Nella serata di ieri è arrivata alle orecchie dei tifosi juventini una notizia che ha del clamoroso, capace di attirare l'attenzione di tutti gli addetti ai lavori: Matìas Soulé Malvano, calciatore della Juventus Under 23, raggiungerà Messi e compagni nella Selecciòn durante la sosta per le nazionali.
Proprio così, il fantasista classe 2003 ancora inutilizzato da Max Allegri per la prima squadra in gare ufficiali, è stato convocato dal CT Lionel Scaloni per l'Argentina dei grandi. Accanto alle più stelle più luminose del calcio Albiceleste tra cui, oltre al sopracitato Messi, figurano campioni del calibro di Di Maria, Lautaro, De Paul, fino all'altra Joya bianconera Paulo Dybala, ci sarà lui, questo ragazzo di appena 18 anni che giusto ieri affrontava l'ostico Sudtirol in Coppa Italia di Serie C.
Un traguardo prestigioso quanto inaspettato per il giovane 10 bianconero nato a Mar de La Plata, che ricorda molto il caso di Nicolò Zaniolo avvenuto pochi anni fa. Come il giovane argentino, anche l'azzurro fu convocato da Roberto Mancini per la nazionale maggiore, senza passare dalle under e con ancora nessuna presenza nella Roma di Di Francesco.
La straordinarietà dei casi Soulé-Zaniolo deriva dal fatto che solitamente è il club a rivestire la funzione di trampolino di lancio per il giovane talento, il quale poi nutre,in maniera naturale, l'ambizione di arrivare ad una chiamata in nazionale.
È accaduto l'esatto opposto. L'attestato di fiducia a Soulé l'ha dato il CT dell'Argentina, nonostante finora il ragazzo abbia giocato in stagione solo gare di Serie C in Under 23 o di Youth League con la Primavera.
Allegri stesso ha già notato il suo abbagliante talento: Soulé è stato infatti tra gli under 23 più utilizzati dal tecnico livornese durante il precampionato estivo e Max non perde occasione, durante le soste, per aggregare Matias in Prima Squadra in vista di qualche amichevole, come quella disputatasi contro l'Alessandria lo scorso 9 Ottobre.
Ci si chiede tuttavia se Allegri non abbia in parte sottovalutato la precocità di Soulé, e se non avesse talora potuto, in un contesto di certo non straripante di qualità, concedergli un po' di minutaggio in gare ufficiali.
L'Under 23 è senz'altro una fucina di talenti per il futuro, ma andrebbe anche considerata un laboratorio di risorse per l'immediato, così come accade già da anni nei top club esteri.
Puntare sui giovani creando valore deve essere un imperativo, non solo un bel proposito da far riecheggiare nel vento. Il primo contratto tra i professionisti, valido fino al 2024, fatto firmare proprio all'argentino pochi giorni fa, è un chiaro attestato di stima. Ma non basta, è nel campo che tutto trova riscontro.
Matìas Soulé sta subito dimostrando, alla prima stagione tra i professionisti, il suo talento. Due gol segnati con l'Under 23 ed uno con la Primavera non costituiscono un bottino straordinario per un giocatore che non fa comunque della finalizzazione la propria ragion di vita. Nato calcisticamente nel Velez e prelevato dai bianconeri a 16 anni, Soulé ha immediatamente mostrato ai più attenti osservatori di avere le stimmate del potenziale fuoriclasse.
Movenze che fanno innamorare, eleganza, palla incollata ai piedi e mancino che è tutto un programma. La scorsa stagione aveva una media impressionante di reti su punizione in relazione a quelle calciate. Preferisce agire da trequartista puro e scambiare tra le linee o imbucare per le punte, ma è utilizzabile anche da esterno d'attacco, vista la sua abilità nell'uno-contro-uno e la notevole velocità in progressione. Acquisisce maggior efficacia se parte da destra e ha modo di accentrarsi portandosi il pallone sul suo piede forte (non vi ricorda nessuno?).
Il riferimento calcistico più calzante è sempre stato Angel Di Maria al quale è da sempre accostato e a cui lo stesso Soulé ha più volte detto di ispirarsi.
Di questo ragazzo, oltre alle più classiche ed evocative peculiarità del fantasista, colpiscono la forte etica del lavoro e del sacrificio. Testa ben salda sulle spalle (acquisita con la maturità in Italia dopo qualche polemica di troppo al Vélez) e umiltà fanno di lui già un calciatore e non solo un talento.
Non si abbandona a troppi trick o giocate ad effetto sebbene le doti che madre natura gli ha gentilmente concesso glielo permetterebbero, ma al contrario non si risparmia nell' aiutare la squadra anche in fase difensiva, se la partita lo richiede.
Soulé è un mancino generoso, non lesina l'assist al compagno anche in occasioni nelle quali verrebbe egoisticamente naturale calciare in porta.
La parte più complicata inizia ora: l'asticella si sta alzando e il 10 ex Velez, con opportuno supporto dell'ambiente Juve, dovrà essere bravo a mantenere il giusto equilibrio, pur preservando tutto l'entusiasmo che la situazione richiede.
Matias Soulé Malvano sta spiccando il modo e molto presto tutti si accorgeranno di lui. Allegri permettendo.
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