La Juventus centra un incredibile record: ventidue vittorie su altrettante gare di campionato, e arriva in un autentico show contro l'Inter. Finisce 4-0 al JTC di Vinovo, con le reti di capitan Sara Gama, Cristiana Girelli (22 su 22 e titolo di capocannoniere per il secondo anno consecutivo), Arianna Caruso e Tuija Hyyrynen.
Coach Rita Guarino, alla sua ultima apparizione sulla panchina bianconera, considerate anche le assenze di Lina Hurtig e Maria Alves (oltre alla lungodegente Linda Sembrant), torna a un classico 4-3-3: Giuliani tra i pali, Hyyrynen e Boattin ai lati della difesa, coadivuate da Sara Gama e Cecilia Salvai. A centrocampo è Annahita Zamanian ad affiancare Arianna Caruso e Martina Rosucci, mentre il trio offensivo è composto da Andrea Staskova, Cristiana Girelli e Barbara Bonansea.
Passano solo tre minuti, e le bianconere sbloccano subito il match: un corner calciato da Zamanian trova Gama che, indisturbata, di piatto appoggia in rete. È subito 1-0, con il capitano juventino che corre verso la panchina ad abbracciare coach Guarino e le compagne.
Passano appena sessanta secondi, e la Juve si porta subito sul 2-0: ancora Zamanian, ispiratissima, calibra un bel cross per la testa di Cristiana Girelli, che di testa supera Marchitelli e mette a segno il ventiduesimo centro in altrettante gare di campionato, e che le valgono il titolo di capocannoniere per il secondo anno consecutivo.
Partenza incredibile quella della Juventus Women, che non accenna minimamente a fermarsi: prima Zamanian, e poi Girelli, vanno vicinissime al terzo gol dopo appena sei minuti di gioco (sì, solo sei minuti), ma questa volta Marchitelli e poi Pandini salvano sulla linea di porta.
È una J-Women che attua un pressing letteralmente asfissiante, nonostante non abbia più nulla da chiedere a questa Serie A 2020-21, mentre l'Inter non è minimamente scesa in campo, e la dimostrazione arriva all'11': Hyyrynen scambia con Rosucci, che a sua volta vede Caruso libera; la centrocampista ha il tempo di controllare la palla e lasciar partire un diagonale preciso che si infila all'angolino basso di destra. Non siamo minimamente vicini a metà gara, e siamo già sul 3-0.
La Juve è come la Claressa Shields o la Katie Taylor del pugilato, che suona letteralmente l'Inter come il più inerme e rassegnato degli avversari, e non intende minimamente fermarsi qui nonostante ci sia già una seria ipoteca sulla vittoria finale, attuando una pressione costante e continua sulla portatrice di palla.
Al 18' arriva anche il quarto gol a tinte bianconere: Girelli disorienta la difesa avversaria con una serie di dribbling, e serve Bonansea che di prima smarca Hyyrynen lasciata incredibilmente sola nell'area piccola per il più comodo e facile dei gol. È un bellissimo show oltre che una magnifica dimostrazione di forza quella che si vede in campo, e dopo neanche venti minuti di gioco, la Juve conduce già per 4-0.
Arrivano altre opportunità per dilagare ulteriormente: un corner di Zamanian pesca Gama che stoppa il pallone e inventa una traiettoria insidiossima, e che vede Marchitelli negare la gioia della doppietta al capitano juventino con un ottimo intervento togliendo la palla sotto l'incrocio dei pali. Successivamente sempre Girelli raccoglie l'assist di Zamanian e calcia a botta sicura, ma anche questa volta l'estremo difensore nerazzurro si oppone con un gran intervento.
La reazione dell'Inter arriva con un pericoloso colpo di testa di Tarenzi, ma Giuliani ha i riflessi pronti e sventa la minaccia con una grande respinta. Un'altra occasione per portarsi sul 5-0 arriva sull'asse Rosucci-Bonansea: la centrocampista libera l'attaccante che arriva indisturbata in area, ma anziché calciare preferisce restituire il favore alla compagna di squadra e la palla si spegne sul fondo.
È un continuo assedio quello della Juve, ma il primo tempo termina così, con un dominio assoluto, in una gara già decisa e mai messa in discussione.
Nella ripresa fa il suo ingresso Doris Bacic, per concedere una giusta passerella a Giuliani. Gama devia subito una pericolosa conclusione di Tarenzi, mentre viene sciupata un'altra chance per allargare ulteriormente lo score: Bonansea arriva al limite dell'area e allarga sulla destra per Girelli; la bomber bianconera anzichè tirare decide di restituire l'assist per BB11, ma quest'ultima, per un soffio, non arriva sulla sfera. Al 53' c'è il più doveroso e giusto dei tributi: il portiere dell'Inter, Marchitelli, esce dal campo, e raccoglie tutti i scroscianti applausi e gli abbracci delle calciatrici bianconere e nerazzurre. La maggior parte delle nostre beniamine è stata a lungo compagna in Nazionale e ai tempi del Brescia di questa calciatrice trentaseienne che ha dato tanto al movimento italiano, e che ha deciso di congedarsi dal calcio giocato. Oltre i colori, oltre la maglia, Marchitelli è una delle donne più rappresentative e importanti che il calcio femminile abbia mai avuto.
È sicuramente un secondo tempo meno intenso del primo, anche in virtù del risultato già ampiamente ottenuto. Per la Juventus Women entrano in campo Sofie Pedersen, Matilde Lundorf e Michela Giordano, rispettivamente per Zamanian, Hyyrynen e Boattin. Successivamente sarà anche la volta di Sara Caiazzo, difensore classe 2003, per anni colonna portante della formazione Under19 con la quale ha vinto due tornei di Viareggio. Esce una infortunata Cecilia Salvai, che pare abbia rimediato un risentimento muscolare alla coscia destra.
Al 75' arriva la tanto cercata quinta rete: Pedersen con un passaggio smarcante libera Staskova che in area, tranquillamente, supera in diagonale Aprile e segna il suo ottavo centro in questo campionato. È una Juve che dilaga, nonostante i ritmi siano indubbiamente calati.
Nel finale ci riprovano Staskova, Gama e Caruso, ma la retroguardia nerazzurra riesce in qualche modo a evitare il sesto gol, e la gara termina così, con un trionfo che vale il record difficilmente eguagliabile di ventidue vittorie su ventidue gare di campionato.
È il trionfo di un intero gruppo, che quattro anni fa si riuniva dando vita alla formazione femminile della Juventus, conquistando subito il primo Scudetto della sua storia, e che in questo percorso ha portato altri tre titoli italiani, due Supercoppe e una Coppa Italia. Già, quella Coppa Italia che è l'unico neo di questa stagione, e che sarà contesa tra Milan e Roma il prossimo 30 maggio.
È tempo di sorrisi, anche di lacrime, perché è stata l'ultima gara in panchina per coach Rita Guarino, colei che ha saputo assemblare una corazzata per portarla verso tanti, tantissimi successi in Italia. La Champions League è stata sempre la nota dolente, ma che non scalfisce il lavoro suo e quello dello staff che l'ha sempre supportata e guidata ai grandi successi ottenuti sin qui.
Probabilmente, sarà anche l'ultima apparizione in maglia bianconera di Barbara Bonansea e Laura Giuliani, due colonne portanti e fondamentali per questa squadra, e indubbie artefici di tutti i trofei conquistati nella breve ma importante storia bianconera femminile: se la prima è destinata a una esperienza estera, la seconda è sempre più vicina al Milan. Il calciomercato però, per ora, può ancora attendere: ora concentriamoci su questa corazzata, che ha trionfato ancora una volta, e che ha saputo imporre il suo dominio sulle avversarie, Coppa Italia a parte.
Oggi bisogna brindare, festeggiare, sorridere: per la commozione legata al calciomercato in arrivo, ci sarà tempo. È logico e naturale affezionarsi a qualche giocatrice (il sottoscritto ne sa qualcosa), ma non bisogna mai dimenticarsi una cosa: le persone, o calciatrici, vanno e vengono. La Juve resta. SEMPRE. E FINO ALLA FINE.
E non è detto che il ciclo sia finito: colui che pare sarà la nuova guida tecnica, Joe Montemurro, ex Arsenal, potrebbe portare quella giusta esperienza per continuare a far bene in Italia, ma soprattutto in Europa, con il nuovo format della Champions League, adeguato alla competizione maschile.
E ora, via ai festeggiamenti.
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