Nella serata di ieri c'è stato il primo test davvero impegnativo per la Next Gen, nonché la prima trasferta stagionale.
L'avversario era il Pordenone, una delle quattro squadre retrocesse nella scorsa serie B e quest'anno tra le principali candidate alla promozione.
I Ramarri vantano una rosa piena di calciatori con grande esperienza e confidenza sia con la C che con la serie cadetta. Questo, oltre al tifo di casa tutto neroverde, non poteva che rappresentare un ostacolo importante soprattutto per quei giovani bianconeri che fino a pochi mesi fa militavano nel campionato Primavera con i pari-età.
È proprio sul piano agonistico che la squadra di Brambilla ha sofferto maggiormente. I padroni di casa hanno impostato sin da subito la gara nella maniera più scorbutica possibile.
Tanti i falli, le provocazioni, le perdite di tempo, i colpi proibiti lontano dall'attenzione arbitrale, i palloni calciati via ad ogni interruzione del gioco.
Come normale che sia, la Next Gen non è sempre stata all'altezza della situazione, e per larghi tratti di gara ha un po' pagato questa sorta di "nonnismo" avversario. Le parate di Senko, migliore in campo dei suoi, unite ad un pizzico di fortuna, han fatto sì che gli ospiti arrivassero al finale di gara con la possibilità di giocarsela per il pari.
Un merito alla Juve però va riconosciuto: non è mai uscita mentalmente dalla partita. Ha sofferto, ha rischiato di veder peggiorare il tabellino, ma non si è mai data per vinta. Ha lottato, ha incassato i colpi nella maniera corretta e ha provato a rendere a sua volta quanto subito dagli avversari, sotto tutti i punti di vista. Ha saputo crearsi le premesse per la gioia finale.
L'urlo liberatorio di Nicolò Cudrig, che al 94', sull'ultimo corner prima del fischio finale, ha insaccato con un convinto colpo di testa la rete dell'1-1. La giusta replica al vantaggio degli avversari, giunto allo stesso modo al minuto 61'. A poco sono serviti gli strilli di mister Di Carlo e le lamentele arbitrali dei calciatori friulani per non si sa bene cosa.
Trovo anzi ottima la direzione arbitrale del signor Giorgio Vergaro e dei suoi assistenti, sempre lucidi, equi e mai succubi del clima ostile creato dai giocatori neroverdi e dai propri tifosi.
Tra le file bianconere, oltre al già citato Senko, sono più di una le prestazioni positive.
La coppia difensiva centrale si è ben comportata per tutta la gara. Sempre solido, pulito e attento Stramaccioni sul centro-sinistra, bene prima Poli poi il subentrato Nzouango, dopo l'infortunio accorso a quest'ultimo. Il francese, dopo qualche sbavatura iniziale dal suo ingresso, ha saputo riordinare le idee ed è stato pressoché perfetto per il resto dei 90 minuti.
Molto intraprendente Barbieri sull'out di destra. Le sue cavalcate ad alta intensità creano sempre imbarazzo al suo diretto avversario, che non riesce a raggiungere le sue frequenze di ritmo.
In crescendo col passare dei minuti la prova di Turicchia sulla fascia opposta, nuovo esordiente tra i professionisti.
Solita gara di quantità e qualità per Enzo Barrenechea, riesce sempre a trovare il giusto equilibrio tra tipica "garra" argentina e pulizia di gioco. I suoi cambi di gioco di 20/30 metri sulle fasce sono fondamentali per rendere la manovra più fluida e diretta.
In difficoltà Da Graca davanti, generoso ma chiuso dalla morsa degli esperti centrali avversari.
Tra le forze fresche entrate nella ripresa si è distinto Hamza Rafia. Non è in forma smagliante, ma con la sua qualità e la palla perennemente incollata al destro, costringe al continuo raddoppio di marcatura neroverde. Ha scelto di comune accordo con la Società di restare in Next Gen dopo le non fortunatissime parentesi allo Standard Liegi e alla Cremonese dell'annata passata.
Martedì si torna al Moccagatta per il primo impegno infrasettimanale della stagione 2022/2023. Un'altra partita ad altissimo coefficiente di difficoltà, contro un Padova che da tempo insegue la B e arriverà più agguerrito che mai.
Pordenone Juventus Next Gen 1-1
Reti: 60′ Pirrello, 90’+4′ Cudrig
Pordenone (4-3-1-2): Festa; Andreoni, Ajeti, Bassoli (29′ Pirrello), Benedetti; Zammarini, Burrai, Torrasi (58′ Pinato); Deli (78′ Biondi); Candellone, Magnaghi (58′ Piscopo). All. Di Carlo. A disp. Martinez, Turchetto, Giorico, Dubickas, Maset, La Rosa, Ingrosso, Baldassar, Bottani
Juventus Next Gen (4-3-3): Senko, Barbieri, Poli (31′ Nzouango), Stramaccioni, Turicchia; Sersanti (81′ Cerri), Barrenechea, Zuelli (66′ Besaggio); Iling-Junior (66′ Rafia), Da Graca, Iocolano (46′ Cudrig). All. Brambilla. A disp. Raina, Ratti, Muharemovic, Sekulov, Mulazzi, Bonetti, Cotter, Lipari, Palumbo
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