi siamo”


Così twittava Giorgio Chiellini il 17 gennaio, il giorno successivo alla cocente sconfitta. Quella fu una partita dominata dai nerazzurri che fece calare più di qualche ombra sui bianconeri, incapaci di mettere in pratica una qualsiasi forma di reazione.


Nel post partita il difensore bianconero si presentò puntuale davanti ai microfoni, consapevole del fatto che le domande avrebbero seguito un’unica direzione, nell’intento di svelare il triste epilogo di un ciclo forse divenuto insopportabile.


Chi segue il mondo del calcio anche al di fuori del rettangolo verde, saprà certamente quanto la retorica e l’enfasi permeino ogni forma di comunicazione. Il rischio frequente è che il messaggio perda significato, che le parole dette siano proprio quelle che uno ci si aspetta. Questo raramente accade quando a presentarsi davanti ai microfoni sono personalità che preferiscono far parlare il campo e mai banale è il momento in cui decidono di farlo.


Ecco allora che l’attenzione sale quando li vedi apparire sullo schermo, sai già quale sarà la gravità delle dichiarazioni, quello che ancora non conosci è l’effetto che avranno sulla squadra. Qualcosa di molto simile accadde nel lontano 2015, quando dopo la sconfitta con il Sassuolo Patrice Evra lanciò chiari messaggi ai compagni più giovani e non: "Può darsi che qualche giocatore non sia consapevole della situazione".


Giorgio Chiellini non ha usato parole molto diverse, tra i tanti punti toccati un passaggio importante: "Gli anni passano per tutti, i cicli a volte finiscono. Noi stiamo cercando in tutti i modi di farlo continuare con il 10° scudetto ma non è assolutamente facile. Continuare ad avere il DNA Juventus non è facile”.


Da quella sera qualcosa è cambiato. La squadra si è compattata e Pirlo è stato bravo a non perdere fiducia su quanto costruito in pochi mesi. Non a caso ne ha beneficiato in particolare la fase difensiva che, a sua volta, ha conferito maggiore solidità e sicurezza all’intera squadra.


Ecco un altro passaggio importante (n.d.r.), che sembra suonare come preludio del nuovo schema tattico interpretato nelle ultime partite: "Questo è stato un colpo importante, ma ora non dobbiamo mollare e dobbiamo ripartire. Nelle partite arriva il momento in cui essere umili e accettare che gli altri tengano la palla".


Non possiamo sapere se in questo momento complicato di partite ravvicinate Pirlo si sia confrontato con i senatori per adottare la strategia migliore, ma non è difficile crederlo.

Al netto di questo, è sempre bello vedere come, in questa squadra, alla parole seguano i fatti.

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