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Finale! La Juve U23 ribalta il risultato dell'andata con un'impresa storica che può valere i playoff

Dopo circa un anno e mezzo dalla fondazione di questa squadra, si può sostenere, senza timore d'essere smentiti, che nella giornata di ieri è stato raggiunto il punto più alto e significativo per i giovani bianconeri.

Un accesso alla finale al quale pochissimi credevano dopo la sconfitta dell'andata per 2-0 in casa della Feralpi Salò. Un esito che pareva aver compromesso ogni possibilità dei ragazzi in vista del ritorno al Moccagatta.

I giovani bianconeri hanno invece tirato fuori una grande anima che, in tutta onestà, di rado si era vista nelle ultime deludenti apparizioni in campionato, costellate di sconfitte e pareggi.

La qualità, ad essere onesti, non è mai mancata alla squadra di Pecchia che ha in dote, sin da inizio, stagione un potenziale tecnico e offensivo tra i più alti della categoria, come riconosciuto dallo stesso allenatore della Feralpi al termine della gara.

Sono stati 120 minuti vissuti al cardiopalma, fatti di momenti di grande splendore, alternati ad altri di notevole sofferenza. La costante è stata lo spirito combattivo di una squadra che non ha voluto, neanche per un attimo, prendere in considerazione l'idea di essere eliminata.

Le primissime battute di gara vedono una Vecchia Signora non particolarmente brillante, ma piuttosto contratta e priva di idee. Però si sa, a volte basta una scintilla, ed è bravo Marchi ad accenderla al 14’, segnando da fuori area con un tiro di prima intenzione che si infila all'angolino basso alla destra di Liverani.

Da quel momento in campo c'è una Juve completamente trasformata, che sente l'odore del sangue e prova ad azzannare la sua preda attraverso un pressing feroce ed una cattiveria agonistica senza precedenti. Del Sole e Marchi sono decisamente i più attivi tra le fila bianconere, ma l'assalto è corale.

La Feralpi Salò è all'angolo e abbassa di parecchi metri il proprio baricentro, ma col passare dei minuti, complice anche un progressivo e fisiologico calo della ferocia avversaria, riesce a riconquistare un po' di campo.

Al 31' l'occasione per gli ospiti che può cambiare la partita: Maiorino si guadagna una punizione dal limite dell'area di rigore, la calcia ottimamente sul secondo palo trovando prima una lieve deviazione di Portanova, poi il provvidenziale intervento a mani aperte di Nocchi che salva i compagni ed il risultato.

Il primo tempo termina con una graduale crescita degli ospiti, dopo una prima mezz'ora totalmente di marca Juve.

L'inizio ripresa sembra avere lo stesso imprinting, con una Feralpi Salò corsara, alla ricerca di quel gol che le garantirebbe con ogni probabilità il pass per la finale.

Pecchia nota i suoi in lieve appannamento e al 55' opera un tris di cambi che risulterà decisivo, grazie all'ingresso di Peeters, Fagioli e del vero man of the match: Zanimacchia.

Neanche 4 minuti dopo e il mister ex Verona può darsi una pacca sulla spalla: punizione dai 20 metri defilata sulla destra, quindi più indicata per un mancino. Zanimacchia decide di andarci comunque, prende la mira e sferra un potentissimo destro che si insacca sotto l’incrocio, accanto ad un attonito Liverani.

Siamo dunque sul 2-0, parziale che pareggia il risultato dell'andata e che porterebbe le due squadre ai supplementari. Dopo il doppio vantaggio torna a farsi prepotente l'attacco della Feralpi, soprattutto con Maiorino – piuttosto ispirato, e i neoentrati Ceccarelli e Caracciolo (proprio lui, l’Airone, ndr).

Nocchi deve metterci una pezza ancora in un paio di occasioni, ma non si registrano tentativi particolarmente pericolosi.

La Juve ora difende bassa, ma mette in mostra un'inedita solidità, erigendo un muro invalicabile che ha in sé il volto della giovanissima coppia centrale Delli Carri ('99) - Dragusin (2002), entrambi autori di una prestazione di straripante personalità.

Negli ultimissimi istanti dei tempi regolamentari i padroni di casa tornano a riaffacciarsi in area avversaria e quasi evitano l'impiccio dei tempi supplementari. Al 92' sia Marques che Marchi si fanno rimpallare due conclusioni da ghiotta posizione e 3 minuti dopo Zanimacchia va ad un passo dal bis su punizione, lambendo la traversa dai 25 metri.

Ad inizio extra time il canterano ex Barça Marques sfiora il gol capolavoro: con una serpentina da slalomista fa secchi due avversari, incrocia sul secondo palo ma l'estremo difensore della Feralpi si esibisce in una grande parata di piede tenendo inchiodato il risultato.

Gli ospiti sembrano avere qualche risorsa fisica in più rispetto alla Juve, che barcolla stremata, ma resta sempre sul pezzo, complice una maggiore solidità mentale.

La gara sembra ormai destinata ai calci di rigore, se non fosse che al 114' arriva la tanto attesa svolta: uno scatenato ed instancabile Zanimacchia si infila tra le maglie della difesa avversaria e viene steso in area da Mordini. Dal dischetto ci va proprio lui e non sbaglia, mettendo a segno la doppietta valevole per il 3-0.

Non è finita qui però, perché al 119' Rafia approfitta delle praterie lasciate dalla Feralpi, tutta riversata in attacco, si invola verso la porta, salta il portiere e realizza il 4-0 che chiude il discorso qualificazione.

È un tripudio di gioia per i ragazzi Pecchia al fischio finale, uniti in un unico abbraccio che racconta fatica, sacrificio e piena soddisfazione.

La finale di coppa Italia di serie C si disputerà con la formula del doppio confronto: andata al Moccagatta l'11 marzo in casa, e il ritorno il 15 aprile in trasferta. L’altra finalista sarà la vincente tra Ternana e Catania.

La squadra che trionferà avrà diritto all'accesso diretto alla fase nazionale dei playoff, premio che invece passerà all’altra finalista qualora la vincente:

1) venga promossa in Serie B per piazzamento;

2) venga ammessa alla fase nazionale dei playoff per piazzamento;

3) rinunci alla partecipazione ai playoff;

4) termini il campionato di Serie C in uno degli ultimi cinque posti (quindi o retrocessa direttamente in Serie D o qualificata ai playout per la salvezza).

La doppia possibilità trofeo-playoff non può dunque che ingolosire Pecchia e i suoi ragazzi, ma nel frattempo non va accantonato il campionato, che vede i bianconeri in una posizione di classifica più che mai delicata.

Domenica è in programma una sfida complicatissima contro la capolista Monza, che sta letteralmente sbaragliando la concorrenza. Ci auguriamo, ad ogni modo che, sulle ali dell’entusiasmo, i bianconeri possano dare filo da torcere alla squadra di Mister Brocchi.


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